doc Videogiochi e violenza, ergo: pregiudizi e chiusura mentale
_ scritto il 04.12.2007 alle ore 11:23 _ 6116 letture
La goccia che fa traboccare il vaso; è da molto tempo che questa assurda crociata contro i videogiochi perpetrata da presunti psicologi, bigotti avvocati e improvvisati scienziati mi si smuove nei più profondi recessi dello stomaco, e ora siamo davvero arrivati al limite. Pare infatti che stia per uscire un film, intitolato Moral Kombat, che riassume in un sol colpo tutte le più assurde e incredibili teorie anti-videogioco che siano mai state concepite da mente umana. E riesce addirittura ad andare oltre, affermando che i tragici avvenimenti dell'11 settembre sarebbero colpa dei videogiochi, perché (udite, udite) tramite Flight Simulator X chiunque sarebbe in grado di guidare un aereo di linea. Neanche perdo tempo a commentare quest'affermazione. Il film conterrebbe ovviamente tutte le più assurde scemenze sull'argomento, e c'era da aspettarselo, visto che è sponsorizzato da quel famoso Jack Thompson, avvocato e attivista che sembra aver fatto della guerra al mondo dei videogame la sua ragione di vita.

Ora... quand'è che questa gente si ficcherà in testa che i videogiochi sono una forma espressiva allo stesso livello di cinema, letteratura o musica? Quand'è che i genitori, che sono la vera causa del problema, visto che nutrono e alimentano la schiera di imbecilli thompsoniani di cui purtroppo il mondo è pieno, capiranno che sono loro a doversi interessare di quello che fanno i figli e che sono sempre loro che devono saper distinguere se un videogioco è adatto o meno a loro pargolo? Basta con il processo (il)logico "videogioco = giocattolo ALLORA è automaticamente adatto a un ragazzino di 7 anni". COL CAVOLO! Ci sono giochi dedicati a fasce di età adulta, e sapete qual'è la cosa bella... tenetevi forte... C'E' SCRITTO SULLA CONFEZIONE. Ma volete almeno leggere l'etichetta quando comprate qualcosa a vostro figlio? Gli comprereste mai un film porno? O un film dell'orrore vietato ai minori? O l'ultimo romanzo sanguinario di Stephen King? Non credo proprio... e allora perché quando vi chiede "papi, papi, mi compri GTA" voi non gli dite "col cavolo amore, non è un gioco adatto a te"!? Fidatevi, non ci vuole poi così tanto buon senso per capirlo... scavate, scavate molto a fondo, e lo troverete anche voi. Svegliatevi, tocca a voi in primis proteggere i vostri figli! Non lasciateli liberi di girare il Media World o il Saturn e giocare a tutto quello che trovano, perché i gestori in genere sono bestie anche peggio di voi, e lasciano le console con Call of Duty 4, o altri giochi non adatti, in bella mostra senza il minimo controllo.

Se entrate in videoteca e vostro figlio sgattaiola nel settore a luci rosse, penso che vi scapicolliate dentro per prenderlo prima che la sua innocenza venga brutalmente violata, o no? E allora perché diavolo poi, tornando a casa, vi fermate al negozietto e gli comprate l'ultimo sparatutto-carneficina senza minimamente porvi il problema? E soprattutto: perché diavolo ve la prendete con l'industria, se siete VOI che gliel'avete comprato?! Ma vi rendete conto...?

Questo discorso lo faccio spesso a vari genitori che non mostrano un minimo di interesse per quello che fanno i propri figli, ma poi sono taaanto bravi a criticare qui e lì. Generalmente mi viene data una risposta a dir poco disarmante: "Eh, ma tanto se li procurano lo stesso, li vedono dall'amichetto e in qualche modo ci giocano". Al che mi cascano le braccia per terra, perché mi rendo conto che non arrivano neanche a capire dove sta il punto. Cerco di spiegarglielo con parole semplici: il punto non è impedire a vostro figlio di fare una cosa che tanto farà comunque, il punto è che voi, in quanto genitori, siete responsabili della sua educazione e soprattutto della sua FORMAZIONE. Le cose non gli vanno proibite perché sono sbagliate "punto e basta", bisogna fargli capire veramente e in profondità i motivi e i meccanismi che regolano la vita in generale e il rapporto con gli altri. E' un tutt'uno, da questo dipenderà gran parte del carattere di vostro figlio, il suo modo di rapportarsi con gli altri, il rispetto (un valore che non vedo quasi più nella nuova generazione). Quindi oltre a proibirgli categoricamente di giocare all'ultimo splatter uscito per console, dovete fargli capire il perché... così quando l'amichetto gli proporrà di giocarci, quanto meno vostro figlio sarà in grado di comprendere quello che vede, e magari potrà anche spiegarlo al suo amico.

Bah... rimango veramente basito di fronte a questa diffusa chiusura mentale sull'argomento. E' tanto difficile trattare i videogiochi come una normalissima forma di espressione come la TV o il cinema, che in quanto tale abbraccia diverse fasce di età e tratta gli argomenti più disparati? Pare proprio di sì ...

Spero vivamente che questo film non veda mai la luce, né in America né tanto meno qui da noi, ci manca solo questo...

Svegliatevi please...
Darsch
_ chiavi di lettura:videogiochi, violenza, figli, educazione

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_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 07.12.2007 alle ore 13:37
Concordo dalla prima all'ultima riga ^___^
_ Commento di LuPoN _ profilo homepage
_ scritto il 23.12.2007 alle ore 21:38
idem con patate e funghi... sarebbe come fare un film contro tutti i pittori dato che il loro lavoro, il loro mezzo di espressione, non garba al demente in questione.

Mio padre spesso fa discorsi del genere, e poi si è visto proprio in questione a comprare GTA a mio fratello che aveva 9 anni circa... per mio conto ero in parte tranquillo, dato che mio fratello, avendo due fratelli molto più grandi, ha avuto la dovuta "istruzione" al videogioco (iniziando dal fatto che Simone a 4 anni appellava Lara Croft "la bona" xD), nonostante questo mio padre ha avuto da ridire dopo che gli ha comprato il gioco ed ha scaricato la colpa su me e mio fratello, dato che "vede fare voi quei giochi e di conseguenza li vuole fare anche lui".

Da un'altro lato, essendosi "fatto" tutti i Medal of Honor, Wolfenstein, Call of Duty, Vietkong, ma anche Age of Mythology per quanto riguarda la mitologia ecc... il piccoletto ha stupito anche le maestre/professoresse di storia e non solo per la sua competenza e la maturità di certi commenti a livello storico e non dei periodi e fatti trattati nei sopracitati giochi... come a testimoniare che molti giochi non sono solo "il ritratto della violenza" ma, quando debitamente introdotti da una persona più matura, sono anche una fonte di cultura e fonte per maturare pian piano...

Se poi mio fratello (che ora ha quasi 13 anni) si comporta molto da stronzo negli ultimi 2 anni, è grazie al cugino che è un'ignorante ottuso doppiafaccia (1 anno più grande di lui) che non porta rispetto a nessuno, soprattutto al nonno, e fa la doppiafaccia con i genitori, di conseguenza mio fratello sta mettendo i piedi nella sua scia iniziando la fase ribelle adolescenziale con le solite domande "ma perchè lui lo può fa così ed io no???"... la mia risposta rimarrà sempre la stessa "io all'età tua c'ho preso tante di quelle pizze quando mi comportavo così... a te me sa che so proprio quelle che te mancano..!" xD

Spero di aver apportato qualcosa di mio al risentimento e al commento di Simo :)
_ Commento di MasterMoon _ profilo
_ scritto il 18.04.2012 alle ore 15:34
Ciao,
Io concordo con tutto quanto hai scritto, tranne forse una cosa, andando probabilmente OT:
"Ora... quand'è che questa gente si ficcherà in testa che i videogiochi sono una forma espressiva allo stesso livello di cinema, letteratura o musica."

O meglio, alcuni di essi sono vere opere d'arte, e accade anche che talvolta siano di gran lunga superiori al cinema.
Credo anzi siano la simbiosi perfetta di cinema, letteratura e musica, dove il risultato è però maggiore della somma delle parti (come i cranium-rat di planescape:torment :D)

La musica diventa sempre più importante, crea atmosfere uniche, perfette al contesto in cui sono state inserite; alcune vengono create ad hoc proprio per quella parte di sceneggiatura; i produttori di vedeogames si affidano sempre più a maestri del genere (basti pensare anche solo alla colonna sonora di ME3).
La musica è arte che regala emozioni già di per sè, riuscire ad amplificarle grazie al mix di senso visivo e uditivo per me è qualcosa che va oltre.

Per quanto riguarda il cinema, credo che il videgame lo stracci a priori. Hanno ormai le stesse caratteristiche, grazie alla grafica, agli effetti speciali, alle inquadrature... La differenza è che nel film sei uno spettatore, nel game invece sei tu il protagonista.

Non c'è niente che mi appaghi come la letteratura (cartacea, perchè sono ancora old-style ^^), ma devo ammettere che la difficoltà per gli autori di un videogioco che puntano molto sulla trama è di gran lunga superiore. Essi non devono solo creare una trama che incolli il "lettore", ormai non possono più crearne una sola, lineare; Devono fare attenzione alle varie sfaccettature, creare una trama multipla, in base alle scelte del protagonista (e qui mi viene alla mente The Witcher, principalmente il 2). In pratica devono creare un libro-game, certo che ve li ricorderete.

Infine ciò che trovo davvero unico sono i ricordi che alcuni grandi videogiochi mi lasciano. Solo loro a distanza di tempo mi fan tornare alla mente, oltre alla possibile bellezza della trama, delle ambientazioni, della caratterizzazione dei personaggi, quella emozione di frustazione prima e di appagamento poi una volta superato un enigma, un passaggio o una battaglia apparentemente impossibili... Solo loro sono in grado di farmi tornare alla mente momenti di pura ilarità, o semplici flash di ricordi apparentemente privi di epicità, come le scalinate di una fortezza a Baldur'sGate, il ponte di un tempio jedi in Jedi Academy o una stanzetta della metro di Max Payne, e farmi riprovare esattamente quelle emozioni che sperimentai ormai anni e anni fa. Un po' come la madeleine di Proust.


Con questi argomenti ed alcuni esempi sono riuscito a far cambiare idea a mia madre, mentre mio padre resta dell'idea che il computer, e soprattutto il videogioco, sia il male.
Anche i miei amici non apprezzano questa forma di intrattenimento, e la medesima cosa vale per la musica metal...
In pratica sono cresciuto in mezzo al nemico :D
Solo grazie ai MMORPG son riuscito a trovare persone coi miei stessi gusti, videoludici e musicali; è anche grazie ai videogiochi che ora conosco discretamente bene l'inglese, è sempre grazie a loro che ho avuto modo di scoprire libri meravigliosi e prima sconosciuti.
Io non sono un amante del genere, ma quanti sono quelli che proprio grazie alla loro passione per gli sparatutto quali CoD o Metal of Honor sono diventati dei veri e propri esperti maniacali della prima o seconda guerra mondiale?
Un mio amico alle elementari si era fatto comprare un giochino sugli aerei. Se ora ha la patente di volo non è forse anche merito di quel regalo?
Davvero sono così controproducenti quanto dicono?


Oddio quanto ho scritto, scusate! XD
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 18.04.2012 alle ore 18:03
@MasterMoon - Bentrovato! ^_^
Hai fatto benissimo a puntualizzarlo, in effetti avrei decisamente dovuto scrivere "sono una forma espressiva ALMENO allo stesso livello... se non di più", perché concordo in pieno con le tue osservazioni e ti ringrazio di averle fatte! ;)

Già solo il fatto di creare una storia dinamica, con modifiche sostanziali al mondo che ci circonda e alle interazioni con i personaggi in base a quello che decidiamo di fare, posizionerebbe alcune categorie di videogiochi in cima alla scala delle forme artistiche ed espressive create dall'uomo. Basti pensare alle linee di dialogo e alle diramazioni della trama che sono necessarie a creare un'opera del genere. Se poi ci mettiamo anche tutti gli altri aspetti che hai illustrato (tra i quali spicca il tuo discorso sui ricordi lasciati dai videogiochi più belli, che condivido intensamente!), siamo proprio su un altro pianeta. Ed è per questo che ci appassionano così tanto. :P

Stesso discorso per il metallo. :D

Probabilmente l'argomento mertirebbe un post tutto suo, e magari in futuro ci scapperà pure. :P

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