Eccoci finalmente, dopo 12 anni, a parlare della tanto attesa terza incarnazione di quella entità succhia-tempo chiamata "Diablo", in grado di
ipnotizzare masse di videogiocatori incalliti, tra cui il sottoscritto si annovera orgogliosamente. Non sono uno di quelli che ha sperperato inusitate quantità di tempo sul precedente capitolo, lo ammetto, ma Diablo II rientra senza dubbio in quella poco nutrita pletora di videogiochi cui mi sono dedicato di più. Se cercate una recensione ultra-dettagliata, vi consiglio di rivolgervi a quella
pubblicata da Eurogamer, che rispecchia piuttosto fedelmente anche il mio pensiero. In questa sede ho intenzione di fare solo alcune considerazioni sui temi più caldi.
Partiamo dalle
note negative, così ce le togliamo subito dalle scatole.
- La famigerata connessione always-onDiablo III richiede costantemente di essere
online per poter funzionare. E i motivi sono principalmente due: come misura di protezione anti-pirateria e per garantire che la crescita del personaggio, il loot e in generale tutte le meccaniche di gioco siano esenti da imbrogli, manomissioni o trucchi di vario tipo - per via, soprattutto, dell'asta con valuta reale, di cui parlerò in seguito. In sostanza i vostri personaggi e tutti gli oggetti in loro possesso
non risiedono sul vostro PC ma sui server Blizzard. Di fatto Diablo III può considerarsi una sorta di "
MMO single-player con possibilità di co-op online", che detta così fa un po' senso, ma tant'è. Ad un'occhiata superficiale è tutto molto bello, ma questa scelta ha conseguenze particolarmente infauste, perché rischia di
limitare la fruizione di un prodotto che offre anche una componente single-player in quei casi in cui la connessione Internet non è disponibile o ottimale. Sinceramente io avrei lasciato scegliere all'utente: se vuoi usufruire dei servizi online di battle.net (che sono indubbiamente validi, intendiamoci), devi necessariamente essere connesso, altrimenti puoi giocare la campagna in single-player offline, ma il tutto rimarrà relegato ad un contesto locale. Una possibilità del genere era già presente in Diablo II, perché non replicarla?
Purtroppo le conseguenze di questa scelta le abbiamo avute sotto gli occhi proprio in questi primi giorni.
- Problemi ai serverI lanci, si sa, sono sempre particolarmente delicati, e lo sono a maggior ragione se il videogioco in questione è online, perché la componente server è piuttosto suscettibile quando si parla di centinaia di migliaia - o milioni, nel caso per esempio di World of Warcraft - di utenti che cercano di connettersi contemporaneamente. E infatti Blizzard ha dimostrato di aver sottostimato la portata dell'evento - o probabilmente di aver preso un po' sotto gamba la questione - con il risultato che
il 15 maggio è stato caratterizzato da disservizi più o meno continui. Impossibilità di effettuare il login, disconnessioni improvvise, problemi di ogni tipo e addirittura sparizione di personaggi, hanno funestato senza sosta la giornata che molti appassionati aspettavano da un decennio, e lo dimostrano i forum ufficiali, stracarichi di commenti e segnalazioni.
Un'altra conseguenza della necessità di essere sempre connessi è la
latenza. Essendo il gioco quasi interamente controllato da server, se la connessione è instabile o lenta per un qualsiasi motivo,
ci si può ritrovare nell'assurda situazione di avere lag durante una partita in single-player.
Se devo essere sincero, a me è andata piuttosto di lusso. A parte la prima ora dopo il lancio (quindi da mezzanotte all'una del 15 maggio), in cui era impossibile effettuare il login, ho avuto qualche piccolo problema sporadico solo la sera dello stesso giorno e la domenica successiva (che è il giorno in cui sto scrivendo questo post, che probabilmente voi starete leggendo, come sempre, il giorno dopo).
- Appiattimento delle meccaniche di giocoMolte persone si sono lamentate del fatto che Blizzard sembra aver optato per una semplificazione generale delle meccaniche, per rendere il gioco appetibile ad un pubblico più vasto (un po' come è successo per alcuni aspetti di World of Warcraft). Io credo invece che, in generale, sia stato fatto un buon lavoro. Non mi aspettavo certo un RPG complesso travestito da Diablo.
Mi aspettavo Diablo, né più né meno, ovvero un hack'n'slash frenetico e immediato, con una forte componente di casualità, esplorazione e - soprattutto - un vasto sistema di loot e oggettistica. Non so a quale tipo di gioco abbiano giocato le persone che si lamentano di un ipotetico "impoverimento" del gameplay, ma a me sembra che quello uscito 5 giorni fa sia
fortissimamente Diablo.
- L'asta con valuta realeLa versione ufficiale della Blizzard sull'inserimento di un'asta con soldi veri è quella dell'aver voluto contrastare il fenomeno molto diffuso della compra-vendita "illegale" (nel senso che va contro il regolamento del gioco che tutti abbiamo accettato) di oggetti e oro. La realtà, secondo la mia modesta opionione, è che con un'asta del genere faranno
una valanga di soldi, visto che per ogni transazione una percentuale finisce nelle loro tasche. E temo che a) questo creerà dei veri e proprio mostri di farming, gente che passerà intere giornate in cerca del drop ultra-raro da poter vendere al più alto offerente e b) chi avrà più disponibilità finanziaria si troverà avvantaggiato nella modalità PvP di futura implementazione.
La mia paura è che, mentre prima tenere in piedi un mercato del genere era rischioso e complesso, da adesso chiunque sarà
tentato da quello che alla fine è una sorta di gioco d'azzardo (perché gli oggetti da vendere vanno necessariamente droppati). Mi si obietterà che ognuno è liberissimo di spendere i propri soldi come meglio credere, e sono ovviamente d'accordo con questo, tuttavia, sebbene da un lato l'idea potrebbe essere al passo coi tempi, dall'altro mi sembra una porcata immonda.
- La storiaSenza nulla anticiparvi, e dopo aver finito ciascuno dei 4 atti, devo sinceramente dichiararmi deluso.
Forse alla Blizzard hanno voluto sperimentare un nuovo di tipo stesura della trama, e hanno quindi deciso di far scrivere la storia ai loro figli di 5 anni. In poche parole: banale, prevedibile, piatta e sciapa.
Ma sapete che c'è? Inizialmente queste cose vi faranno storcere molto la bocca. Dopo una decina di livelli sarete ancora lievemente indignati, ma distratti. Al ventesimo il fomento prenderà il sopravvento e a stento ricorderete che sì, forse, in tempi remoti vi siete arrabbiati per qualcosa riguardante il gioco. Dopo aver completato il gioco e aver iniziato la difficoltà successiva, tutto quello scritto sopra passerà in secondo piano.
Perché Diablo III è maledettamente divertente.Le classi, per quel poco che ho potuto sperimentare, sono ben diversificate, e offrono tutte non pochi approcci di gioco. Quella che conosco meglio è lo sciamano, classe del mio PG principale, e devo dire che determinate combinazioni di incantesimi, abilità e rune possono davvero modificare radicalmente il
ruolo del personaggio e lo stile di gioco, anche in relazione al gruppo in cui è inserito.
Abilità a parte (che si sbloccano, insieme alle rune, con l'avanzare del personaggio) l'unico altro aspetto con il quale potrete personalizzare il vostro personaggio è l'
equipaggiamento, vero e proprio fulcro su cui ruota un gioco come questo. Credo che nel mondo videoludico in generale non esista niente di simile alla
frenesia da loot che si sperimenta in diablo: quegli oggetti che schizzano fuori dai cadaveri dei tanti mostri che falcerete, con quel suono inconfondibile, provocano una sorta di assuefazione, e non ne avrete mai abbastanza. Il tutto va poi elevato a potenza se considerate il fatto che con un semplice click potrete entrare o invitare un amico online a prendere parte alla vostra partita, fino ad un massimo di 4 giocatori contemporaneamente, e che i mostri ovviamente scaleranno la loro forza e resistenza a seconda di chi è presente in gioco.
La difficoltà "Normale", con la quale si inizia a giocare, fa ridere, lo ammetto. Tuttavia, come probabilmente avrete intuito non vedendo questo paragrafo tra le note negative, trovo che sia utile per prendere
confidenza con il proprio personaggio, sperimentare varie combinazioni di abilità/rune e godersi la storia (si fa per dire...) e le ambientazioni. Perché dalla difficoltà "Incubo" in poi le cose cambiano radicalmente. In meglio, se vi piacciono le sfide.
Graficamente non ho nulla da dire. Le ambientazioni sono semplicemente splendide, le animazioni spettacolari (in perfetto standard Blizzard), l'ambiente intorno a voi non è statico e reagisce, anche come conseguenza delle vostre azioni, e le animazioni in CG sono da slogamento mascellare (ma che aspettano a fare un film?).
In definitiva un gioco che vale ogni centesimo del suo costo, e che se non vi dispiace adesso andrò a spremere ben bene fino a notte fonda. Con permesso.
Non dimentichiamo, poi, che il meglio arrivò solo con l'espansione, quindi non trascuriamo il fatto che molte delle cose che vorremmo vedere implementate probabilmente faranno parte della ancora lontana espansione.
Buon divertimento, nel frattempo! :)