_ scritto il 06.06.2008 alle ore 10:21 _
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Ultimamente se ne parla parecchio. In generale la mia opinione sulle centrali nucleari è più o meno in linea con chi pensa che, tutto sommato, possano rappresentare un passo avanti per il paese, da diversi punti di vista. Il problema però è che questa mia opinione SOTTOINTENDE tutta una serie di misure a monte che in Italia, ovviamente, non si sa bene se ci sarebbero o meno.
I due problemi legati alle centrali a
fissione sono la sicurezza e lo stoccaggio delle scorie. Tra i due, secondo me, il pensiero principale dovrebbe essere quello relativo alla sicurezza, che però nel corso di questi ultimi anni ha fatto sicuramente dei grandi passi avanti. Ad oggi le centrali nucleari sono gli impianti più controllati e che impiegano la tecnologia più avanzata per la prevenzione e la mitigazione di eventuali incidenti, dunque almeno in teoria c'è da stare abbastanza tranquilli in questo senso. Il fatto è che non parliamo di una normale centrale elettrica e il problema sicurezza, quindi, acquista un significato totalmente diverso, soprattutto alla luce dei vari incidenti che sono capitati in passato (Chernobyl, Kyshtym, Windscale, Three Mile Island e in minima parte anche Civaux). Io sarei pure a favore delle centrali nucleari, ma solo se fossi sicuro che le tecnologie impiegate per la loro sicurezza sono talmente avanzate e stabili da ridurre al minimo qualsiasi incidente di Livello superiore al primo (e Chernobyl era di livello 7, il più alto).
Questa sicurezza non ce l'ho al 100%, perché non sono un tecnico e quindi devo fidarmi di quello che mi dicono. A livello statistico, l'ultimo incidente rilevante che mi risulta essere accaduto in una centrale a fissione è quello di Civaux nel 1998 (ma l'ultimo grave rimane Chernobyl, che è datato 1986), ma era comunque un livello 2. Vorrà pur dire qualcosa, no? E non mi venite a dire "eh ma mica ce lo dicono" perché questo discorso poteva essere valido 20-30 anni fa, ma oggi con Internet non è più così, e lo sappiamo tutti benissimo, quindi piantiamola con questi complottismi di serie B.
Per quanto riguarda lo stoccaggio delle scorie, invece, teoricamente non dovrebbe neanche essere considerato un problema, perché è una cosa talmente importante, che risulta fondamentale predisporre INNANZI TUTTO un sistema sicuro di stoccaggio.
E' come se costuissi una città senza aver prima progettato e costruito il sistema fognario: nel giro di 5 giorni navigheremmo tutti nella merda. Lo stoccaggio diventa un problema quando inquadriamo il tutto all'interno del nostro paese. Visto che queste cose non le sappiamo fare, per vari motivi, o le facciamo sempre male e con terribili ripercussioni sulle generazioni future, mi dispiace, ma per ora l'ago della mia bilancia protende verso il
NO. Voi assicuratemi che le centrali costruite qui saranno sicure almeno tanto quanto quelle che operano tranquille negli altri paesi e soprattutto che saremo in grado di conservare con le misure adeguate le tonnellate di scorie che verranno prodotte, poi ne riparliamo.
Se domani ci fosse un referendum sul nucleare (perchè
mi rifiuto anche solo di pensare che dopo aver detto NO una ventina di anni fa si riprenda in mano il discorso senza interpellare il popolo!!!), credo sinceramente che entrerei in crisi. In generale sono favorevole alle centrali a fissione, perché sono stra-convinto che abbiano raggiunto standard di sicurezza elevatissimi, ma qui in Italia mi prende un attimo di sconforto.
Discorso totalmente diverso per quanto riguarda le ipotetiche
centrali a fusione. Dico ipotetiche perché purtroppo ancora non si è in grado di mantenere la reazione di fusione nucleare per lunghi periodi (principalmente per via della elevatissima temperatura cui deve essere mantenuto il plasma). Forse vedremo le prime tra 30-40 anni. Io spero in qualche balzo in avanti un po' più rapido Una centrale a fusione sarebbe una bella svolta e il perché ve lo illustra direttamente un breve paragrafo tratto da Wikipedia:
La reazione di fusione nucleare produce, come unico tipo di scoria, 4He (elio, NdDarsch) che è un gas inerte e assolutamente non radioattivo (secondo la fisica nucleare è il nuclide più stabile possibile), inoltre le centrali a fusione nucleare non produrrebbero energia tramite combustione di combustibili fossili e quindi non inquinerebbero l'atmosfera e, soprattutto, non incentiverebbero l'effetto serra (di fatto non avrebbero emissioni di pericolosità rilevante). Inoltre dovrebbero essere in grado di ottenere grandi quantità di energia, anche superiori rispetto alle centrali a fissione odierne (la taglia prevista per DEMO è di 1000 MWe, per le centrali successive l'orientamento attuale è di non superare tale taglia unicamente per motivi infrastrutturali). Il peggior isotopo che potrebbe essere disperso nell'ambiente è il trizio che ha un tempo di dimezzamento di 12,3 anni, un periodo molto ridotto rispetto ad alcuni isotopi prodotti dalle centrali a fissione che possono dimezzarsi in migliaia di anni.
Dal punto di vista della sicurezza le centrali a fusione con confinamento magnetico, come ITER e DEMO, non hanno nessuna possibilità di avere un comportamento per cui la reazione può continuare in assenza del contenimento del plasma. Questo garantisce molto nei confronti delle centrali a fissione, che comunque si basano su reazioni nucleari in cui è possibile avere una reazione a catena. Inoltre il fatto che i prodotti di reazione siano assolutamente inerti dal punto di vista nucleare implica che l'eventuale presenza di nuclidi radioattivi sarà limitata solo alla parte strutturale dell'impianto, quindi la mobilitazione (cioè l'immissione nell'ambiente) di tali nuclidi sarà limitata dall'energia già disponibile prima dell'eventuale incidente nell'impianto stesso. In parallelo a questa considerazione, i materiali utilizzati per la costruzione della centrale dovranno essere tali da garantire un decadimento di eventuali nuclidi che possano formarsi tale che entro 100 anni non presentino alcun rischio radioattivo.
Fico eh? Io non vedo l'ora...
Nel frattempo però, magari, oltre al nucleare, pensiamo anche a
fonti di energia alternativa e un pizzichino più pulita...
Allo stato attuale e' come mettersi in testa di comprare il videoregistratore nuovo alla fine del 1998 (cioe' alcuni mesi dopo la commercializzazione del primo lettore DVD). Si tratta di aspettare e cavalcare l'onda delle tecnologie nuove ed efficienti, non di affidarsi ad una che e' gia' vecchia.
Aggiungiamo: in Italia c'e' sicuramente un periodo di esposizione al sole superiore all'Olanda. Allora perche' in Olanda i fotovoltaici sono diffusi e da noi si vedono ogni tanto in cartolina? Perche' i due impianti su tetto piu' grandi si trovano in Germania?
Perche' non si investe in tecnologie che consentono di produrre energia direttamente dal consumatore?
Perche' poi non si riesce a far pagare il consumatore?
Brutta cosa :S