_ scritto il 18.12.2012 alle ore 12:16 _
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Quando la sua realizzazione era poco più che un rumor, ai tempi della trilogia del Signore degli Anelli, ero genuinamente contento. Insomma, visto il lavoro titanico e puntiglioso che Peter Jackson aveva svolto sul masterpiece tolkeniano mi sentivo piuttosto tranquillo: Lo Hobbit sarebbe stato grandioso. Senza dubbio.
Poi hanno iniziato a circolare voci secondo le quali il regista era intenzionato a spalmare la storia su tre film (inizialmente dovevano essere due), da far uscire a distanza di un anno l'uno dall'altro. Ho storto un po' la bocca, ma ero comunque curioso di vedere come diavolo pensava di tirare così per le lunghe un libricino tanto piccolo e scorrevole.
Quando ho saputo che ognuno dei tre film avrebbe avuto una durata di circa 3 ore, ho subito ripensato alla versione Extended del Signore degli Anelli: in quel caso il buon Peter ha avuto a disposizione tutto lo spazio necessario per approfondire in maniera ben bilanciata gli aspetti tagliati dall'edizione cinematografica, dando vita ad una trasposizione ai limiti della perfezione. Pur restando un po' titubante, non vedevo comunque l'ora di vederlo.
Beh, ora l'ho visto e purtroppo devo dire che mi ha deluso un bel po'. Immaginate il libro de Lo Hobbit come una piccola tazza contentente qualche ingrediente sapientemente scelto per dare vita a qualcosa di semplice, ma gustoso e appagante. Peter Jackson ha preso quella tazza, ne ha rovesciato il contenuto in un pentolone gigante e ha aggiunto litri di sostanze totalmente estranee alla ricetta originale. Questi nuovi ingredienti non solo si sposano molto poco con quelli nella tazza, ma tendono a dare la netta e spiacevole sensazione di essere stati messi lì solo per allungare il brodo. Se il regista avesse fatto lo sforzo di concentrare bene gli elementi portanti della storia, senza troppi fronzoli inutili, tutta la saga sarebbe stata rappresentata in maniera sublime in un solo film da 3 ore - o al massimo in un paio da due ore ciascuno.
Quello che ho visto in quella sala non era "Lo Hobbit", ma una versione pesantemente adulterata del romanzo originale, farcita di situazioni forzatamente goliardiche e pseudo-demenziali, di avvenimenti inventati di sana pianta e personaggi che non avevano ragione di esserci. Il tutto per riempire dei buchi di sceneggiatura formatisi in seguito all'assurda esigenza di dover sviluppare la storia nell'arco di 9 ore. Il che ha avuto anche un'altra conseguenza: una grande quantità di elementi tipici che abbiamo visto nel Signore degli Anelli (panoramiche a volo d'uccello, meccaniche nei combattimenti, espressioni tipiche dei personaggi, e così via) viene ripetuta e utilizzata continuamente anche ne Lo Hobbit. Di per sé questa non è una caratteristica negativa, perché aiuta lo spettatore a ritrovare spazi, ambienti e situazioni a lui già familiari; una sorta di "ritorno alla Terra di Mezzo" in cui chiunque abbia visto il Signore degli Anelli si è subito trovato a suo agio. Ma la sinergia tra l'abuso di questi "costrutti" e la consapevolezza che ci attendono altri 2 film della saga, fa pendere l'ago della bilancia dalla parte del "sì, tutto molto bello, ma l'ho già visto".
Io adoro la Trilogia e quando ho voglia di re-immergermi in quelle ambientazioni, infilo i Blu-ray e mi rilasso. Da Lo Hobbit mi aspettavo qualcosa di parallelo e originale, non una sorta di spin-off con attori diversi (tutti, sia chiaro, stra-bravissimi!).
Non lo so, sarà che sto scrivendo di getto appena uscito dal cinema (sì, è notte fonda), e probabilmente avrei bisogno di qualche giorno per metabolizzare il tutto, ma lo aspettavo da così tanto che ci sono rimasto un po' male, nonostante sia, obiettivamente, un film ben girato e con tutti i crismi che ci si aspettano da una produzione del genere.
Discorso a parte merita il 3D e l'HFR. Il primo si conferma
assolutamente inutile (come
ho sempre sostenuto, tra l'altro) e, anzi, in molti casi addirittura dannoso. Peter Jackson ha un modo di girare le scene di azione molto particolare, con tanti elementi sullo schermo e, soprattutto, su numerosi piani di parallasse. Guardando quelle scene in 3D non si ha fisicamente modo di mettere a fuoco nulla. Non si sa dove guardare, e in un attimo lo schermo si riempie di pezzi di film fluttuanti a distanze diverse che formano un'accozzaglia sfocata e informe.
NON ANDATELO A VEDERE IN 3D. Nella maniera più assoluta.
L'Hight Frame Rate invece è tutt'altro paio di maniche: fantastico. La sensazione all'inizio è di vedere un documentario, per quanto è fluida e pulita l'immagine. Una volta fatta l'abitudine l'esperienza ne guadagna tantissimo. Credo di poter affermare che ha molto più impatto sulla qualità un aumento dei fotogrammi al secondo rispetto alle mere dimensioni dello schermo. Purtroppo nel cinema in cui sono andato la sala HFR era solo 3D.
Comunque grazie per il post, mi serviva il parere di un lettore. Piuttosto, com'è Gandalf-Gigi Proietti? Perchè io sono sufficientemente disgustato dall'idea da volerlo vedere in lingua originale.