_ scritto il 17.03.2010 alle ore 16:37 _
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Ho ricevuto questo libro in regalo da un amico che l'ha comprato perché, leggendo la trama sull'aletta, l'autore veniva paragonato a Vonnegut, di cui siamo appassionati entrambi. E' piuttosto voluminoso e impegnativo, e sebbene l'accostamento a quel mostro sacro sia forse un po' esagerato, non posso far altro che ringraziarlo perché è davvero meritevole.
"Il mondo dopo la fine del mondo" è paragonabile a un formicaio. Un'entrata stretta, lineare e piuttosto ordinata funge da preambolo ad un intricatissimo e pronfondo dedalo di gallerie e diramazioni collegate tra loro. La storia parte in modo deciso e ben definito: pochi personaggi, un'ambientazione ben tratteggiata ma che, con il passare del tempo, assume contorni più sfumati, e un grosso punto interrogativo, tangibile sin dalle prime pagine, sulle circostanze passate. Il libro in realtà comincia dopo un centinaio di pagine, quando tutto inizia ad essere spiegato dal principio e il lettore viene trascinato in un labirinto fatto di digressioni, parentesi e incisi.
Pur essendo un libro d'esordio, le capacità narrative dell'autore sono notevoli: Nick Harkaway è squisitamente prolisso, amante dei dettagli - quelli che contano - e della puntigliosa caratterizzazione dei personaggi (ed io sono una persona esigente sotto questo punto di vista), con picchi di acume e genialità che vi faranno rileggere più di una volta parecchi passaggi. L'impianto di sotto-trame da cui è composto il romanzo è solidissimo, e la storia è interessante, ricca di idee molto valide e fantasiose, e anche di qualche colpo di scena da rimanerci secchi (specialmente verso la fine).
Se devo proprio trovare il pelo nell'uovo, forse nel finale perde un filo della brillantezza che accompagna tutta l'opera, ma, davvero, è roba di poco conto se paragonata a tutto quello che c'è a monte.
Nel consigliarvelo caldamente, vi lascio con una breve introduzione per darvi un'idea di quello che vi aspetta.
"Il mondo dopo la fine del mondo" - Nick Harkaway, V. Guani (Traduttore), A. Biavasco (Traduttore), Mondadori Editore - introduzione nell'aletta
Questo esordio narrativo abbatte a spallate i confini tra i generi letterari: è al contempo una favola politica sull'assurdità della guerra, un'opera sarcastica di fantascienza sui pro e i contro dell'Apocalisse, un thriller imbottito di cospirazioni, guerrieri ninja e cani cannibali, un horror alla Lovecraft sul nostro futuro mica tanto remoto. La trama in soldoni: le Bombe Svuotanti hanno cancellato intere zone della realtà dalla faccia della terra. Un soldato senza nome e il suo eroico amicone Gonzo Lubitsch devono affrontare l'inimmaginabile minaccia che viene dall'esterno della Zona Abitabile: un assortimento da incubo di mutanti e mutazioni. Non contenti di avere fra le mani il destino dell'umanità, i due finiscono per trovarsi coinvolti in un triangolo amoroso potenzialmente catastrofico. Accompagnati da una ciurma di guerrieri male assortita e rotta a ogni esperienza, i nostri eroi riusciranno a salvare questo caoticissimo mondo postapocalittico? E soprattutto: ne vale la pena? Salutata dalla stampa internazionale come un'opera esilarante e profonda, erede di Comma 22 e del miglior Kurt Vonnegut, questa avventurosa odissea comica in 3D dotata di effetti sonori speciali, rappresenta l'irruzione sulla scena letteraria mondiale di un autore pieno di un talento.
[Altre citazioni:
la macchina del governo]
[Questo post è stato pubblicato su la Libreria Immaginaria, se vi interessa leggere altri commenti ecco il link]
Mi sa che ho trovato il libro che mi accompagnerà durante il VinItaly!