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Resoconto EuroPride 2011 - è nato prima l'orgoglio o la discriminazione?
_ scritto il 13.06.2011 alle ore 16:55 _ 5766 letture
Non riesco davvero a capire chi si scaglia così accanitamente contro l'EuroPride dicendo che è la manifestazione stessa a causare la discriminazione di chi vi partecipa. Io la vedo molto più semplicemente come un urlo collettivo a favore dei diritti delle persone LGBT e contro l'omofobia e la disciminazione. E' l'EuroPride che nasce come conseguenza di un vuoto percepito dalla comunità, da cui deriva il bisogno di esternare, anche per un solo giorno, l'orgoglio di essere parte di quella comunità. Un coro che grida: "Nonostante il vostro odio, noi siamo fieri di ciò che siamo". Chi storce la bocca dovrebbe prima di tutto chiedersi il perché tante persone, nel 2011, sentono la necessità di dover manifestare pubblicamente il loro essere e se è giusto che la società opprima a tal punto una persona da costringerla a ribadire concetti che dovrebbero essere patrimonio comune.
Concetti, tutto sommato, basilari e che si possono ritrovare in molte altre manifestazioni che si tengono regolarmente nel nostro paese e in tutto il mondo. Chi è contro l'idea di "GayPride in generale" allora è contro l'essenza delle manifestazioni, perché di quello stiamo parlando. Se poi a disturbarvi sono le modalità della parata, signori miei, è un problema vostro. La marcia "carnevalesca" del Pride, con carri e gruppi di persone che ballano ed esibiscono slogan di ogni tipo, è espressione della cultura LGBT e del modo di affrontare il mondo bigotto e intollerante che la circonda. E se questo vuol dire di fatto creare per quel giorno un evento che contribuisce in un certo senso ad accentuare una diversità, credo proprio che sia un effetto collaterale di cui sono tutti ben consapevoli e che sono felici di mettere in conto. Non esisterebbe nessun Pride se vivessimo in un mondo che rispetta davvero tutte le diversità di orientamento sessuale, proprio perché non ci sarebbe bisogno di dimostrare a nessuno di essere orgogliosi di sé stessi.
Il filo conduttore che legava saldamente ogni carro e ogni persona presente a Roma quel soleggiato sabato 11 giugno 2011 è la parità di diritti civili, che vuol dire leggi più dure contro l'omofobia e riconoscimento delle unioni omosessuali. E' vero, attualmente non esiste una sola legge che vieti esplicitamente il matrimonio tra persone appartenenti allo stesso sesso. Il problema è che il codice civile fa spesso riferimento a "moglie" e "marito" e, soprattutto, la Corte Costituzionale si è espressa con un categorico: "le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio" (a questo proposito consiglio la lettura di questo articolo). Quindi, per favore, non venitemi a dire: "E' inutile protestare, non c'è mica una legge che lo vieta". Di fatto non c'è nessuna legge che lo consente, e l'ordinamento in vigore viene interpretato a sfavore delle unioni omosessuali. Da qui deriva la protesta: "vogliamo leggi più esplicite, come già succede in molti altri paesi nel mondo".
Il problema del nostro paese è che la Costituzione dichiara che siamo uno stato laico, ma poi in realtà non è assolutamente vero. Questo genere di cose in Italia viene sempre letta attraverso il filtro del Vaticano. Bisogna eradicare questo filtro prima di poter fare qualsiasi altro passo. Mi fa davvero ridere la chiusura di un pezzo apparso su Avvenire a firma Paola Ricci Sindoni, docente di filosofia morale dell'Università di Messina, che dice "L'irritazione cresce quando si lanciano offese gravi alla Chiesa. Chi vuole rispetto deve per primo dare rispetto". La domanda nasce spontanea: si stava riferendo al Vaticano o all'EuroPride?
Ma ora apriamo la finestra e facciamo entrare un po' di allegria in questo post. Il video che segue documenta la mia prima esperienza ad un Pride - gli anni passati, tra una cosa e l'altra, c'è sempre stato qualche impedimento. Devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito dalla quantità di persone e famiglie che vi hanno partecipato e dall'atmosfera generale che, nonostante l'importanza del messaggio di fondo, era davvero solare e scanzonata. Le riprese sono di Moglie - perdonatela se ogni tanto c'è qualche tremolio, ma non era facile rimanere saldi in mezzo a quella baraonda - e il montaggio è mio (i geek saranno contenti di sapere che l'ho realizzato interamente su iPhone 4 :D). Successivamente trovate una galleria con qualche scatto (di scarsa qualità purtroppo, non sono un fotografo). Buona visione! ^_^
Non sono completamente d'accordo, e cercherò di spiegare il perché.
"accentuare una diversità" "orgogliosi di sé stessi" Sono frasi simili a non convincermi. Il fatto è che non sono sicuro questo sia l'approccio giusto per la comunità LGBT. Perché? Perché, per come la vedo io, è come se io mi mettessi e organizzassi la Giornata dell'Orgoglio dei Magri o dei Mancini. Essere omosessuali è uno stato d'essere esattamente come gli altri e come tale non va, secondo me, esaltato in questo modo. Mi rendo perfettamente conto che serve uno strappo per scuotere le coscienze ma buttarla in caciara, secondo il mio personale approccio al problema, non è ciò che serve davvero. Ricordo che su un forum vidi dei piccoli banner in tema: su alcuni c'erano frasi tipo "noi non siamo diversi", o giù di lì. Su altri c'erano frasi tipo "orgogliosi di essere diversi". Al che io ho chiesto al promotore del post: ma scusa, voi volete essere diversi o uguali?
_ Commento di Darsch _
_ scritto il 13.06.2011 alle ore 23:16
Una Giornata dell'Orgoglio dei Magri o dei Mancini non avrebbe senso semplicemente perché i magri e i mancini non subiscono le discriminazioni che subiscono lgbt e non sono considerati "diversi" come lo sono loro, anche a livello legislativo. Il punto secondo me è che l'orgoglio nasce come reazione, l'omosessualità non viene esaltata in quanto tale, ma solo perché è percepita da molti come una diversità. E' questo che fa nascere il desiderio di gridare al mondo di essere invece orgogliosi di sé stessi. E' il meccanismo di qualsiasi manifestazione: un gruppo di persone percepisce che c'è qualcosa che non va in un qualche ambito e sente di dover compiere un atto corale che focalizzi l'attenzione sul problema.
Posso comprendere i dubbi sulle modalità della manifestazione, tuttavia non lo definirei un "buttarla in caciara", ma piuttosto una sorta di occasione per fare festa pur restando su temi di indubbio spessore civile e morale. E' lo spirito che caratterizza gran parte della comunità. Non ci vedo nulla di male. Preferivi una marcia silenziosa, seria e composta, magari con qualche cartello qua e là? :)
_ Commento di Rigel _
_ scritto il 13.06.2011 alle ore 23:37
Personalmente sì. E lo ripeto, mi rendo conto che l'impatto, emotivo e non, sarebbe stato immensamente inferiore. Quindi non è che sia qui a contestare niente, perché capisco che a mali estremi estremi rimedi. Dico solo che certe esagerazioni un pochino mi danno fastidio, ma alla fine è un'opinione personale. Che ci sia discriminazione a livello legislativo è pacifico e sbagliato, nulla da dire. Forse il mio discorso di prima è un po' idealista, nel senso che partiva dal presupposto che l'omosessualità non è una differenza, esattamente come non lo sono la magrezza e la mancinità. Il problema è che c'è chi la pensa diversamente e, purtroppo, ha le chiavi delle stanze dei bottoni.
_ Commento di Darsch _
_ scritto il 14.06.2011 alle ore 00:36
Già, purtroppo sì.
_ Commento di wish _
_ scritto il 16.06.2011 alle ore 15:50
@darsch lo dici tu che i mancini non sono discriminati... prova ad essere mancino e usare un apriscatole... ;)
_ Commento di Darsch _
_ scritto il 17.06.2011 alle ore 01:21
@wish - esisteranno apriscatole per mancini, suppongo! :P
_ Commento di wish _
_ scritto il 17.06.2011 alle ore 06:45
@darsch - guarda il mio post era in realtà tra il serio e il faceto. Io sono nato e cresciuto in un mondo destrorso, dove da piccolo le suore mi hanno corretto perché la sinistra era la mano del diavolo (non scherzo, e le orsoline non scherzavano affatto). Forse questo episodio mi ha fatto diventare parzialmente ambidestro (o meglio Bambidestro, come diceva mia figlia da piccola...). Se ripenso a questo specifico particolare spesso mi domando perché i miei non si sono incazzati come iene, ma probabilmente erano semplicemente altri tempi. Essendo "diverso" mi sono adattato a tutte le piccole cose asimmetriche pensate solo ed esclusivamente per i destrorsi, o meglio piccole cose asimmetriche a fronte delle quali non si è proprio posto il problema di pensare che non tutti sono destrorsi, ma esistono anche i mancini (ti faccio un esempio stupidissimo: i pulsanti di regolazione del volume del telefono cellulare sono sistemati in modo da essere raggiunti facilmente con l'indice durante la conversazione. Se sei mancino devi andarci con il pollice, ti garantisco che non è la stessa cosa... :)). La prima volta che mi è capitato di vedere un apriscatole per mancini è stato quando sono andato in USA, una ventina di anni fa circa. Già allora il problema del politically correct era sentito in modo molto forte, per cui c'era questo negozio solo per mancini dove potevi trovare ogni ben di dio... ma. C'è sempre un ma. Essendo io abituato a vivere in un mondo di destrorsi, con attrezzi per destrorsi, ho provato ad usare l'apriscatole per mancini e... non ci sono riuscito! Nella media io uso con la sinistra attrezzi pensati per persone destrorse. Se mi ritrovo attrezzi pensati per mancini spesso non mi ci ritrovo, proprio per prassi d'uso consolidata. Mi farebbe però molto piacere avere un bollitore con il beccuccio a destra del manico in modo che potrei impugnarlo con la sinistra e versare il liquido correttamente... mi piacerebbe avere una brocca graduata che possa essere letta tenendola con la sinistra... Mi rendo conto che queste sono piccole stupidaggini, e che alla fine ha prevalso lo spirito di adattamento, però non è piacevole sentirsi discriminati. Non so se organizzerei o parteciperei ad un lefty pride, certo che se la discriminazione andasse pesantemente a scapito della qualità di vita quotidiana forse ci penserei.
_ Commento di wish _
_ scritto il 17.06.2011 alle ore 06:47
Aggiungo una piccolissima cosa, perché il mondo per fortuna cambia. Mia figlia piccola è mancina, e l'altro giorno da Mediaworld ho acquistato una penna specificamente pensata per mancini... :) (c'era anche quella per destrorsi)
_ Commento di Darsch _
_ scritto il 17.06.2011 alle ore 10:40
@wish - guarda, ti capisco perfettamente. Io sono ambidestro puro, nel senso che alcune cose le faccio solo con la destra, altre solo con la sinistra, altre è indifferente. Per esempio il telefono lo uso solo con la sinistra (e non trovo difficoltà ad alzare/abbassare il volume con li pollice ^^), il coltello lo utilizzo con la mano sinistra (le altre posate con entrambe, a seconda della situazione), se mi lanci qualcosa alzo sempre la mano sinistra d'istinto, scrivo con la destra (ma riesco a scrivere anche con la sinistra, meglio di qualsiasi altro destrorso che prova a farlo), impugno stoviglie e bicchieri indifferentemente (ma preferisco la sinistra, e la cosa della brocca graduata la capisco in pieno, infatti devo sempre cambiare impugnatura :D), a ping-pong sono in grado di cambiare mano durante il gioco senza problemi (anche se sono abituato a giocare con la destra, quindi sono più preciso), e così via.
Capisco perfettamente che la discriminazione c'è anche in questo (come in molti altri) ambiti, ma non è minimamente paragonabile a quello che sono costrette a subire le persone lgbt. Non mi risulta che i mancini siano perseguitati, discriminati, picchiati, emarginati, torturati, uccisi, e così via. Un lefty pride non avrebbe senso per il motivo che tu stesso hai scritto: "mi rendo conto che queste sono piccole stupidaggini, e che alla fine ha prevalso lo spirito di adattamento".
Detto questo, non è mia intenzione sminuire nulla, ci mancherebbe. E' SEMPRE brutto essere discriminati, e te lo dice uno che da piccolo era un "diverso", sempre messo da parte. :)
Il mondo cambia per i mancini, e questo è un ottimo segnale. Quando cambierà DAVVERO anche riguardo agli orientamenti sessuali e alla razza allora sarà davvero un posto migliore.
_ Commento di wish _
_ scritto il 17.06.2011 alle ore 13:02
Mi trovo completamente d'accordo con l'ultima frase. Francamente però non credo che manifestazioni come il gay pride aiutino il processo. Non che personalmente mi infastidiscano minimamente, ci mancherebbe altro. Ma credo che la parte intollerante, che discrimina, si senta in qualche modo "autorizzata" a discriminare anche maggiormente, a fronte di manifestazioni di questo tipo. Credo che Luxuria, con il suo atteggiamento pacato, abbia aiutato assai di più la "causa" che non 10 cortei.
_ Commento di mancinafiera _
_ scritto il 18.06.2011 alle ore 10:34
beh mi spiace per Wish e darsch ma la FESTA DEI MANCINI esiste E COME!!!! E' stata creata negli anni '90 in america e canada e 10 anni fa in Francia e ora è arrivata in Italia due anni fa. Il 13 agosto (per sconfiggere il detto che il 13 porta sfortuna...come i mancini (mano del diavolo!) di ogni anno si festeggia chi è comunque e ancora oggi parecchio descriminato anche se molto meno di 30 anni fa!! E LA TROVO UN'IDEA FANTASTICA!!!
_ Commento di Darsch _
_ scritto il 18.06.2011 alle ore 10:45
@mancinafiera - ciao benvenuta! ^_^ Grazie della precisazione, non sapevo davvero dell'esistenza di questa festa! Carina l'idea di farla proprio il 13! ^___^
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"accentuare una diversità"
"orgogliosi di sé stessi"
Sono frasi simili a non convincermi. Il fatto è che non sono sicuro questo sia l'approccio giusto per la comunità LGBT. Perché? Perché, per come la vedo io, è come se io mi mettessi e organizzassi la Giornata dell'Orgoglio dei Magri o dei Mancini.
Essere omosessuali è uno stato d'essere esattamente come gli altri e come tale non va, secondo me, esaltato in questo modo.
Mi rendo perfettamente conto che serve uno strappo per scuotere le coscienze ma buttarla in caciara, secondo il mio personale approccio al problema, non è ciò che serve davvero.
Ricordo che su un forum vidi dei piccoli banner in tema: su alcuni c'erano frasi tipo "noi non siamo diversi", o giù di lì. Su altri c'erano frasi tipo "orgogliosi di essere diversi". Al che io ho chiesto al promotore del post: ma scusa, voi volete essere diversi o uguali?