_ scritto il 27.12.2007 alle ore 16:02 _
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Sono ancora troppo appesantito dai pranzi/cene natalizi per tentare anche solo di formulare un periodo degno di nota. Volevo però ugualmente stimolare un qualche tipo di riflessione.
Siamo in periodo natalizio, siamo tutti felici, ci scambiamo i regali, ci abbuffiamo con amici e parenti. E va bene così. Ma vi chiedo di fare una prova, se potete: chiedete ad un qualsiasi bambino CHE COS'E' il Natale, e PERCHE' si festeggia. Molti non lo sapranno. Altri risponderanno "E' il compleanno di Babbo Natale" o "E' quando Babbo Natale arriva e ci porta i regali se siamo stati buoni". Ma è normale, perché sono cresciuti in una società che ormai tratta il Natale come mera festa del consumismo. Persino in TV si parla solo di "albero di Natale" e di "Babbo Natale", ma MAI una sola volta di Gesù.
A me interessa relativamente, perché non sono credente. Per me è come una sorta di "compleanno globale", un'occasione per fare qualche pensierino alle persone cui voglio bene e stare un po' con i parenti che, per una cosa o per l'altra, non vediamo troppo spesso. Ma finisce lì. Non sento nessuna atmosfera particolare, non più almeno. Tutto è diventato piatto, ciclico, spento. Gente che non sa neanche cosa voglia dire la parola "fede" a Natale impazzisce e va a seguire 3 messe al giorno, si alza a tavola per dire la preghiera, va con la famiglia a fare il giro dei presepi senza neanche minimamente sapere cosa sta guardando. Ma per favore, statevene a casa sotto il vostro alberello a scartare l'ennesimo maglione, che è molto meglio...
Un po' di coerenza... prima di tutto verso noi stessi.
Vabbè, torno a digerire che è meglio... non fateci caso... ;)
La nostra (ma soprattutto quella di chi oggi è sulla quarantina) è stata una generazione senza valori e senza eroi, i bambini di oggi sono solo l'inevitabile risultato.
La Trinità è Dio, Gesù e la TV (la rima è anche molto apprezzata in certi casi)