_ scritto il 25.05.2010 alle ore 10:56 _
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Vi segnalo un interessante articolo che consiglio di leggere. Mi interessa particolarmente il discorso sulle responsabilità di alcune testate giornalistiche. Credo che l'autrice non abbia tutti i torti a distribuire una grossa fetta delle colpe di questa legge anche dalla parte di chi fa un uso scarsamente professionale della pubblicazione di intercettazioni.
uso [...] per scannamenti verso l'uno o l'altro, faziosità di un gruppo di potere contro altro gruppo di potere.
Sono d'accordo anche quando scrive che non esiste un giornalista veramente distaccato e oggettivo, e che già la semplice selezione degli argomenti da trattare e il modo di presentarli è di per sé una sorta di schieramento.
La correttezza e professionalità sta nel senso critico, nel racconto di più voci, nell'esposizione di elementi oggettivi, nel controbattere con argomenti a tesi ed affermazioni, così da consentire ad ognuno di noi di formare un pensiero che ha un fondamento logico.
Buona lettura.
Perchè sputtanare ogni cazzata, vera o falsa, che arriva dai processi, arrivando a fare veri e propri processi mediatici, così andando unicamente ad intralciare la già lenta ed affannata macchina della giustizia italiana?
Negli altri paesi europei una così irruenta intromissione della stampa nella giustizia non c'è.
Ciò non vuol dire che la libertà di informazione debba essere limitata, basterebbe usare un po' di buon senso.