_ scritto il 30.08.2016 alle ore 15:00 _
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Sbaglia chi pensa che sia un atto DOVUTO: Facebook non deve niente, nessuno obbliga Zuckerberg a sborsare cifre da capogiro ogni volta che c'è una calamità naturale o qualche altro tipo di disgrazia. Fatta questa fondamentale premessa, non mi è ben chiaro il meccanismo secondo il quale un'azienda che ha un utile netto di 4 miliardi di dollari all'anno e ne dona 500 mila (0,012%) è micragnosa e il tizio qualunque che guadagna 20000 Euro all'anno e ne dona 2 con l'SMS (0,01%) invece è a posto. La verità è che 1) in questi casi l'unione fa la forza (moltiplicate un po' 2€ anche solo per la metà della popolazione italiana) e 2) essendo una donazione ognuno dona quello che cavolo gli pare senza che nessuno abbia il diritto di fargli i conti in tasca. Tra l'altro parliamo di Zuckerberg, che se non erro ha deciso di devolvere in filantropia quasi tutte le azioni della sua azienda.
Possiamo invece parlare del modo in cui Zuckerberg (o più precisamente Facebook Italia) ha deciso di donare: invece che cacciare i soldi ha preferito una donazione "in stile social network". Va bene, posso anche starci che qualcuno inizialmente storca la bocca, ma pensate alla GIGANTESCA visibilità che può avere un annuncio su Facebook della Croce Rossa, che può così avvalersi del contributo anche di quelle persone fuori dall'Italia che magari non saprebbero bene come muoversi per dare il loro sostegno (anche fossero solo 2€) o che sono totalmente all'oscuro del verificarsi di una data emergenza o evento catastrofico. Secondo voi una persona come Zuckerberg non ha fatto due conti prima di optare per questo metodo di donazione? Non reputate possibile che in questo modo la CRI riceverà donazioni molto, ma molto superiori ai 500 mila iniziali?
Non so, io non gli vomiterei addosso tutta la merda che ho letto, semplicemente perché in fondo è e resta un bel gesto che NON era per niente dovuto.
A voi la linea. Passo e chiudo.
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