16/01/2013
Dal diario di Roywyn
Giorno 1
Cara mamma, questo diario è per te. Da quando siamo state separate da te, io e Roywan ne abbiamo passate di tutti i colori. Non hai idea di quello che sono stata costretta a fare per... sovravvivere. Ma in qualche modo ce la sto facendo, e questo è ciò che conta. Quando ti rivedrò - perché prima o poi succederà! - voglio essere sicura di non dimenticarmi nulla.
Ti ricordi quando mi hai insegnato a volteggiare sui trapezi? Continuavi a ripetermi che quella mano che mancava la presa e la caduta che ne conseguiva facevano parte integrante del nostro mestiere. Proprio come i calli lo sono per un falegname. O le bruciature per un fabbro. Non è qualcosa da evitare o di cui avere paura, ma da accettare al proprio fianco. Come un compagno d'avventura un po' maldestro che riesce a stimolare la nostra cautela e che ci ricorda che non dobbiamo mai perdere la concentrazione. E da quando ho aperto quella gabbia io la concentrazione non l'ho mai persa. Fino ad oggi.
Quel sogno di cui ti parlavo ogni volta che mi svegliavo di soprassalto urlando nella notte, e tu accorrevi immediatamente cercando di consolarmi... beh, è diventato in parte realtà. Mi trovo infatti da circa un mese in compagnia di due delle persone che erano presenti nel mio sogno: Hildar e Sturm. E tieniti forte: anche loro lo hanno fatto. Identico al mio. All'inizio non mi fidavo troppo di loro, come del resto di qualsiasi altra persona in questa maledetta città. Ma col tempo ho capito che non potevo rimanere da sola per sempre, e questi due mattacchioni mi sembrano persone a posto (
oh, a proposito: prima o poi dovrò restituire a Sturm tutte le monete che ho... preso in prestito dal suo borsello mentre beveva i primi giorni in cui l'ho conosciuto. Prima o poi. Non c'è fretta).
Ma proprio quando le cose sembravano essersi sistemate per il meglio, ecco spuntare quel bell'imbusto di Arlott con una sorta di "missione di massima priorità": uno dei muri di una torre sigillata magicamente da secoli è misterioramente rovinato al suolo e hanno bisogno di qualcuno che entri a recuperare un'antica reliquia sacra. Ordianaria amministrazione per i chierici del Tempio di Sarenrae, se non fosse per la cronica mancanza - a causa della guerra appena combattuta - di carne da macello da inviare a investigare. Da qui la succosa ricompensa che ci è stata promessa: ben 300 pezzi ciascuno. E le soprese non sono certo finite qui, perché Arlott ha ingaggiato un altro paio di avventurieri per l'occasione, e guarda caso trattasi proprio delle restanti due persone del famoso sogno: Uzzar, un omaccione che ispira fiducia solo a guardarlo, e Rango, mezz'elfo piuttosto riservato e criptico. Ad entrambi riserverò il mio consueto trattamento di benvenuto: verranno scrupolosamente tenuti d'occhio.
In tutto ciò Roywan è molto irrequieta, perché per la durata della missione dovrà rimanere da sola insieme alla mamma di Sturm, cui va la mia profonda gratitudine per essersi offerto di aiutarci. Da quando siamo stati separati da te e papà è sempre rimasta con me... sono un po' preoccupata.
Ora dimmi, cara mamma: come diavolo faccio a rimanere concentrata?
Giorno 2
Ho passato l'ultima ora a vomitare, ho freddo, ho sprecato 3 quadrelli - proprio io, che riuscivo a colpire una ciliega a 100 passi di distanza - e non riesco a far andare via dalle mie narici questo maledetto odore. Ah, dimenticavo: sono al secondo piano di una torre infestata da mostri e creature assassine.
La mattinata della prima giornata di missione per conto di Sarenrae è appena finita. Ci siamo accampati all'interno di una delle stanze della torre, e nel pomeriggio proseguiremo la scalata. In questo momento stanno tutti sonnecchiando.
Chissà con quante monete d'oro vanno in giro Arlott e quel maghetto burbero... potrei dare una sbirciatina...Il viaggio non è stato particolarmente impegnativo, non fosse per tre cagnolini che ci hanno accolto festosamente al nostro arrivo in prossimità della torre. I problemi sono arrivati dopo. Il primo insegnamento è arrivato a schiaffeggiarmi in pieno volto subito dopo aver concluso la prima perlustrazione: la morte può arrivare anche dall'alto. Subito dopo aver dichiarato il piano terra agibile e sicuro, siamo stati sorpresi da un enorme ragno che è calato da un angolo buio del soffitto. Nulla di serio, per fortuna. Papà me lo diceva sempre: "pensa anche verticalmente".
Salire al secondo piano si è rivelata un'impresa piuttosto complessa per i compagni infilati dentro un'armatura, ma quello che ci aspettava dopo è stato decisamente peggio. Una trappola collegata ad una porta ci ha fatto distogliere l'attenzione da quello che poteva celare la stanza adiacente, col risultato che il povero Rango si è beccato un giavellotto in pieno stomaco e se adesso russa beatamente è solo per pura intercessione divina. Tre strani esseri dalle sembianze rettiloidi ci hanno attaccato simultaneamente, ma per fortuna la superiorità fisica del gruppo - unita alla mia letalità - hanno avuto la meglio. Purtroppo, anche da morte, queste creature hanno continuato ad emanare il loro lezzo caratteristico, costringendoci a cambiare repentinamente stanza e incontrare un altro strano abitante della torre: una lucertola elettrica piuttosto coriacea.
Tutto sommato il bilancio della giornata non è stato negativo: il gruppo si muove piuttosto bene e tutti i membri sembrano avere sufficiente esperienza per affrontare minacce ben più complesse di quelle incontrate fino ad ora. Sturm è una vera forza della natura, non ho mai visto nessuno maneggiare una spada a quel modo. Hildar si è dimostrato calmo e risoluto, capace di reagire in modo fulmineo alle situazioni e di operare sempre la scelta migliore per il gruppo. Uzzar ha grosse potenzialità, ma non ha ancora avuto modo di tirarle pienamente fuori, forse deve ancora trovare la concentrazione giusta e la sua collocazione perfetta all'interno del gruppo. Infine Rango, nonostante la gravissima ferita subita, ha dimostrato di avere coraggio e determinazione, e si è rivelato un prezioso elemento.
In ogni caso questa torre non mi convince per niente. Domani si vedrà, ora sarà meglio che torni di guardia.
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Quello che segue è tratto da diari e appunti degli altri partecipanti alla sessione gdr.
Dalle memorie di Hildar
Eccomi là. Cioè Hildar e i miei tre drughi. Cioè Sturm, Arlott e Roywyn. Eravamo seduti al solito tavolo arrovellandoci il gulliver per sapere cosa fare della serata...
No, quella è un'altra storia...
Quando si avvicinano a noi un uomo e un mezz'elfo, sobbalziamo dalle sedie: ecco gli anelli mancanti del sogno!
Il riconoscimento reciproco è immediato, e deve averlo notato anche il buon Arlott, in pieno turbamento, quasi fosse anche lui parte del disegno onirico che ci perseguita: Uzzar e Rango, questi i nomi dei due avventori, erano stati contattati dal paladino per affiancarci nella missione alla torre del Caduto, per recuperare la sacra reliquia, e qualcosa ha fatto sì che fossero proprio gli altri due protagonisti del nostro sogno. Visibilmente scosso, Arlott confessa di non sentirsi affatto a suo agio, manovrato da forze così oscure e misteriose.
Tant'è, abbiamo dovuto per l'ennesima volta fare buon viso a cattivo gioco e dare il benvenuto nella compagnia ai due avventurieri. Il primo (Uzzar) è un combattente che senza troppi arzigogoli ci esterna subito la sua forte inclinazione ad un comportamento onorevole e indulgente. L'altro (Rango) è un mago piuttosto riservato, non sembra sbottonarsi più di tanto e fa molte domande, alcune con tono quasi inquisitorio.
Tutto sommato la compagnia mi sembra abbastanza compatibile con i principi di lealtà cari per lo meno a me, Arlott e Sturm, e salvo sorprese non credo che il rapporto rischia di diventare ingestibile nel prosieguo.
I miei compagni accettano di buon grado la missione, allettati dalla lauta ricompensa di 300 monete d'oro che Arlott ha offerto per conto del tempio. Non mi piace fare proclami davanti agli altri, ma anche se lo stesso compenso è garantito anche al sottoscritto, non accetterò la paga da chi mi ha accolto in casa sua come un figlio.
L'appuntamento per la partenza alla volta della torre è fissato per il mattino seguente. All'alba ci mettiamo in marcia, e senza troppe chiacchiere né ostacoli sul percorso giungiamo davanti alla breccia causata dal recente terremoto sul lato est della torre.
I primi "incontri", con tre cani prima, tre rettiloidi dal puzzo putrescente e infine una lucertola spara fulmini, iniziano a mettere in luce le abilità di ciascuno. La compagnia si muove bene, gli insegnamenti su tattiche di combattimento danno i loro frutti, facendomi trovare a mio agio con Sturm (non avevo mai avuto il piacere di affiancarlo in battaglia) e Uzzar, mentre l'imprevedibilità di Roywyn si è rivelata comunque un valore aggiunto.
Rango non si è tirato indietro, e questo mi fa piacere. Non ho lasciato che restasse isolato, cercando di assicurare le mie cure a tutti, piuttosto che concentrarmi sui singoli. Per il momento l'unico ad aver riportato ferite di una certa entità è proprio il mago, che si è beccato un giavellotto in pieno petto. Non male come inizio... Successivamente ha preferito restare più arretrato, ma dovrò convincerlo a restare nel gruppo per garantirgli un'adeguata protezione.
Cronache di Viaggio di Sturm Brightblade
Terminato di scaricare l'ultima cassa al mercato cittadino e ricevuta la misera ma tutto sommato onesta paga mensile mi dirigo alla locanda dell'Orco di Cristallo per incontrare Arlot. Lo vedo seduto al solito tavolo a parlottare con il mio amico Hildar. Sulla sedia accanto vedo Roywyn che più che interessata alla discussione sembra attratta dal contenuto di un borsello di cuio in cui sta sbirciando. Appena mi nota lo nasconde velocemente e mi guarda impunemente con faccia divertita come a volermi dire "dai, prendimi se ne sei capace". Scuoto la testa, ordino birra e mi siedo al tavolo. Quando Arlot inizia a spiegarci il perché ci ha convocato fanno ingresso nella locanda due umani e vengono a sedersi al nostro tavolo. Uno è un guerriero che si presenta come Uzzar degli Uzziti e l'altro, vestito con una tunica scura, si chiama Rango. Appena li fisso negli occhi un brivido mi corre lungo la schiena e immediatamente la mia mente torna ai sogni che fin dall'infanzia mi hanno tormentato. A quanto pare anche Uzzar sembra molto scosso da questo incontro, almeno quanto Arlot che inizia a pensare ci sia sotto un disegno divino ben definito. Mango sembra invece meno turbato e rispetto agli altri molto più diffidente. Per tornare alla ragione tracanno velocemente la mia birra e sbatto il boccale sul tavolo mentre ne ordino un'altra.
Arlot riprende la parola e ci spiega che il tempio di Sarenrae necessita del nostro aiuto poiché al momento tutti i suoi uomini sono occupati in altre operazioni. Il terremoto che pochi giorni fa ha scosso la città ha aperto una crepa nella torre del caduto, una antica torre magica che fu sigillata secoli prima e al cui interno potremmo trovare una sacra reliquia.
Sono contento di essere d'aiuto al tempio e orgoglioso di essere stato scelto da Arlot. Domani partirò in missione e terrò alto l'onore dei Brightblade.
Il giorno seguente prima di incamminarci verso la torre accompagno la sorella di Roywyn a casa da mia madre; sarà lei a occuparsi della piccola halfling mentre saremo assenti. Nel pomeriggio raggiungiamo la torre e abbiamo da subito qualche grattacapo con cani selvaggi e ragni giganti ma il gruppo sembra ben assortito e mentre io e Uzzar teniamo a bada i nemici gli altri sfruttano le loro abilità: Roywyn aggirando gli avversari e pugnalandoli con colpi precisi e letali, Hildar guarendo con le sue abilità divine il gruppo e Mango evocando saette luminose.
Ci arrampichiamo sulla torre e raggiungiamo il secondo piano. E' qui che inizio a individuare forze malvagie e avviso prontamente il gruppo. Si tratta di tre lucertoloidi che dopo aver piantato un giavellotto nello stomaco di Mango vengono sconfitti. Purtroppo uno di loro riesce a fuggire e salire al terzo piano. Mango grazie a Hildar sembra stare molto meglio. Ottimo avere un curatore formidabile come lui. Il fetore nauseabondo emanato dai corpi dei lucertoloidi sembra sopraffarci e la stanza si fa irrespirabile. Scatto così verso la porta a nord e la butto giù con una fragorosa spallata aspettandomi di trovarmi all'aria aperta. Mi ritrovo invece di fronte un altro lucertoloide che tramie un paio di corna sulla fronte mi spara saette fulminanti. Vengo raggiunto dagli altri compagni di gruppo proprio mentre con un fendente pongo fine alla minaccia! Qui di aria pulita non c'è nemmeno la traccia, faccio il giro del piano e arrivo dove il terremoto ha aperto la breccia sulla torre. Finalmente aria pulita!