Se mi conoscete anche solo un pochino sapete perfettamente quanto io sia
malatofissato per Portal. E' qualcosa che va al di là della semplice simpatia per un videogioco: si tratta di una sorta di perfetta
sintonia con le sue meccaniche, unita ad un riconoscimento reverenziale del
genio che si cela dietro alla sua realizzazione. Ho letteralmente adorato il primo Portal. L'ho giocato e rigiocato, spolpato fino all'osso - come pure la versione arricchita "Still Alive" - e ogni tanto, a distanza di mesi o anni, mi ritrovavo a voler percorrere nuovamente i corridoi asettici dei laboratori Aperture. L'ambientazione fortemente caratterizzata, la trama intrigante e fuori di testa, la continua ironia, insieme alla qualità degli enigmi proposti durante il gioco e agli stimoli che essi offrono, hanno fatto scattare quella particolare scintilla e da quel momento Portal per me è una serie di culto. Considerando che il secondo capitolo è stato annunciato nel marzo 2010, potete ben immaginare quanto abbia atteso di poter rivestire i panni di Chell in questi 13 mesi.
In questo post parlerò della sola esperienza single-player.
- PREMESSASì è vero, la campagna non dura molto - siamo nell'ordine delle
8-10 ore se procedete tranquillamente, gustandovi ogni aspetto. Ma vi posso garantire che alla fine sarete così appagati da non avere la minima motivazione per fare obiezioni di qualsiasi tipo. Io per esempio, terminato la prima volta il gioco in singolo, l'ho subito ricominciato per finire gli achievement che mi erano sfuggiti. E una volta terminato la seconda volta, l'ho iniziato nuovamente in modalità "commento degli sviluppatori" per conoscere tutti i segreti e le curiosità direttamente dalla bocca dello staff Valve. Ve la consiglio.
- AMBIENTAZIONEMaestosa. Se il primo capitolo ci aveva fornito una vaga idea delle dimensioni reali dei laboratori Aperture, Portal 2 ce le mostra senza troppi complimenti già dalle primissime (stupende) fasi di gioco. Chilometri e chilometri di spazi aperti e popolati da macchinari, bracci meccanici, camere di test sospese nel vuoto, magazzini, uffici, ascensori e corriodi di raccordo, pompe e tubi pneumatici. E nel corso della vostra avventura nelle viscere del sottosuolo avrete continuamente modo di rendervene conto, perché Valve ha arricchito l'esperienza di questo secondo capitolo con una serie di tocchi di classe davvero azzeccati: animazioni, colpi di scena, buchi ad hoc sulla parete, e tante altre genialate di questo tipo. La leggera sensazione di claustrofobia, nonostante alcuni spazi siano aperti e molto vasti, è una costante che non vi abbandonerà mai.
Un altro aspetto molto importante è la
varietà. Senza anticiparvi nulla, posso dirvi che l'ambientazione è in qualche modo "stratificata" per chilometri, e cambierà radicalmente nel corso della trama, con un design sempre azzeccatissimo che a colpo d'occhio saprà comunicare informazioni circa la storia (passata e presente) di Aperture Science.
- MOTORE GRAFICOLe potenzialità del motore che muove Portal 2 possono essere ammirate già sin dai primi momenti di gioco. La scena iniziale, infatti, è un eccellente esempio della
complessità di alcune sequenze. Momenti del genere sono molto frequenti, e in generale il motore grafico si comporta davvero egregiamente: le texture sono ben definite, l'illuminazione è fantastica e in generale la ricchezza di
dettagli e particolari riesce a far percepire come tangibile il grande abisso che separa questo titolo dal suo predecessore.
Nota a margine: avendo giocato la versione per XBox 360, non posso valutare appieno le potenzialità grafiche, perché l'hardware ha ormai oltre 5 anni e non è più paragonabile ad un PC moderno. Tuttavia devo dire che in full HD la console Microsoft si difende ancora egregiamente. Senza dubbio è anche merito dei programmatori che hanno saputo ottimizzare il codice per le versioni console.
- TRAMA E DIALOGHIE qui arriviamo al vero pezzo forte. Portal sarebbe semplicemente un gran bel gioco senza il background nel quale sono inserite le vicende e, soprattutto, senza l'incredibile livello qualitativo dei
dialoghi e del
doppiaggio. La caratterizzazione dei personaggi è uno degli aspetti più curati dell'intero titolo, e in ogni frase pronunciata dai personaggi della storia traspare tutta la genialità dell'intera opera. Fortunatamente per la versione italiana si è scelto di mantenere le
voci originali e inserire i sottotitoli. Lo dico non per sfiducia nei nostri doppiatori (figuratevi, sono appassionato di
doppiaggio), ma perché ritengo che alcune inflessioni e parte dell'atmosfera rischierebbero di andare persi in una conversione così profonda. La sconfinata bravura degli attori ingaggiati (
Ellen McLain - GLaDOS,
Stephen Merchant - Wheatley,
J. K. Simmons - Cave Johnson), poi, rende davvero ridicolo il solo pensare di voler ridoppiare il tutto. Gioca un ruolo fondamentale anche la
personalità conferita ai personaggi che, se escludiamo Cave Johnson, è resa particolarmente difficile dal fatto che si tratta di intelligenze artificiali. Nello specifico, credo che
GLaDOS sia uno dei più riusciti personaggi di sempre. La sua ironia e cattiveria a tratti ingenua e infantile, la sua freddezza smussata di tanto in tanto, e in generale la miriade di battute che la caratterizzano, la rendono semplicemente unica. Il mio consiglio è quello di fermarvi sempre ad ascoltare (e leggere) i numerosissimi dialoghi presenti nel gioco, perché ne vale assolutamente la pena.
- PUZZLELa sensazione di
appagamento che si prova dopo aver risolto uno dei puzzle di Portal è qualcosa di veramente unico, che pochi altri titoli riescono a trasmettere. Se questa sensazione era ben presente nel primo capitolo, in questo sequel è amplificata all'ennesima potenza. Gli enigmi però non sono semplicemente più difficili, ma sono congegnati in modi molto
creativi e fantasiosi. Al momento dell'ingresso in una nuova stanza non si ha mai quella sensazione di confusione e di non sapere dove mettere le mani che uno si aspetterebbe da puzzle di una certa difficoltà. I level designer sono riusciti a mantenere una sorta di tocco di semplicità e ordine anche nei livelli più avanzati, quelli per intenderci al termine dei quali il giocatore generalmente si prodiga in un'espressione liberatoria - con totale sprezzo della propria dignità.
Discorso a parte meritano le nuove meccaniche e i nuovi strumenti introdotti: tutti molto divertenti (soprattutto le vernici) e integrati alla perfezione nella struttura del gioco.
Se devo essere sincero mi è sembrato che nella realizzazione dei puzzle di Portal 2 si sia cercato di abbassare il livello generale di difficoltà e impegno richiesto per renderlo godibile ad un
bacino di utenza più vasto (sensazione per altro confermata da alcuni commenti degli stessi sviluppatori). Il che da un lato è ovviamente un'ottima cosa, ma dall'altro rischia di lasciare un leggero retrogusto amaro a quel genere di giocatore che, come il sottoscritto, è abituato a ben altro livello di sfida. I puzzle che mi hanno davvero tenuto impegnato nella campagna single-player di questo titolo non sono molti, ma ho avuto l'impressione che si sia esagerato leggermente con le "stanze preparatorie", quelle per intenderci che servono ad illustrare nuove meccaniche e ad aiutare il giocatore a prendere
confidenza con nuovi strumenti. Terminata la fase preparatoria generalmente c'erano 2 o al massimo 3 camere veramente impegnative, poi si passava ad un'altra fase di gioco e ricominciava il ciclo. Forse le scelte attuate fanno parte di una precisa visione d'insieme della campagna (che doveva in ogni caso scorrere su binari più rigidi, per via di sceneggiatura, storia, dialoghi, e così via), mentre la vera sfida (quella che ti fa spremere le meningi per mezzora) è stata lasciata in grossa parte alla
modalità co-op. Vi saprò dire non appena l'avrò spremuta a dovere.
- CONCLUSIONILa modalità single-player di Portal 2 rappresenta, senza ombra di dubbio, una delle esperienze videoludiche migliori di sempre. Procuratevelo. Ora.
Piccola nota di disappunto, attenti allo spoiler:
Spoiler
sono rimasto un po' male del fatto che l'unica menzione che si fa della mitica
torta del primo Portal ("The cake is a lie!") è sulla
finta porta che GLaDOS piazza in una stanza-trappola per poter catturare Chell. Il cartello sulla porta recita infatti: "GLaDOS EMERGENCY SHUTDOWN and CAKE DISPENSARY - KEEP UNLOCKED".
Curiosità: sembra che le fattezze del viso di Chell siano state modellate a partire dal viso di
Alésia Glidewell, una voice actress con discendenza brasiliana e giapponese che potete ammirare in
questa fotografia. (vi abbiamo presentato "l'angolo della gnocca"...)
Post Scriptum: avete visto quanta bella roba dedicata a Portal 2 c'è nello
store di Valve? Io mi sono innamorato del giacchetto nero con il logo Aperture e della maglietta marroncina con la struttura della torretta! °_°
Portal 2
"We're a lot alike, you and I. You tested me. I tested you. You killed me. I—oh, no, wait. I guess I haven't killed you yet. Well. Food for thought."
Portal 2
"That jumpsuit you're wearing looks stupid. That's not me talking, it's right here in your file. On other people it looks fine, but right here a scientist has noted that on you it looks "stupid". Well, what does a neck-bearded old engineer know about fashion? He probably— Oh, wait. It's a she. Still, what does she know? Oh wait, it says she has a medical degree. In fashion! From France!"
Portal 2
"Oh, in case you get covered in that Repulsion Gel, here's some advice the lab boys gave me: [sound of rustling pages] "Do not get covered in the Repulsion Gel." We haven't entirely nailed down what element it is yet, but I'll tell you this: It's a lively one and it does not like the human skeleton."
Portal 2
GLaDOS: Oh... It's you.
Wheatley: You know her?
GLaDOS: It's been a long time. How have you been?
GLaDOS: I've been really busy being dead. You know, after you murdered me.
Wheatley: You did what?
GLaDOS: Okay. Look. We both said a lot of things that you're going to regret. But I think we can put our differences behind us. For science. You monster.
Sono estremamente contento di come abbiano gestito... la parte sotto spoiler ^_^ significa che sono riusciti a tirar fuori qualcosa di innovativo e a non sedersi su quello che avevano gia' fatto :D
I momenti/battute che mi rimarranno in mente sono tanti. Citandone uno in maniera da non spoilerare, "we just had to pull that lever!" xD