doc CO2 e altri misteri casalinghi: perché arieggiare non è solo roba da boomer
_ scritto il 15.09.2024 alle ore 12:49 _ 45 letture
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Da un paio d'anni mi sono messo a pensare all'aria che respiriamo dentro casa o in ufficio. Sì, perché passiamo ore e ore tra queste quattro mura e magari non ci rendiamo conto che l'aria può diventare un po', come dire, pesante. Non parlo solo di odori strani o polvere, ma di qualcosa di più invisibile: la cara vecchia anidride carbonica, la CO2 per gli amici.

Ora, lungi da me trasformarmi in uno scienziato con manie un po' esagerate, ma pare che livelli elevati di CO2 in casa possano giocare brutti scherzi al nostro benessere. Avete presente quella sensazione di stanchezza che arriva all'improvviso o quel mal di testa senza un perché? Ecco, potrebbe essere colpa dell'accumulo di CO2 quando non arieggiamo a dovere.

A tal proposito non posso esimermi dal fare una piccola parentesi relativa alla nostra mania tutta italiana per i "colpi d'aria". Sì, proprio quella convinzione, soprattutto tra le vecchie generazioni, che un po' di aria fresca possa farci ammalare all'istante. Quante volte abbiamo sentito "Chiudi quella finestra che ti prende la cervicale!" o "Non aprire la porta, che c'è corrente!"? Questa paura del freddo e delle correnti d'aria finisce per tenerci chiusi in casa con l'aria stantia, specialmente in inverno. E intanto la CO2 ringrazia e sale senza freni. Forse è il caso di rivedere queste vecchie credenze e accettare che un po' di aria fresca non ha mai ucciso nessuno. Anzi, potrebbe aiutarci a respirare meglio, a sentirci più energici e anche ad evitare la concentrazione di agenti patogeni (quelli, sì, davvero responsabili di malattie respiratorie e raffreddori). Quindi, la prossima volta che vi dicono di non aprire le finestre perché "fa freddo", sapete cosa rispondere!

La letteratura scientifica (di cui trovate qualche esempio in calce all'articolo) ci dice che superare le 1000 ppm (parti per milione) di CO2 non è proprio una genialata. Si rischia di sentirsi affaticati, di perdere la concentrazione e, se esageriamo, potremmo addirittura avere problemi respiratori. Insomma, niente di buono.
Senza contare poi la questione della notte. Pensateci un attimo: passiamo 7-8 ore filate nella stessa stanza, spesso con le finestre ben chiuse (soprattutto d'inverno, quando fuori fa freddo). E vogliamo parlare delle camere dei bambini o dei ragazzi, che a volte sembrano fortezze inespugnabili perché "signora mia, così si mantengono belle calde"? L'aria dentro quelle stanze diventa sempre più pesante, e la CO2 sale senza che ce ne accorgiamo. Non c'è da meravigliarsi se al mattino ci svegliamo un po' intontiti o con quel leggero mal di testa. Forse sarebbe il caso di pensare a un piccolo ricambio d'aria anche durante la notte. Non dico di dormire con le finestre spalancate (a meno che non vogliate svegliarvi come pinguini), ma magari lasciare uno spiraglio o trovare qualche altro trucco per far circolare l'aria. Alla fine anche il sonno ne beneficerà e ci sveglieremo più freschi e riposati.

Mio figlio, per esempio, ha delle esigenze molto particolari in quanto disabile grave e deve dormire in una stanza chiusa. Da quando mi interesso a questo tema, ho acquistato un sensore remoto di qualità dell'aria per monitorarne i parametri in qualsiasi momento senza dover entrare nella sua stanza. Ebbene, già dopo poche ore la concentrazione di CO2 saliva oltre le 1500 ppm, e la mattina dopo arrivava addirittura a 2000-2500.
Abbiamo quindi lasciato un po' socchiusa quella del bagno adiacente e tenuto la serranda leggermente aperta in modo che entrasse un minimo di ricambio dall'esterno. Da quel momento i valori sono tornati stabilmente tra 1000 e 1500 ppm, e ora che fa più freddo (aumentando quindi la differenza di temperatura tra esterno e interno e quindi la movimentazione dell'aria che favorisce il ricircolo) addirittura sotto le 1000.

Non voglio farla più grave di quello che è. La soluzione è più semplice di quanto sembri: apriamo quelle benedette finestre! Un po' di aria fresca non ha mai fatto male a nessuno, anzi. Se poi vogliamo fare i sofisticati, possiamo pensare a qualche pianta che aiuti a purificare l'aria o magari installare un sistema di ventilazione. Ma già il semplice gesto di far circolare l'aria può fare la differenza.
Alt, fermi tutti, già vi vedo pronti a scrivere tra i commenti: "Ehi Darsch, le piante in camera da letto non vanno messe, è pericoloso!!1!!1". Ecco, no, anche quella è una credenza ormai ampiamente smontata. È vero, le piante, quando non c'è luce, smettono di fare la fotosintesi e continuano a "respirare" rilasciando una piccola quantità di CO2. Ma questa è davvero minima, soprattutto se paragonata a quella che emettiamo noi umani mentre dormiamo, quindi non abbiate timore. Tuttavia, se proprio continuate ad essere scettici, sappiate che alcune piante come la Sansevieria (la famosa "lingua di suocera") o le orchidee hanno la particolarità di assorbire CO2 e rilasciare ossigeno proprio durante la notte.

Per concludere, visto che mi interesso della questione da qualche anno, posso consigliarvi un ottimo sensore di CO2 compatto, tecnologicamente molto affidabile (utilizza sensori NDIR di qualità), ben progettato e con schermo e-ink: zAlps Eco2.

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Direi che per oggi ho blaterato abbastanza. Se vi va, raccontatemi come gestite il ricambio d'aria nelle vostre case. Magari scopro qualche trucco nuovo e, chissà, potremmo tutti respirare un po' meglio!


Letteratura scientifica

- Satish et al. (2012): Questo studio ha dimostrato che livelli di CO2 indoor superiori a 1000 ppm possono ridurre significativamente le prestazioni decisionali e cognitive degli individui. A 2500 ppm, gli effetti negativi erano ancora più pronunciati.

- Jacobson et al. (2019): Questo studio ha mostrato che esposizioni croniche a livelli di CO2 superiori a 1000 ppm possono portare a riduzioni delle capacità cognitive, infiammazione e altri problemi di salute.

- Azuma et al. (2018): Una revisione degli effetti del CO2 a concentrazioni di 1000 ppm e oltre ha mostrato impatti negativi sulle capacità cognitive e sui sintomi respiratori nei bambini esposti a tali livelli in ambienti chiusi.

- Allen et al. (2016): Questo studio ha evidenziato che livelli elevati di CO2 (fino a 1000 ppm) in edifici "convenzionali" influenzano negativamente la funzione cognitiva e il benessere degli occupanti, supportando la necessità di una migliore ventilazione.

- Wu et al. (2021): Un esperimento in una sala riunioni ha mostrato che alti livelli di CO2 (>800 ppm) influiscono negativamente sulla soddisfazione degli occupanti e sulla loro produttività lavorativa.

Questo post è stato redatto con l'ausilio dell'intelligenza artificiale per arricchirne il contenuto.
Darsch
_ chiavi di lettura:chimica, figli, scienza, famiglia, inquinamento, genitori, salute, ambiente, natura, biologia, sonno

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_ Commento di MrAllThings _ profilo
_ scritto il 15.09.2024 alle ore 15:51
Io ho Principessa che per mia fortuna mi costringe a cambiare aria, anche in piena notte e in pieno inverno XD Comunque sì: il raffreddore si prende con un virus, non con il freddo.
_ Commento di Ryo _ profilo homepage
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 08:06
Le correnti d'aria sono più un problema muscolare che di raffreddori e simili, ma bisogna essere davvero sfigati (eccomi!) per averne danni.
Il ricambio d'aria ovviamente lo faccio in tutte le stanze tutte le mattine e durante la notte c'è la finestra del bagno lasciata aperta uno spiraglio, e siccome il bagno dà sul corridoio delle camere les jeux sont faits!

Avrei anche l'impianto di ricircolo meccanico dell'aria ma - mea culpa - non mi va di spendere non so quanto per pulire i suoi filtri quando già aprire le finestre sistema il problema!

Invece ho visto che stanno prendendo piede i purificatori d'aria domestici, sia a filtro che a lampade UV, ma vorrei vedere qualche dato prima di dare la cattiva opinione che ne ho adesso ;-)

La cosa delle piante mi è sempre sembrata una scemata, proprio a partire dal principio che il principale produttore di CO2 della stanza è l'uomo!
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 11:23
@Ryo
Vedo che hai già ottime abitudini, bravo, non è così scontato, t'assicuro.

L'impianto di ricircolo meccanico dell'aria è una figata in effetti, soprattutto l'inverno visto che se non sbaglio dovrebbe scaldare anche l'aria che entra da fuori. Com'è fatto esattamente? È quello "cilindrico" che buca il muro direttamente verso l'esterno? E ce l'hai sempre in bagno o in un'altra parte?

Comunque sì, alla fine basta tenere un po' sfessurata la finestra e il gioco è fatto, ma purtroppo dipende molto dalla differenza di temperatura tra interno ed esterno. Se è marcata, l'aria fluisce senza problemi, ma se invece è bassa non c'è sufficiente movimento per ricambiare l'aria. L'ho notato nei giorni di transizione tra l'afoso e il freschino che fa adesso: quando fuori c'erano 25-27 gradi (la stessa temperatura dell'interno), l'aria non entrava e infatti in quei giorni ho riscontrato valori di CO2 molto alti nella camera del kraken.
Quindi forse il ricircolo meccanico è comunque la soluzione più efficace e sicura.
_ Commento di Ryo _ profilo homepage
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 11:50
I bocchettoni li ho in soggiorno e mi sembra nelle camere, ma vado a memoria. Non vanno verso l'esterno ma l'interno del palazzo dove credo sia centralizzato.

Generare la "contraria" per me è facilissimo perché ho finestre su 3 lati (sud, est e ovest) e creare corrente è abbastanza semplice in ogni condizione!
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 11:52
@Ryo
Ah sì, se lasci sfessurate più finestre hai risolto, assolutamente! ^_^
_ Commento di Ryo _ profilo homepage
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 12:07
Quando facevi le prove in garage, secondo te com'era la qualità dell'aria? Al di là della vostra puzza :D in un posto sotterraneo con accesso all'aria come può essere quello, l'accumulo di CO2 poteva essere eccessivo?
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 12:12
@Ryo
Col garage chiuso, senza fessure e con 5 persone dentro che suonavano per ore, credo che l'accumulo di CO2 fosse disastroso...
Ricordo distintamente la sensazione di "odore di chiuso" (io sono molto sensibile, per fortuna me ne accorgo subito) e ogni tanto aprivamo la serranda per arieggiare.
Chissà quanti mal di testa e basse performance all'epoca erano in realtà colpa della CO2! :D

Per esempio io adesso sono chiuso in camera a lavorare in smartworking da 3 ore, ma ho lasciato la finestra leggermente sfessurata, e la CO2 non è mai salita oltre le 600 ppm. Ma immagino che se qui dentro fossimo in 5 sarebbe tutt'altra storia... :D
_ Commento di Ryo _ profilo homepage
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 15:02
Ma esiste davvero la parola "sfessurato"? :D
_ Commento di Ryo _ profilo homepage
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 15:16
Comunque ecco una foto dei bocchettoni del ricircolo dell'aria https://ibb.co/QMm6c9m che ho nelle camere, in soggiorno e in cucina.
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 15:43
@Ryo
Hai ragione, mi sa che "sfessurato" è un regionalismo... :DDD
Correggo il post.

Oooh è proprio una cosa strutturale dell'appartamento, non li hai aggiunti tu. Molto fico! :O
_ Commento di Ryo _ profilo homepage
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 15:50
Sarebbe ancora piummeglio se lo usassi! XD
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 15:51
@Ryo
Eh ma credo che per cambiare/pulire tutti i filtri devi chiedere un mutuo... :D
_ Commento di Ryo _ profilo homepage
_ scritto il 16.09.2024 alle ore 15:54
Quest'anno ho rimesso a nuovo l'impianto di condizionamento, l'altro rene me lo tengo per l'anno prossimo :D

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