_ scritto il 11.02.2014 alle ore 12:51 _
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Ultimamente mi ritrovo spesso a ragionare sulle motivazioni che mi hanno inesorabilmente spinto a
mettere un po' da parte la scrittura di articoli per questo blog. Sì, è vero che "
mi sono un po' stufato di buttare parole al vento, coinvolgendo alla fine sempre e solo quelle poche persone con cui potrei parlare - con maggiore soddisfazione, tra l'altro - anche direttamente a voce", ma, a ben guardare, è anche vero l'esatto contrario e questo concetto l'avevo bene espresso in questo mio
vecchio post. E' altresì vero che ultimamente sono parecchio impegnato sul fronte
lavorativo, ma, di nuovo, questo non mi ha mai impedito di trovare anche solo una mezzora di tempo la sera prima di andare a letto per buttare giù una bozza o continuare la stesura di un articolo già iniziato.
E allora che succede?
Credo che dipenda tutto dall'ispirazione. Non dalla sua mancanza, badate bene, perché di spunti ne ho a decine ogni giorno - chi mi segue su Twitter lo sa benissimo, potrei scrivere uno o più post per ciascuno dei link di approfondimento che posto sul mio profilo. No, il problema è esclusivamente il suo
incanalamento. Non so se è una cosa normale, comune, o se sono io ad essere fatto in questo modo, ma a livello di risorse cerebrali la mia ispirazione - unitamente alla passione che la alimenta - a quanto pare riesce a fluire lungo
un solo canale alla volta. E quel canale da qualche mese a questa parte è (ri)diventato la musica. Il mio strumento occupa la mia mente in modo avvolgente e costante, come non mi succedeva da più di 10 anni, e la maturità con cui mi ritrovo ad affrontarne lo studio - rapportata alla superficialità e sfrontata baldanza che mi caratterizzavano quando ho iniziato poco più che ventenne - funge allo stesso tempo da collante e da stimolo per andare avanti con calma e pazienza, un tassello alla volta. La conseguenza è che gli altri canali sono rimasti un po' a secco e per questo motivo, nel caso del blog, faccio fatica a trovare la lucidità e l'elasticità necessarie a metabolizzare gli stimoli potenzialmente in grado di ispirare nuove discussioni e articoli.
Di persone in grado di dividere la propria mente in più parti temo ce ne sia
soltanto una. :D
E vi dirò di più: alla luce di queste considerazioni ho gettato uno sguardo al passato e mi sono reso conto che la voglia di aprire un blog - processo che ha richiesto parecchi mesi, tra idea iniziale, progettazione e realizzazione - è nata proprio dopo aver appeso le bacchette al chiodo (era il 2006). Inconsciamente ho indirizzato la mia ispirazione verso una risorsa differente da quella che avevo appena abbandonato (stupidamente, tra l'altro; una delle scelte di cui mi pento di più). Una risorsa che prima di quel momento non avevo mai preso seriamente in considerazione e che ho scelto perché sentivo una crescente esigenza di scrivere e mettere nero su bianco tutto quello che mi passava per la testa.
Che poi, a ben guardare, si tratta sempre e comunque di mettere qualcosa nero su bianco. Che siano lettere o note, cosa cambia in fondo?