"Madre Notte" - Kurt Vonnegut, traduzione di Luigi Ballerini, Feltrinelli 2007, collana Universale economica
Non ho mai visto una più sublime manifestazione di mentalità totalitaria, una mentalità che può paragonarsi a un sistema di ruote dentate con dei denti mancanti, uno qua e uno là. Un meccanismo di pensiero così sdentato, guidato da una libido media, o anche sotto la media, ruota su se stesso con la medesima sussultante, rumorosa, vistosa inutilità che avrebbe all'inferno un orologio a cucù.
[...] Quel che più spaventa in una mentalità totalitaria di stampo classico è che una qualsiasi ruota dentata, anche se mutilata, presenta sempre, lungo la sua circonferenza, tratti di denti interi che si conservano a lungo senza morchie e possono funzionare senza alcuna imperfezione.
Da qui l'orologio a cucù che segna il tempo all'inferno... scandisce regolarmente il tempo per otto minuti e ventitré secondi, poi scatta in avanti di quattordici minuti, quindi riprende a battere perfettamente per sei secondi, e poi ne salta due, riprende a funzionare perfettamente per due ore e un secondo, e poi scatta in avanti di un anno.
I denti mancanti sono, naturalmente, delle verità molto semplici, ovvie addirittura, verità che nella più parte dei casi le capirebbe anche un ragazzino di dieci anni.
La volontaria eliminazione dei denti della ruota, l'ostinata volontà di agire pur senza possedere alcune informazioni elementari...
[...]
Per questo Rudolf Hoss, comandante di Auschwitz, poteva accettare che agli altoparlanti del campo si alternasse musica immortale con le chiamate dei portacadaveri...
Per questo la Germania nazista non avvertì alcuna differenza di rilievo tra la civiltà e l'idrofobia...