_ scritto il 28.12.2015 alle ore 09:57 _
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Visto che su Twitter sono spesso bersagliato da risposte indignate della frangia cosiddetta "pro life" alle mie personali opinioni su aborto e obiezione di coscienza, e visto che ovviamente queste persone (guarda caso quasi sempre catto-bigotte) sono capaci solo a ragionare in bianco e nero, estrapolare frasi fuori dal loro contesto e gridare al mondo in maniera sensazionalistica, ho pensato di mettere nero su bianco la mia opionone (breve, ché ho altro da fare) in merito. Poi fate quello che vi pare, le battaglie ideologiche sui social non fanno per me. Se volete discuterne in maniera più approfondita e civile, mi trovate qui.
Tornando a noi: cosa penso sull'aborto?
Penso che sia una
scelta difficilissima, in primo luogo, e come ogni scelta merita di essere compresa e capita a fondo, non bollata come sbagliata a prescindere.
Penso che sia una scelta individuale, che ogni gestante abbia il
diritto di compierla in libertà e che il SSN debba garantire assistenza qualora ci siano le giuste motivazioni.
Sì, secondo me possono esistere giuste motivazioni, peraltro le stesse che ammette la legislazione italiana. Motivazioni che metterebbero in pericolo le condizioni di salute della donna, o motivazioni legate a problemi del nascituro che gli impedirebbero una vita dignitosa e serena (o che, nei casi più gravi, non gli permetterebbero proprio di vivere). Motivazioni anche di carattere morale e/o etico, nei casi estremi di stupro, per esempio.
Il punto è che
la gestante, secondo me,
deve essere libera di poter scegliere.
A chi dice che abortire equivale ad
uccidere, rispondo che evidentemente abbiamo un diverso concetto di "uccidere". Per uccidere serve un individuo, e la mia posizione in merito è molto semplice: nelle prime settimane di gestazione non considero l'embrione un essere umano, sostanzialmente per due motivi: non è autonomo (l'autonomia è alla base del concetto di "organismo") e non ha sviluppato un sistema nervoso centrale completo, non è quindi cosciente.
Tra l'altro è un meccanismo che avviene naturalmente: molti ovuli non risultano idonei alla vita e il corpo attua aborti spontanei in modo autonomo, e spesso la donna nemmeno se ne accorge.
Se questo vi sembra crudele e freddo, se pensate che sia un mostro senza cuore, vi sbagliate. Sono padre anche io, ho provato quella sensazione di attaccamento e profondo amore che ti travolge la prima volta che vedi l'ecografia di quello che diventerà tuo figlio. La mia visione però è diversa e nei casi estremi di cui parlavo prima ammetterei l'interruzione di gravidanza. Se fosse mio figlio lo farei tranquillamente come se bevessi un bicchiere d'acqua? Ovviamente no, starei malissimo, com'è normale che sia, ma di nuovo il punto è che deve essere una scelta libera.
Per quanto riguarda l'
obiezione di coscienza, è un diritto ovviamente sacrosanto e nessuno lo mette in dubbio. Quello che in genere tendo a sottolineare (e che spesso è fonte di critiche feroci) è che se sei un medico pubblico devi tenere in conto che potresti essere costretto a mettere da parte le tue convizioni, perché la
legge a me risulta che dica che
"gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l'espletamento delle procedure previste dall'articolo 7 e l'effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l'attuazione anche attraverso la mobilità del personale". Dunque qualora il personale assunto sia costituito interamente da obiettori la struttura deve supplire a tale carenza in modo da poter assicurare il servizio (ad esempio, appunto, tramite trasferimenti di personale).
Inoltre
"il medico, anche se obiettore, non può invocare l'obiezione di coscienza qualora l'intervento sia indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo".Da ciò deriva la mia conclusione (in salsa provocatoria, come faccio spesso): se proprio dovete fare i ginecologi, sapete benissimo come funziona nel pubblico, quindi andate nel privato e fate tutte le obiezioni che volete.