_ scritto il 19.04.2012 alle ore 10:47 _
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Premesso che:
a) nel soggetto maschile l'organo genitale comunemente denominato "pene" agisce a tutti gli effetti - quando opportunamente irrorato di sangue - come centro cognitivo (o cervello) supplementare;
b) la sopra menzionata irrorazione di sangue è da considerarsi indipendente dalla volontà del portatore;
c) quando un cervello riceve sangue, l'altro per forza di cose va in debito, con la conseguenza che le capacità di giudizio e controllo del soggetto tendono ad essere prese in carico dal suddetto centro cognitivo supplementare;
d) il meccanismo di cui sopra probabilmente è l'eredità genetica di una sorta di pulsione primitiva, che oggi è ancora presente e che è importante saper riconoscere e dominare, vista la sua totale incompatibilità con i progressi culturali, morali e socio-comportamentali a cui siamo tutti, faticosamente, arrivati.
Considerato, infine, che:
i) fortunatamente non tutti i maschi umani agiscono e ragionano come animali;
ii) l'ultima parola sulle azioni, sui pensieri e sugli intenti di ciascun essere umano spetta sempre al cervello principale, indipendentemente da quanto è irrorato.
Chiunque sottoscriva / condivida / diffonda il presente manifesto si impegna a mantenere ciascuno dei propositi sotto elencati.1)
Resisterò a qualsiasi impulso che mi dovesse portare a modificare il mio comportamento, la mia opinione o il mio intento nei confronti di un'altra persona solo perché da essa mi sento attratto sessualmente, ove il contesto normalmente non lo richiederebbe. Perché altrimenti ne risulteremmo sviliti entrambi.
2)
Mai mi sentirò in diritto di avanzare pretese di alcun tipo da una persona solo in base al suo aspetto fisico o al modo in cui è vestita. Perché oguno è libero di nascondere, accentuare o mettere in evidenza le proprie caratteristiche fisiche senza che questo venga automaticamente interpretato dagli altri come un preciso segnale circa la sua disponibilità in ambito sessuale e/o sentimentale.
3)
Sopprimerò, qualora si dovesse presentare, qualsiasi senso di superiorità generato dall'auto-considerarsi il sesso "dominante" (o il "cacciatore") solo per il fatto di possedere due testicoli. Questo, semmai, è indice di profonda inferiorità e - per l'appunto - di schiavitù. Perché la presunta superiorità è l'anticamera della sopraffazione. E dalla sopraffazione si può arrivare alla violenza.
4)
Mi prenderò la responsabilità di educare correttamente i miei figli, cercando di liberarmi da eventuali pregiudizi appartenenti al passato, guardando avanti e rimanendo al passo coi tempi. Perché se lì fuori si aggirano degli animali, la colpa è anche di chi non ha saputo - o non ha voluto - stargli accanto nel corso di quel periglioso cammino che è la crescita. E ha preferito buttarli nel recinto e delegare ad altri questo difficile compito.
5)
Mi impegnerò a non giudicare e rispettare chi decide in modo consapevole e senza costrizioni di vendere o usare il proprio corpo per trarne sostentamento e profitto. Perché normalmente non lo faccio nei confronti del falegname che vende il proprio braccio esperto; o del programmatore che vende il proprio ingegno; o del pianista che vende il proprio estro e le proprie dita.
6)
Resisterò e boicotterò qualsiasi messaggio - pubblicitario e non - che faccia leva sull'istinto primordiale di attrazione sessuale. Perché sono io a controllare i miei istinti, non il contrario.
7)
Qualora dovessi assistere ad un episodio che rientri in uno dei punti precedenti - o che abbia simili origini - perpetrato da un maschio umano in evidente stato di sottomissione irreversibile alla volontà del suo centro cognitivo supplementare (scientificamente chiamato: pene), mi impegnerò ad intervenire in relazione alle mie possibilità e a quelle offerte dalla situazione stessa. Perché a parole sono bravi tutti, ma i cambiamenti avvengono con i fatti.
Schiavi del testosterone lo diventiamo se non facciamo nulla per dominare i nostri istinti.