doc [Campagna "Il Sentiero di Dranas"] Sessione 3
_ scritto il 27.02.2013 alle ore 12:49 _ 4362 letture
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13/02/2013

Giorno 2 - sera

Il contenuto dello scrigno era tutto sommato soddisfacente: una valanga di monete d'argento, pergamene varie e uno strano anello magico, oltre agli attrezzi che Balenar stava usando durante la sua ricerca della reliquia, quando è stato catturato. Proprio da lui abbiamo appreso l'esistenza di un sotterraneo il cui accesso era nascosto direttamente sotto le scale principali e che con ottime probabilità nascondeva l'Occhio di Delas.

Raggiunta l'area, ci siamo aperti la strada attraverso un paio di stanze abbandonate e semi-distrutte, per arrivare in una strana sala al cui centro torreggiava una gigantesca roccia rossa scolpita a forma di volto. Al centro c'era l'Occhio: una pietra sferica grande come un bulbo oculare umano che irradiava bagliori discontinui e accecanti. Intorno alla stanza abbiamo notato la presenza di quattro archi di pietra, sotto i quali Balenar ci ha detto di posizionarci e di restare fermi per diverse ore. Sembrava infatti che prima di entrare in possesso della reliquia fosse necessario purificare l'area con un lungo e tedioso rituale magico. Beh, poco male, avevo giusto voglia di schiacciare un pisolino.
Terminato lo strazio abbiamo potuto maneggiare la pietra senza problemi e siamo finalmente usciti da quella maledetta torre.

Al nostro ritorno ci siamo subito diretti verso il tempio di Sarenrae per consegnare la reliquia e le altre inutili cianfrusaglie divine che abbiamo trovato, ma soprattutto per ricevere il nostro sudato compenso. L'intenzione di spendere dal mio fabbro di fiducia quelle 300 monete d'oro era fortissima, ma prima avevo una gran voglia di riabbracciare Roywan, così mi sono avviata insieme a Sturm verso la casa di sua madre.

E da quel momento il mondo ha iniziato a sgretolarsi intorno a me.

La porta spalancata non lasciava presagire nulla di buono e, quando ci siamo precipitati dentro, il nostro cuore si è fermato per dei lunghi, interminabili attimi. L'abitazione era completamente sottosopra, con evidenti segni di colluttazione. Macchie di sangue segnalavano i punti in cui la donna e la bambina avevano cercato di lottare, e vicino al camino abbiamo rinvenuto una piccola ciocca di capelli biondi stretti intorno ad un anellino d'oro. Dopo un'attenta analisi siamo arrivati alla conclusione che si trattava molto probabilmente di barba nanica.

Ho un ricordo molto vago di quello che è successo dopo. L'adrenalina scorreva nel sangue a ritmi vertiginosi. C'è stata una sola volta in tutta la mia vita in cui ho provato un senso di disperazione simile. Da quando era in fasce mi sono sempre presa cura io di Roywan e dopo quel fatidico giorno, più di un anno e mezzo fa, lei è diventata tutto quello che rimane della mia famiglia. Devo ritrovarla a qualsiasi costo.
Mi sono catapultata fuori dalla casa e ho visitato tutte le locande della città in cerca di indizi. Sono riuscita ad apprendere che da qualche tempo nei vicoli si aggirava un nano di nome Orran Barbaguerra (erede al trono di Re Galar della città di Gad-Nidha), che si muoveva quasi sempre con due guardie del corpo - una delle quali bionda - e che pare fosse rinomato per certe particolari perversioni che riguardavano mostri, ragazzine e altre eccentricità del genere. Si vociferava che avesse addirittura affittato un intero dungeon, poco fuori città, per svolgere le sue attività indisturbato. Ed era proprio lì che che volevo andare.
Data la nostra scarsa conoscenza dei dintorni, il buon Hildar ha proposto di assoldare un ranger per raggiungere l'ingresso del dungeon in tutta sicurezza. Nell'angolo buio di una locanda abbiamo trovato l'uomo che poteva fare al caso nostro: per 200 monete d'ore ci avrebbe accompagnato lungo quelli che lui definiva "sentieri impervi e pericolosi" fino all'ingresso dei sotterranei. Peccato che invece la strada fosse breve, senza alcuna minaccia e assolutamente sgombra da impedimenti di qualsivoglia natura. Al momento di pagare il furbetto per i suoi "servigi", ho deciso di dargli solo la metà di quanto pattuito. Dove si è mai visto un ladro che si fa infinocchiare da un bamboccio del genere?

L'ingresso era nascosto in cima ad un dirupo. Un gioco da ragazzi per me, un po' meno per chi fino a quel momento aveva considerato una "scalata impegnativa" quella bazzecola che abbiamo affrontato il giorno precedente, fuori dalla torre diroccata. Ma in qualche modo siamo riusciti ad entrare. La porta si è chiusa alle nostre spalle e nella stanza immediatamente adiacente all'ingresso abbiamo fatto il primo incontro: un gruppo di vermi giganti dall'aria tutt'altro che pacifica.

Roywan sto arrivando. Resisti sorellina.


*********

Quello che segue è tratto da diari e appunti degli altri partecipanti alla sessione gdr.


Dalle memorie di Hildar

Nel forziere accanto al trono troviamo gli attrezzi da archeologo di Balenar, insieme a vecchie monete d'argento, un anello magico e diverse vecchie pergamene in un linguaggio a me incomprensibile. E' Balenar che ci racconta ciò che apprende dagli scritti, ovvero quanto successe nella torre del Caduto, con vari riferimenti alla reliquia che stiamo cercando, di cui però non vi è traccia. Uzzar ha un sussulto quando vede lo stemma del proprio casato raffigurato in una delle pergamene...
Balenar è convinto che l'occhio di Delas sia nei sotterranei, dove arriviamo dopo esserci aperti un varco tra le macerie al piano terra. Non vi è molto, tre stanze di cui solo l'ultima appare interessante: quattro arcate poste ai quattro punti cardinali intorno ad un enorme viso di pietra rossa sul pavimento, al centro del quale c'è quella che deve essere la reliquia, un cristallo sferico grande come un occhio umano che irradia bagliori accecanti. In un forziere di metallo troviamo con mio grande stupore i paramenti sacri di Sarenrae, e un altro fascio di pergamene, e stavolta il sussulto è collettivo: in una pagina è raffigurata la lama seghettata che appare sulle vesti che indossiamo nel sogno! L'immagine è accompagnata da una nota a margine di Agarth il Caduto: «Questo è lo stesso simbolo che ho trovato nella biblioteca di Kaddak. L'Ordine è da lungo tempo estinto, ma almeno adesso ho un indizio da cui cominciare le ricerche.»
Eccitato dalle scoperte, Balenar si accinge a prepararsi per un rituale necessario a prendere la reliquia senza pericolo, perché a detta dell'archeologo il sito è protetto da sistemi antifurto. Riusciamo a convincerlo ad aspettare qualche ora di riposo, per permetterci di recuperare dalle fatiche della giornata e prepararci al meglio.
Il rituale procede quindi senza intoppi e recuperata la reliquia torniamo in città, dove ci dirigiamo subito al tempio di Sarenrae. Consegno personalmente al priore le pergamene e la reliquia, mentre il gruppo decide di tenere il tesoro e gli altri oggetti trovati nella torre. I miei compagni ricevono la loro ricompensa, mentre io decido di lasciarla al tempio come già preannunciato.
Sturm ci invita a casa sua per festeggiare con un pranzo il buon esito della missione e magari discutere sul prosieguo della nostra compagnia, essendo ormai concreti gli indizi sui quali investigare per venire a capo del sogno.
Purtroppo una brutta sorpresa ci attende: a casa di Sturm non troviamo sua madre né la sorellina di Roywyn, e quel che è peggio è che l'abitazione è stata messa a soqquadro... Mancano delle coperte, ci sono segni inequivocabili di colluttazione e una macchia di sangue molto preoccupante. Recuperiamo anche una treccina bionda con un anellino decorativo.
Sturm e Roywyn sono disperati, io e Uzzar ci mettiamo subito a disposizione per indagare sull'accaduto, mentre Rango, dapprima disinteressato ad aiutare i miei amici, capisce che anche il suo contributo è necessario.
Mentre Roywyn gira per le taverne in cerca di informazioni, Sturm si reca da un rigattiere per liberarsi del fardello di monete e acquistare equipaggiamento per il gruppo. Io torno al tempio, dove apprendo che l'anellino è un oggetto votivo recante i simboli di Gorum, dio della guerra e delle armi in metallo. Il tempio di Gorum più vicino è in una città a una cinquantina di chilometri di distanza.
Dalle investigazioni di Roywyn, però, emerge che in città si aggira da circa un anno un nano, un certo Orran Barbaguerra, primogenito di Re Galar Barbaguerra ed erede al trono della città-stato nanica di Gad-Nidha.
Su di lui girano molte voci. Si dice che sia impegnato in un viaggio per tutta Dranas, presumibilmente per imparare le tecniche di guerra di tutte le popolazioni civili. Orran pare infatti essere un seguace di Gorum. Si dice sia un ricco eccentrico e che abbia affittato un dungeon fuori città. Alcuni pensano che tenga lì dei mostri per le sue perversioni, o che abbia un harem di donne esotiche sottoterra. A Leucothea lo si vede poco in giro, di solito con due sue guardie. Altri suoi servitori, tutti armati, si vedono più spesso, in giro per commissioni o, la sera, per taverne.
Un avventore in una taverna giura di averlo visto girare di notte per Leucothea, da solo e in abiti poveri, ma di certo non si è fermato a fare domande.
Ormai è palese quale sarà il nostro prossimo obiettivo... Propongo al gruppo di assoldare un ranger che ci guidi fino al dungeon, e in una taverna mi imbatto in un uomo che potrebbe fare al caso, con una pantera nera come segugio. Per 200 monete accetta di accompagnarci, avvisandoci che il dungeon potrebbe essere usato come allenamento al combattimento, e mettendoci quindi in guardia riguardo sicuri pericoli all'interno.
Il ranger ci lascia a circa un chilometro dal dungeon, poco prima che il percorso diventi davvero impervio... Roywyn si sente raggirata dall'uomo, e decide di abbassare il compenso pattuito: Sturm consegna al ranger le sue 100 monete, ma Roywyn si ferma a 50. Il ranger non può obiettare, visto anche lo squilibrio numerico, e torna indietro comunque soddisfatto per aver ottenuto una discreta somma senza fare praticamente nulla.
Senza non poche difficoltà superiamo le asperità che ci dividono dal dungeon, ed entriamo dal portone principale troppo facilmente. Dopo pochi istanti, una volta dentro, il portone si richiude da solo alle nostre spalle.
Ci guardiamo in faccia e nei nostri occhi è lampante la consapevolezza che siamo ormai in ballo!
Il dungeon è illuminato da torce alle pareti, e già alla seconda facciamo il primo incontro: tre vermoni giganti vengono ad accoglierci a modo loro e inizia il primo scontro.
Non durerà molto, siamo troppo forti ma soprattutto determinati per cadere alla prima difficoltà. Si è trattato solo di un contrattempo... Speriamo non ce ne siano altri prima di raggiungere il nano, perché significherebbe solo far aumentare la nostra furia.




Dal diario del Master

PERGAMENE
Quello trovate nel forziere all'ultimo piano, pur se largamente illeggibile, si rivela essere il diario di Agarth Il Caduto. Ad una prima, superficiale lettura Balenar ha potuto dire che contiene il racconto di come Agarth scacciò i trogloditi dal sottosuolo di Piana del Sole in cambio del permesso del Regno di Kalel di edificare la sua torre. A quanto sembra era fuggito da Starr per aver perso un duello magico contro un suo rivale. Il diario contiene inoltre le note sugli esperimenti che Agarth stava conducendo sull'Occhio di Delas, indicando che la reliquia si trova quasi certamente nella Torre.
Ci sono anche appunti sul Regno di Starr, luogo di origine di Agarth il Caduto. Balenar vi ha visto riferimenti alla storia della sua fondazione, in cui i documenti storici già conosciuti, pur se contraddittori, sembrano indicare che la casata degli Uzziti ebbe un ruolo importante ma non ulteriormente specificato.

Il secondo fascio di pergamene, anch'esse ampiamente rovinate, lo avete trovato nei sotterranei della Torre. è un libro annotato a margine da Agarth Il Caduto. Sembrano i resti di un antico volume che parla di rituali di evocazione di entità non ben specificate. Su una pagina appare l'immagine policroma di una spada con la lama seghettata, la stessa che vedete nel vostro sogno. L'immagine è accompagnata da una nota a margine: «Questo è lo stesso simbolo che ho trovato nella biblioteca di Kaddak. L'Ordine è da lungo tempo estinto, ma almeno adesso ho un indizio da cui cominciare le ricerche.»

Questa è la descrizione del tempio di Sarenrae a Leucothea.
Il Tempio di Sarenrae si trova vicino alle mura di Leucothea, a nord, nel quartiere più disgraziato.
Sorge su una vasta piattaforma di marmo bianco. Sopra di essa, a prima vista, c'è una foresta. Non fosse per la doppia porta con battenti di bronzo e il timpano in marmo bianco sopra di esso l'illusione sarebbe perfetta. Si tratta invece solo di un muro ricoperto di semicolonne di legno dipinto così bene da sembrare vero. Una volta entrati si scopre che il tempio è un vero e proprio giardino a cielo aperto. Subito a sinistra dell'ingresso, addossato alla parete esterna del tempio, c'è un piccolo edificio: la sede amministrativa. Subito a destra il capanno degli inservienti. Altri edifici sono disposti lungo le pareti. Al centro c'è uno stagno con un ponticello di assi che porta a un'isoletta, al cui centro si trova un piccolo tempietto rotondo e colonnato. Sotto di esso c'è una statua policroma di Sarenrae. A seno nudo, con una lunga gonna gialla, rossa e blu e grandi ali piumate, è in posa di trionfo e brandisce una scimitarra di fiamma, come di fiamma sono i suoi capelli. L'altra mano è tesa in avanti a coppa e da essa si sprigiona una colonna di fiamme che si piega per avvolgerla a spirale.

Questo è il tizio che state cercando e le voci che girano su di lui di cui siete venuti a conoscenza.
Orran Barbaguerra, primogenito di Re Galar Barbaguerra è l'erede al trono della città-stato nanica di Gad-Nidha. Su di lui girano molte voci. Si dice che sia impegnato in un viaggio per tutta Dranas, presumibilmente per imparare le tecniche di guerra di tutte le popolazioni civili. Orran pare infatti essere un seguace di Gorum, dio della guerra e delle armi in metallo, e si dice che adori la battaglia per se stessa, così come quasi tutti a Gad-Nidha. Si dice sia un ricco eccentrico e che abbia affittato un dungeon fuori città. Alcuni pensano che tenga lì dei mostri per le sue perversioni, o che abbia un harem di donne esotiche sottoterra, ma il ranger che avete assoldato vi ha avvisato che potrebbe usarlo come allenamento al combattimento.
A Leucothea lo si vede poco in giro, di solito con due sue guardie. Altri suoi servitori, tutti armati, si vedono più spesso, in giro per commissioni o, la sera, per taverne.
Un avventore in una taverna giura di averlo visto girare di notte per Leucothea, da solo e in abiti poveri, ma di certo non si è fermato a fare domande. Chissà che nefandezze pianificava, il nano.



Darsch
_ chiavi di lettura:campagne gdr

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_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 27.02.2013 alle ore 13:03
Era ora! Ve levo 500 xp se tardate così tanto alla prossima, eh! :D
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_ scritto il 27.02.2013 alle ore 13:22
Master spietato! Invece di darceli per la continua dedizione, ce li togli! :D
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 27.02.2013 alle ore 13:33
Quale altro master vi avrebbe concesso di cambiare un talento a vostra scelta giunti al secondo livello? Ssssh ;P
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 27.02.2013 alle ore 13:34
In effetti è meglio che me sto zitto... :D
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 27.02.2013 alle ore 13:35
Comunque è da un po' che penso alla vostra proposta di un aumento di XP per chi tiene un diario... certo, piccolo, perché poi si creano disparità notevoli, ma non troppo piccolo... vedremo...
_ Commento di jasmines _ profilo
_ scritto il 27.02.2013 alle ore 14:08
Il diario di Hildar è stato scritto il giorno dopo la sessione, è Darsch che ha così tante cose più importanti da fare... Andrebbe penalizzato perché non dà il giusto peso ai bisogni primari dell'uomo!
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 27.02.2013 alle ore 14:11
Ecco, vedi come ti coprono i compagni d'avventura nei momenti di difficoltà...

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