doc Potpourri videoludico primavera-estate: parte 3 - Mark of the Ninja, Metro: Last Light, Might & Magic: Duel of Champions, Might & Magic X - Legacy, SpaceChem, The Stanley Parable, Trine 2
_ scritto il 28.08.2014 alle ore 13:32 _ 5616 letture
[parte 1]
[parte 2]

Mark of the Ninja

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Nell'universo degli action stealth-based a scorrimento orizzontale, Mark of the Ninja è, secondo me, uno dei migliori, perché riesce ad unire uno stile grafico dal grande carattere con un gameplay molto ben bilanciato e ricco di approcci diversificati. Tralasciando la storia (simpatica, ma nulla di eccezionale) il nostro personaggio si muoverà in aree di gioco caratterizzate da zone di luce e ombra, e dovrà cercare di evitare o assassinare silenziosamente gli avversari per proseguire nella trama. Una delle cose più interessanti è che la linea visiva che determina se una guardia vi vede o no vale anche al contrario: se girate un angolo o vi spostate dal campo visivo di un nemico, questo sparirà dallo schermo e sarete in grado di localizzarlo solo dalla rappresentazione visiva dei suoni eventualmente prodotti.
Per facilitarvi il cammino, potrete disabilitare le fonti di luce, nascondervi dietro una vasta quantità di oggetti, utilizzare grate e condotti o eliminare gli avversari in totale silenzio. Se scoperti dovrete scappare e rimanere nascosti per un certo periodo di tempo affinché le guardie smettano di cercarvi e tornino alle loro mansioni. Il comportamento di queste ultime varia in base alla situazione: alcune inizieranno a corrervi dietro mentre altre attiveranno l'allarme che farà accorrere i rinforzi.
Prima di di ogni missione potrete spendere i punti onore accumulati in tre diverse sezioni: tecniche (miglioramenti passivi e nuove abilità), distrazione (bombe fumogene, petardi, ecc...) e attacco (dardi, triboli, ecc...), e quindi equipaggiarli e indossare uno dei costumi sbloccati, che vi danno bonus speciali ma anche effetti collaterali in modo da bilanciarne l'impatto.
Se vi capita sotto le mani in occasione di qualche sconto, ve lo consiglio vivamente.

Metro: Last Light

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Un ottimo FPS con elementi di survival horror. La storia è davvero ben scritta e congegnata, e graficamente risulta ancora più che valido. Se cercate uno shooter d'atmosfera di alta qualità, fateci un pensierino.

Might & Magic: Duel of Champions

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In un settore che vede il predominio quasi assoluto di Magic the Gathering, scoprire un gioco di carte tutto sommato abbastanza fresco e innovativo come questo è decisamente una bella sopresa. La particolarità principale è senza dubbio la presenza di "linee e colonne" di attacco diverse, che si contrappone al concetto classico di "campo di battaglia unico". Quando evocate le vostre creature potete infatti decidere di schierarla nelle retrovie piuttosto che in prima linea, e ogni posizione offre le sue particolari meccaniche di gioco, con vantaggi e svantaggi. Questa particolarità rende il combattimento un po' più tattico rispetto a Magic, il che da una parte è senza dubbio un bene mentre dall'altra rischia di far perdere immediatezza e a lungo andare (specialmente quando sul campo di battaglia ci sono molte creature) può complicare le cose.
In ogni caso un'ottima alternativa al mostro sacro della Wizards of the Coast, da provare senza dubbio (anche perché è freeware).

Might & Magic X - Legacy

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La mia esperienza con la serie Might & Magic parte dal lontano 1989, anno in cui sono diventato un felicissimo possessore di Amiga 500. Il primo titolo a cui ho giocato è stato quindi il secondo capitolo, "Gates to Another World", ma il primo l'avevo comunque adocchiato da un amico che aveva il Commodore 64. Da quell'anno ho seguito con costanza ogni nuova uscita (su Amiga fino al terzo episodio e poi su PC), perché i giochi del genere mi hanno sempre appassionato molto. Questa decima incarnazione è davvero ben riuscita: mondo di gioco vastissimo e piuttosto intricato, nemici agguerriti, buona profondità di personalizzazione delle classi (ma non eccelsa, risulta un po' troppo limitata per certi aspetti rispetto agli attuali standard del settore RPG) e ottimo sistema di loot e oggetti. La grafica è decisamente piacevole, anche se il motore non mi è sembrato ottimizzato a dovere (durante il movimento l'ambientazione presentava pesanti cali di framerate anche su una R9 280X). Se siete amanti della serie andate proprio tranquilli, altrimenti tenete a mente che si tratta pur sempre di un RPG "a blocchi" vecchio stile.

SpaceChem

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Senza troppi giri di parole, questo è un gioco che mi ha letteralmente stregato. Meriterebbe un post a parte e mi ero ripromesso da più di un anno di scriverlo, ma non mi sono mai deciso così ne parlo in breve in questa sede. Accontentiamoci.
SpaceChem è un puzzle game che vi mette nei panni di un ingegnere nucleare al comando di un reattore in cui sono presenti due manipolatori meccanici, uno blu e uno rosso, che dovrete programmare al fine di trasformare dei composti chimici in entrata in altri composti attraverso una serie di istruzioni. In sostanza dovrete fisicamente disegnare i "binari" su cui i manipolatori scorreranno - creando percorsi, loop e cicli in maniera molto simile alla programmazione procedurale - e inserire comandi che vi consentono di compiere varie azioni (far entrare nel reattore una molecola, prenderla, lasciarla, ruotarla, e così via), alcune delle quali richiedono l'interazione con specifiche aree (in grigio) designate per vari scopi, come ad esempio quello di unire una molecola ad un'altra tramite un legame. Inizialmente vi verrà proposta la soluzione di reazioni che avvengono in un singolo reattore, ma più avanti avrete la possibilità di collegare tra loro più reattori per risolvere puzzle complessi che hanno luogo sull'intera superficie del pianeta in cui siete (suddiviso in una griglia, come avviene per l'interno di un reattore).
Se siete persone pazienti e in grado di dedicare anche diverse ore alla soluzione di un singolo livello senza spazientirvi, SpaceChem vi darà immense soddisfazioni. Inoltre, una volta risolto un livello, vi verrà proposta una serie di statistiche che vi mostrerà le performance degli altri giocatori nell'ottica di stimolarvi a perfezionare la vostra soluzione e arrivare allo stesso risultato impegando meno cicli o meno istruzioni. Potrete anche registrare un video del vostro reattore in funzione e pubblicarlo su YouTube o semplicemente salvarlo sul vostro computer. Completano il quadro un'espansione piuttosto ostica e una sezione contenente decine di livelli creati dalla comunità.
A mio modesto parere questo è un gioco talmente stimolante a livello di logica e intelletto che andrebbe introdotto - anche con varianti - come strumento di studio nelle scuole. Se siete programmatori vi troverete già a vostro agio, ma i livelli più avanzati sono talmente intriganti che quando li risolverete vi sembrerà di aver appena partorito il codice sorgente di un'applicazione complicatissima. E resterete in estasi per interi minuti davanti al monitor a guardare i manipolatori muoversi ciclicamente secondo le vostre istruzioni.

The Stanley Parable

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Uno dei titoli più originali e divertenti di questo ultimo periodo, The Stanley Parable è un gioco in soggettiva in cui impersonate un impiegato che si trova in una situazione particolare ed è libero di muoversi ed interagire con alcune tipologie di oggetti (pulsanti, porte, ecc...), mentre una voce narrante racconta la sua storia e i suoi sviluppi. La cosa geniale è che a seconda delle vostre scelte e ramificazioni nella storia, voi potrete interagire indirettamente con il narratore e modificare il corso degli eventi che lui si era prefissato di raccontare, con conseguenze esilaranti ma anche, a volte, filosoficamente interessanti. Il gioco è interamente in inglese, ma se questo non rappresenta uno scoglio per voi, ritengo che sia un must have assoluto. Peccato che è davvero breve.

Trine 2

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Attirato dalla sua grafica a dir poco straordinaria, mi sono avvicinato a Trine 2 con entusiasmo e ho trovato un action platform a scorrimento orizzontale con elementi di puzzle game tutto sommato niente male. La particolarità principale è quella di poter comandare a scelta uno dei tre personaggi a disposizione, ognuno con le sue caratteristiche specifiche e abilità, che vi serviranno - anche in sinergia - nel corso della storia per superare gli enigmi. Con l'avanzare del gioco potrete spendere punti esperienza per sbloccare nuove abilità o potenziare le vostre attuali caratteristiche, il che vi consente di scegliere il vostro personale stile di gioco e risolvere i puzzle in un modo piuttosto che in un altro.
Il gioco in sé è ben fatto e piuttosto divertente, ma alla lunga risulta forse un po' monotono perché sostanzialmente non viene quasi mai introdotta nessuna nuova meccanica o novità rispetto a quelle base e l'esperienza si appiattisce in fretta (cosa che non succede ad esempio per la serie Rayman).
Consigliato solo se lo trovate scontato e se vi piace il genere.
Darsch
_ chiavi di lettura:videogiochi, pc, recensioni, potpourri, azione, platform, fps, horror, avventura, carte, strategia, rpg, sport

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_ Commento di Il_cusu _ profilo
_ scritto il 28.08.2014 alle ore 16:14
Spacechem ha catturato anche me. È un gioco veramente molto bello, e molto interessante. Ci ho passato ore cercando di farlo funzionare alcuni programmi, e certe volte ho creato cose terribilmente inefficienti, ma mi sono divertito. Molto stimolante dal punto di vista delle capacità logiche, senza dubbio. Tra l'altro è disponibile anche su tablet e telefoni (io ci ho giocato lì), anche se non con tutte le missioni
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 28.08.2014 alle ore 17:48
Eh sì, all'inizio, specialmente nei livelli più difficili, anche io ho tirato fuori cose davvero poco efficienti, però il gusto di essere comunque arrivato alla soluzione è impagabile! :D
Poi si ha sempre tempo di migliorare le proprie creazioni e ottimizzare il tutto... se si è malati come il sottoscritto... :D

Sì ho visto che è disponibile anche su tablet, e devo dire che per un attimo ho pensato di ricomprarlo anche lì perché con interfaccia touch dev'essere uno spettacolo, ma poi mi sono auto-frenato. :D

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