_ scritto il 07.09.2012 alle ore 10:38 _
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Apprendo che, con il suo piano d'acquisto dei titoli pubblici dei paesi europei sotto attacco speculativo (per gli amici OMT),
Mario Draghi è riuscito a "cambiare in maniera fondamentale la dinamica della crisi".
Sarà, ma a prescindere dal fatto che l'esperienza e la diffidenza che ho accumulato in questi anni mi impongono di non gridare al miracolo e di dare innanzi tutto per scontato che probabilmente - e forse anche statisticamente - non cambierà nulla, di tutto il discorso, e trattandosi del nostro paese, a me preccupano un paio di punti: cercare di evitare che si disperdano i "tesoretti" in tempi di crescita, in Italia, è un po' come
chiudere un ghepardo e un'antilope in una gabbia e sperare di trovarli entrambi vivi il giorno dopo; riuscire a ridimensionare in modo funzionale lo Stato Sociale (welfare, diritti del lavoratori, e via discorrendo) è una di quelle cose in cui abbiamo sperato - invano - per tanti di quegli anni che sinceramente,
di speranza, a me non ne è rimasta moltissima nella borraccia. Non per ultima c'è la consapevolezza che, ogni volta che ci hanno detto "stavolta la crisi è finita" o "con questa mossa risolveremo tutti i problemi", puntualmente la situazione è peggiorata o - per un colpo di fortuna - rimasta invariata.
Però lo spread scende. Ah beh...
Sapete che c'è? E' ormai talmente tutto al di fuori della mia/nostra portata, che a noi comuni mortali non rimane altro che l'indignazione da bar, la chiacchiera da sottoscala mentre si aspetta l'ascensore o il post inutile sul blog.
Per l'appunto.
O magari qualcosina da fare c'è ancora rimasta...?