_ scritto il 24.04.2012 alle ore 16:44 _
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Per fugare immediatamente qualsiasi dubbio, la risposta è: sì. Io sono uno di quelli che, una ventina di anni fa, riempiva pile intere di fogli a quadretti per trascrivere le mappe di
Dungeon Master e, soprattutto, della trilogia di
Eye of the Beholder. Credo di poter affermare con assoluta certezza che quest'ultimo è il secondo titolo a cui abbia giocato di più in tutta la mia vita - escludendo, per ovvi motivi, World of Warcraft. Il primo è Dune 2, ma questa è un'altra storia.
I finlandesi Almost Human ci trasportano letteralmente nel passato con questo dungeon crawler che strizza l'occhio al vecchio stile ma che di vecchio, alla fine, ha ben poco. Già, perché è vero che il movimento è lo stesso di EotB - casella per casella, con possibilità di strafe e rotazione - e che il party è composto da 4 personaggi, ma l'aspetto estetico spicca in modo particolare, perché abbondantemente al passo coi tempi. Texture dettagliate e mai banali, animazioni dei mostri molto curate, suoni di altissima qualità e illuminazione in grado addirittura di eccellere, contribuendo fortemente a creare quell'atmosfera cupa e claustrofobica che è poi uno dei punti di forza di un titolo di questo genere.
Sul versante prettamente giocoruolistico c'è di che divertirsi: ognuno dei quattro personaggi è completamente personalizzabile - per aspetto, razza, classe, caratteristiche e rami di specializzazione in cui spendere i punti abilità - e la generosa quantità di oggetti che affolleranno il vostro inventario farà la gioia di tutti voi looter famelici. Le meccaniche di attacco ed utilizzo degli oggetti sono molto intuitive, in particolare ho trovato quella di lancio degli incantesimi piuttosto azzeccata. Menzione speciale per l'unica professione presente, l'alchimia, che vi consentirà di preparare utilissime (e mai troppo abbondanti) pozioni a partire da erbe e piante che raccoglierete in giro per il dungeon.
La trama è soddisfacente per un gioco di questo genere: il vostro gruppo è stato condannato per non meglio specificati crimini e viene confinato in una sorta di segreta sotterranea. Se riuscirà a venire a capo delle insidie e dei segreti custoditi nell'intricato dedalo di dungeon, la pena verrà annullata e tutti i membri saranno liberi. Semplice no? Purtroppo per voi, no, perché i game designer hanno fatto un eccellente lavoro e ogni livello è letteralmente cosparso di mostri, trappole, passaggi segreti, enigmi, botole e chi più ne ha più ne metta. In breve: il paradiso per noi smanettoni. E vi dirò di più: se siete dei veri maniaci potete impostare la modalità "old style" che disattiverà la funzione di auto-generazione della mappa di ciascun livello per essere liberi di imbracciare penna e foglio di carta e ricoprire il vostro tavolo di foglietti. Gli enigmi non sono mai eccessivamente frustranti, ma risultano molto ben ideati e il ritmo generale è sempre sostenuto, complice anche un ottimo bilanciamento tra la forza dei mostri e quella dei personaggi.
A voler proprio trovare il pelo nell'uovo c'è da dire che, sfruttando la mobilità e attirando i mostri in luoghi in cui è possibile creare un pattern "circolare" (quindi un quadrato 2x2), è possibile annullare agevolmente qualsiasi minaccia. E se ciò non dovesse bastare, il classico trucco "chiudi il mostro fuori dalla porta, recupera energie e riapri la porta" funziona con quasi tutti i nemici - alcuni per fortuna sono dotati di un intelletto sufficiente ad azionare l'interruttore. Inoltre trovo ridicolo, nel 2012, che i mostri rimangano confinati nel loro livello e non ci seguano quando saliamo o scendiamo le scale. Questa forse è l'unica cosa in grado di rovinare, seppur in minima parte, l'esperienza di gioco.
Concludo con una domanda: visto che tutto questo ben di dio costa appena una decina di Euro (da Steam, GoG o direttamente sul sito ufficiale), cosa fate ancora lì seduti a leggere?