doc [Campagna "Al di là delle Ombre"] Sessione 3
_ scritto il 27.10.2005 alle ore 21:00 _ 3801 letture
Quello che segue è tratto da diari e appunti degli altri partecipanti alla sessione gdr.


Dal diario di John

Mi ero svegliato alle quattro di mattina per sbrigare le faccende che sapevo. Avevo fatto una visitina a Paul ma non lo avevo trovato in casa. Nell'appartamento tutto era posto in disordine, come di consueto. Lasciato un messaggio al suo cellulare avevo spedito una nuova lettera a Tom Waits sicuro che questa volta nessuno mi stava pedinando. Avrebbe dovuto pur dormire quel fottuto figlio di puttana. Tornato in motel Ashley aveva trovato il messaggio che gli avevo lasciato e mi stava già aspettando sveglio da un pezzo. Ecco il piano della mattinata. Ashley e Ringo sarebbero andati ad indagare all'agenzia di trasporti dove fino a poco tempo prima aveva lavorato Ashley. Io e Yoshy saremmo andati a parlare con Mark Grendel, il medico che aveva eseguito l'autopsia a Michael Sherman. Gordon si era offerto di venire con noi ma ci avrebbe aspettato fuori dell'ospedale Brown Whittington.

Spacciandomi per un poliziotto riesco a parlare con il dottore e dopo una lunga e insistente discussione riesco a forzare la mano ed apprendere quanto avevamo immaginato: Michael Sherman è stato ucciso, buttato giù da un ponte. L'ospedale è stato finanziato profumatamente per nascondere la verità mentre il dottore, visibilmente scosso e nervoso durante il colloquio, è stato minacciato da losche figure affinché "collaborasse". Mi congedo da Grendel pensando che probabilmente i suoi valori etici lo accompagneranno presto nella fossa.

Torniamo al motel per sapere che Ashley al deposito ha malmenato un suo collega senza cavarne un ragno dal buco. Si mangia un boccone ad un internet point e con qualche ricerca ed alcune telefonate riesco a risalire al luogo di residenza di Micheal Sherman e del collega di Ashley, Bill. Si torna in motel e provo ad esaminare ogni millimetro quadrato della lettera che Sherman ha scritto a Tom Waits. Nulla! Non scopro assolutamente nulla di nuovo.

La sera porto la macchina rubata fuori città e dopo averla ricoperta di benzina le do fuoco. Torno in moto con Yoshy e strada facendo "prendo in prestito" una nuova auto. Ashley e Ringo nel frattempo vanno a fare una nuova visita a Bill. Ringo gli spacca il setto nasale col calcio della pistola ma poi i due tornano nuovamente da noi a mani vuote. Il tipo oltre a non aver parlato gli ha tirato anche qualche colpo di pallettoni da caccia.

Ci rechiamo tutti insieme all'appartamento di Michael e facciamo un giro dell'isolato per vedere se c'e' qualcuno appostato. Faccio scattare prima la serratura del cancello e poi quella dell'appartamento. Rompiamo i sigilli posti dalla polizia e iniziamo a cercare qualsiasi indizio utile. Sebbene l'appartamento sia stato già perquisito in lungo e in largo dalla polizia (e chissà da chi altro) Yoshy riesce a trovare un cassetto con un doppio fondo che cela un biglietto scritto con lettere di giornale. E' sicuramente il biglietto di cui parlava Sherman nella sua lettera. Trovo anche la fotocopia del patentino da giornalista di Michael.

Sentiamo qualcuno che sale e ci nascondiamo. La serratura scatta, la porta viene aperta di pochi centimetri e subito richiusa. Con un calcio spalanco la porta di scatto e mi getto sulle scale per cogliere l'intruso impreparato o per rincorrerlo nel caso stia scappando. Si tratta di "Tom Waits" che ci sta aspettando sul pianerottolo, comodamente appoggiato spalle alla parete. Entra nell'appartamento e inizia a chiederci se abbiamo novità sul caso. Dice che aveva già visionato il biglietto che abbiamo trovato perché aveva già perlustrato l'appartamento di Michael (e allora perché i sigilli erano ancora integri mi domando?). Ci dice di lasciare il biglietto nel cassetto (vuole forse che lo lasciamo per potersene appropriare?). In un clima di sospetti facciamo presente a "Tom" i risultati investigativi della giornata. Gli parliamo di quanto scoperto all'ospedale e dei finanziamenti che quest'ultimo ha ricevuto per insabbiare i risultati dell'autopsia. Ashley e Yoshy menzionano anche la lettera scritta da Sherman e diretta a Tom Waits e gli descrivono sommariamente il contenuto. Sono quasi sul punto di fidarmi di lui e mostrargli la lettera quando con una sua risposta ricevo la conferma che "Tom" è un individualista, uno che non si fa problemi a mettertelo nel culo per raggiungere i suoi scopi. E' freddo, un calcolatore, uno che avanza verso la meta senza fermarsi. E sa bene come farlo. Ne ho conosciuti alcuni di questi brillanti pezzi di merda e se gli atteggiamenti non cambieranno non sarà certo ad uno di loro che offrirò la mia collaborazione. Apprendo da lui che Paul è stato già fatto fuori e la cosa mi spiace pensado che (anche se involontariamente) l'ho tirato io dentro a questa merda. Era un tipo a posto come ce ne sono pochi in giro e sul lavoro sapeva il fatto suo. Improvvisamente sentiamo sopraggiungere alcune auto ad alta velocità che inchiodano sulla strada sottostante. L'aria si fa tesa. "Tom" inizia ad allontanarsi. Io, pronto come sempre, inizio a pensare velocemente ad un piano di fuga.




Dal diario di Ashley

Mi sveglio di soprassalto verso le 7 e mezza dopo una notte molto agitata, in cui ho dormito male ed ho avuto sogni angosciosi; sara stata colpa della cena al pub o sara per il casino in cui mi trovo? Cerco una risposta al mio quesito e mi accorgo che John non e piu in stanza. Sul tavolo c'e un biglietto in cui dice che e dovuto uscire per sbrigare delle cose e di aspettarlo li. Dopo circa un' ora o poco piu, rientra John. Guardandolo mi accorgo che ha l'aria un po' pensierosa. Mi dice che e stato a casa dell' amico che tentava di chiamare due giorni fa, ma non lo ha trovato. Aspettiamo che gli altri siano pronti e poi decidiamo cosa fare in questa giornata. John, Yoshi e Gordon vogliono andare all'ospedale per parlare con il medico che ha fatto l'autopsia a Michael Sherman. Io invece voglio fare un salto al deposito dei bus per capire cosa si dice di me e perché vanno in giro false notizie nei miei riguardi. Mi cominciano a prudere le mani ed ho tanta voglia di chiarire questa stramaledetta faccenda. Joey si propone di accompagnarmi ed io accetto anche se con non troppo entusiasmo; il ragazzo mi sembra un tantino esaltato, il classico bulletto di quartiere e non vorrei che combinasse piu casini di quelli in cui gia siamo. Ci diamo appuntamento con gli altri in motel e li salutiamo. Con la moto di Joey ci rechiamo al deposito dei bus. Per strada comincio ad avere conferme di quello che pensavo di Joey da come guida la moto. Arrivati ci appostiamo dietro un angolo per osservare la situazione.

Dopo un bel po' vedo un mio ex collega (Sam) che si avvicina. Come gira l'angolo lo fermo e lo saluto. Sembra molto sorpreso di vedermi. Gli chiedo se ha sentito voci nei miei riguardi e se sa dell'incidente; lui pero non sa assolutamente niente, anzi pensava che stavo in malattia. Io gli dico che sto nei casini, ma per ora non posso dire di piu. Mentre parliamo Joey mi fa notare che un tizio ci sta guardando appoggiato ad un bus; si tratta di Bill un altro autista che non mi e stato mai troppo simpatico. Prima di salutare Sam gli chiedo di tenere gli occhi aperti e se nota qualcosa di strano, di lasciare un biglietto al barista del Dawson Creek. Sam si allontana e rientra nel deposito e mentre cammina gli si avvicina Bill che lo saluta e gli dice qualcosa che non capiamo. Aspettiamo un attimo per vedere se succede qualcosa. Ad un certo punto Joey sente dei rumori di ferraglia che vengono dal deposito, c'e qualcosa di strano e voglio capire di che si tratta. Decidiamo di entrare di nascosto da dietro per indagare. Ci appostiamo dietro un bus e dopo poco vediamo Bill venire dalla nostra parte. Mi prudono sempre piu le mani e penso che sia l'occasione per fare quattro chiacchiere con il tizio. Joey tira fuori il cannone e vorrebbe sparare a tutti, gli dico di stare calmo e tenere sott'occhio la situazione. Bill sale sul bus pronto per partire, ed io salgo dietro a lui. Come mi vede sbianca in faccia ed ha un tremito nella voce. Gli chiedo come mai e tanto sorpreso di vedermi e lui prova a balbettare qualcosa. Mi sembra che ha da nascondere qualcosa, cosi lo afferro per il colletto nel tentativo di farlo parlare; l'infame pero ingrana la marcia e parte a manetta, nel tentativo di sbilanciarmi. Io riesco a tenermi in equilibrio e gli ammollo un cazzotto dritto dritto in faccia; pensavo di far piu piano ma invece quel misero di Bill accusa il colpo ed il pulman comincia a sbandare. Joey che proprio non riesce a tenere le mani ed il cervello fermi spara alle gomme del bus, io tiro il freno a mano e la frittata e fatta: il bus si cappotta ed io finisco addosso a Bill che sviene. Mi riprendo dalla botta e cerco di tirare fuori Bill, con l'intenzione di portarlo via con noi per continuare la conversazione in un altro posto. Joey pero mi dice che sta arrivando gente, cosi lasciamo perdere e scappiamo via. Prendiamo la metro e torniamo al motel ad aspettare gli altri. Dopo qualche ora tornano gli altri e ci raccontano come sono andate le cose in ospedale. Pare che alla fine il medico ha confessato che Sherman non si e suicidato, ma e stato buttato giu da un ponte, dopo una colluttazione. Inoltre a lui e stato chiesto di falsificare i documenti dalla direzione dell'ospedale in seguito ad un forte finanziamento fatto da qualcuno. Lui ha rifiutato, ma poi e stato costretto ad accettare, dopo che alcuni sconosciuti hanno minacciato la sua famiglia. A pranzo andiamo in un internet cafe, dove John riesce a trovare alcuni indirizzi e numeri di telefono che fanno riferimento ai nomi di Bill e sherman. Rimango stupito e penso: ma allora se po fa tutto co sti computer. Dopo pranzo andiamo ad una cabina telefonica. John attacca uno strano aggeggio al telefono e poi comincia a chiamare i numeri per scoprire quali sono quelli veri. Riesce a trovarli ed inoltre sembra che la moglie di Bill non sa niente di quello che e successo al marito la mattina. Proviamo a chiamarla tre ore dopo ma dice di finirla con gli scherzi. Joey chiama pure la compagnia di trasporti, fingendosi un amico di Bill per farselo passare, ma quello lo sgama. Verso sera decidiamo di dividerci ancora. John e Yoshi vanno fuori citta per bruciare la macchina rubata; Gordon resta al motel ed io e Joey andiamo a casa di Bill. Vorrei andare da solo ma il ragazzo insiste e mi tocca accontentarlo (ma non sara gay?).

Ci diamo appuntamento con gli altri per le 10 e mezza in motel. Arrivati sul posto ci appostiamo un attimo e dopo poco vediamo arrivare Bill. Entra a casa e noi ci muoviamo.

Joey bussa e come Bill apre la porta, irrompe in casa con modi bruschi. Joey comincia ad urlare e a puntare la pistola alla moglie e poi al figlio, minacciando di fare una strage; io penso ma chi me lo ha fatto fare a portarmelo dietro ed interrogo Bill. Ci provo e ci riprovo, lo prendo pure a cazzotti ma quello non sa proprio niente. L'unica cosa che sa e che deve stare alla larga da me perché sono pericoloso; questo glielo hanno detto i titolari della ditta di trasporti. Capisco che stiamo perdendo tempo, cosi dico a Joey di andar via e lui se pur a malincuore viene via. Avrebbe voluto infatti violentare il bambino. Mentre siamo per strada quel pazzo di Bill si affaccia dalla finestra ed imprecando ci spara dietro con un fucile. Scappiamo via e torniamo al motel. Qui ci ritroviamo con il resto dei fuggiaschi che intanto hanno rubato un' altra macchina e ci rechiamo alla casa di Sherman. E' notte fonda e tutto sembra tranquillo. Dal nome sul citofono pensiamo che l'appartamento di Sherman debba essere al terzo piano. Joey vorrebbe suonare a qualcuno per farsi aprire, ma John gli fa capire che forse e poco opportuno e scassina la serratura. Saliamo sulle scale finche non troviamo leggendo i campanelli l'appartamento di Sherman. Intorno regna il piu assoluto silenzio. Forziamo i sigilli della polizia ed entriamo.

L'appartamento e tutto in disordine, c'e roba sparsa ovunque, sembra proprio che qualcuno si sia dato molto da fare per cercare qualcosa. Passiamo al setaccio tutte le stanze per diverse ore, e apparentemente l'unica cosa interessante che troviamo e la fotocopia del tesserino da giornalista di Sherman. finché ad un certo punto Yoshi trova un cassetto con doppio fondo in cui e nascosto il famoso biglietto di Sherman. Lo leggiamo ed e un messaggio quantomeno apocalittico in cui si parla di una certa Shirley che deve salvare il mondo, ma sembra che non ne ha voglia. Mentre finiamo di leggere il biglietto, Joey, che abbiamo messo a fare il palo cosi almeno non fa danni; ci avverte di qualcuno che sale le scale. Spengiamo le luci e ci mettiamo in attesa. Il tizio prova ad aprire la porta, si accorge che e scassinata e fa per andar via, noi pero usciamo fuori e con grande stupore troviamo Tom Waits. Sembra che sto tizio non riusciamo a togliercelo dai piedi. Mi accorgo subito che John si irrigidisce ed inizia ad innervosirsi; non lo puo proprio sopportare. Proviamo a fare un po' di tira e molla e poi alla fine gli raccontiamo quello che sappiamo della lettera. Lui dice che ha scoperto che l'amico di John e morto e poi e stato a parlare con la madre di Sherman, ma e ricoverata in una casa di cura e non capisce niente. Ad un certo punto Joey sente il rumore di due macchine che si fermano sgommando sotto il palazzo. Ci blocchiamo tutti ed un sinistro silenzio cala su di noi; ci guardiamo negli occhi e capiamo che qui tra poco si scatenerà l'inferno…




Biglietto

Biglietto trovato nel doppiofondo di un cassetto nella casa di Michael Sherman.

'Bisogna fermarli! Solo Shirley puo farlo! Ma lei non ha il coraggio di battersi per salvare l'umanita. Il numero delle persone uccise in seguito al suo sciagurato atto non e che un'inezia se confrontato con l'apocalisse che verra. Trovala prima che sia troppo tardi!

Darsch
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