_ scritto il 17.05.2010 alle ore 15:13 _
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Ospito con piacere queste considerazioni di un utente del blog, nonché grande amico.
Martedì scorso la Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari, con l'operazione Little Angel ha oscurato il sito Internet 'linkstreaming.com' colpevole di condividere in rete link per il download di film e serie televise protetti da copyright. L'amministratore del sito rischia ora la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da euro 2.582 a euro 15.493 (legge 633 del 1941).
L'Italia è l'unico paese a punire la
condivisione di link a materiale protetto, contrariamente alla stessa Unione Europea, e questo non deve stupire, il nostro Presidente del Consiglio è anche
proprietario dell'azienda maggiormente danneggiata dalla condivisione online di film.
Il copyright non protegge il diritto d'autore quanto piuttosto
il diritto dell'editore non garantendo infatti la paternità di un'opera quanto il suo mero sfruttamento economico.
Il copyright è quindi l'ennesimo
strumento del potere che sancisce chi può avere accesso alla cultura e chi no in base al proprio reddito, una delle tante leggi assurde di uno stato che
annovera il falso in bilancio tra i reati civili e avere un sito di streaming tra quelli penali.
Un pratico esempio è iTunes ed il suo store.. perchè loro riescono a "spacciare" legalmente materiale coperto da copyright, guadagnandoci loro e facendo guadagnare ai produttori ed invece qui si continua a fare una "caccia alle streghe" punendo anche chi dice "guarda, laggiù c'è una strega!"?