_ scritto il 14.09.2014 alle ore 00:21 _
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Enzo Amorini - 01/09/1950 (Perugia)
Rugge il leone
ebbro di spazi selvaggi
nell'angustia
listata di ferro.
Possente scorre il sangue
nei fianchi
e batte l'aria
la coda
fischiando.
E' caro al tiranno
che ne vaglia
la forza,
la mole ---
Lo nutre con amore,
gli parla con accenti dolci
e lo teme
pavido.
Si paga la libertà tolta.
Lo sguardo ha di fuoco
e guarda lontano,
le froge dilatate
annusan nell'aria
un alito di selva natia.
Gli si tendon le zampe ---
di scatto balza,
ricade ruggendo
feroce
nel chiuso recinto.
Ne ammiran la potenza
e si pascon di sofferenze
i meschini dintorno.
Non odono
il grido di spazi selvaggi
che ruggon nel sangue.
I meschini
presi nei fili
tessuti dai giorni ---
dagli anni ---
dalle beghe dell'ore
non sanno
di spiriti liberi
assetati
di ampi orizzonti.
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