Mi sto informando come credo non abbia mai fatto in vita mia (e già che la politica, io, non è che la sopporti proprio tanto), mi scervello, cerco di diradare la nebbia che mi attanaglia quella zona del cervello dove si presume dovrebbe esserci impresso a fuoco il faccione di ALMENO UN politico di cui posso fidarmi, provo a percepire intenzioni/promesse/buoni propositi e a setacciarle in cerca del punto nero, del neo, della fregatura. Oggi vorrei soffermarmi sulla trascrizione di un'intervista che Di Pietro ha avuto con il corriere.it in cui rispondeva ad alcune domande fatte dai comuni cittadini per mezzo (credo, non era specificato) del suo blog o di quello dell'Italia dei Valori.
Ho scelto solo alcune domande che ritengo abbastanza interessanti, per consultare il video dell'intervista e il testo integrale, cliccate su
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Leggetele per favore... ed eventualmente fatemi sapere che ne pensate.
alcune delle domande dei cittadini cui Antonio Di Pietro risponde nel corso della video-chat di corriere.it tratte dal
suo blog - qui riportate senza alterazioni in ottemperanza alla licenza Creative Commons
Onorevole Di Pietro, almeno lei dica una parola di verità sui sondaggi: il Pd è in reale rimonta? Ha qualche speranza di vincere le elezioni? Marco Mercati, Sansepolcro (AR)«Mi è arrivato un quarto d'ora fa un sondaggio. Fresco fresco. Peccato che l'ho lasciato in macchina, ma lo ricordo a memoria: -8%. La coalizione riformista guidata da Veltroni ha da sette a otto punti di distacco da quella di Berlusconi. Al Senato siamo a molto meno: intorno al sei. Ma qui voglio soprattutto parlare dell'Italia dei valori, che aiuta il Partito democratico a fare coalizione e, ci auguriamo, a vincere e a ben governare: il voto all'Idv non rappresenta un voto perso, perché va comunque alla coalizione. Ma su alcuni temi come quello della corretta informazione, il conflitto di interessi, una imprenditoria trasparente e in libera concorrenza, le liberalizzazioni, la legalità, la giustizia, la lotta alla Casta vale la pena dare il voto all'Idv piuttosto che ad altri partiti.
Che senso e conseguenze pratiche possono avere le differenze programmatiche tra IDV e PD dal momento che i due partiti si sono associati? Rolando, Roma«Associati significa che si sono alleati. È come dire che il Pdl si è associato con la Lega, elemento territoriale. Il Pd invece si è alleato con l'Idv, elemento valoriale. Anche noi siamo presenti su tutto il territorio nazionale e portiamo avanti della battaglie specifiche. Faccio un esempio: noi abbiamo messo come condizione per essere candidati con l'Idv che venisse allegato non solo il certificato elettorale, ma anche il certificato penale. E il nostro programma prevede una legge che questo lo imponga, in modo che quei 20/30 politici condannati con sentenza penale passata in giudicato in Parlamento non ci stiano più.
Chi ci assicura che nelle vostre liste non compaia un altro De Gregorio? Franz da Milano«In totale sono 122 i parlamentari che sono andati da una parte all'altra. Ma ricordatevi una cosa. Gesù Cristo ogni dodici ne cannava uno: Giuda. Io, che sono un povero Cristo, nel caso di De Gregorio posso dire di aver sbagliato. Ma questa volta le liste dell'Idv sono aperte a segmenti della società civile. Qualche caso: tutti parlano di lotta alla mafia, ma mentre qualcuno candida gente che mangia i cannoli per festeggiare una condanna, noi abbiamo candidato la baronessa Cordopatri, una che si è rifiutata di pagare il pizzo, e per questo davanti a lei hanno ammazzato il fratello: lei si è salvata perché si è inceppata la pistola. Per sostenere la battaglia sulla corretta informazione abbiamo candidato Beppe Giulietti, espressione diretta - attraverso Articolo 21 - di questa esigenza. Tutti parlano di difesa dei consumatori: noi abbiamo candidato Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef. Ah, abbiamo candidato anche un giovane "nero nero", una novità assoluta. Cosa significa? Significa che la lotta alla criminalità clandestina deve essere dura, senza però perdere di vista l'importanza dell'immigrazione: è immigrato anche Bill Gates. Il nostro candidato è un ragazzo del Congo, Jean Léonard Touadi: cinque lauree, 33 anni, assessore alle politiche giovanili del Comune di Roma, professore universitario: l'ho candidato al primo posto, nel Lazio. Sarà il primo nero in Parlamento, ma con le mani bianche bianche. Pulite pulite.
Dietro la sua decisione di frenare su Mediaset c'è la paura dei poteri forti? Karlo da Vercelli«La rete a Mediaset va tolta perché lo dice la Corte di Giustizia europea. Fino ad oggi Mediaset ha giocato con le istituzioni facendo o facendosi fare delle leggi per non ottemperare a questo ordine. È un comportamento che risale ai tempi di Craxi. Una volta Craxi tornò addirittura da Londra per fare un decreto ad hoc. Conflitto di interessi: ci sono situazioni che inceppano la espressione democratica e lo stato di diritto in un Paese. L'Idv vuole che questi temi siano affrontanti dal Parlamento, non che vengano raggirati. Per questo votare noi o il Pd non è la stessa cosa: è votare la stessa coalizione, è votare lo stesso candidato leader, è votare lo stesso programma ma soprattutto è votare qualcuno che quando va in Parlamento fa sul serio. Quando c'era l'indulto, io stavo fuori con il megafono in mano a dire: «State attenti, state facendo una stupidaggine». Altro esempio. Stamattina il giudice di Milano ha disposto di proseguire per il processo per la vicenda Abu Omar. È una vita che io sollecito il governo su questo punto. E oggi il giudice ha deciso di proseguire anche contro la volontà del governo. Su alcuni temi non si è né di destra, né di sinistra: si è dalla parte della legge. Conflitto di interessi nei primi 100 giorni? S'ha da fare! Soffieremo anche a Veltroni...
Perché per poter superare la soglia per andare in parlamento si è unito al Pd (a coloro che hanno votato l'indulto), e per esempio non ha proposto una nuova formazione con Beppe Grillo? GP Piemonte«Perché Beppe Grillo non si è candidato e non ha nessuna intenzione di candidarsi. Lui esercita un importante attività politica attraverso il blog, attraverso iniziative popolari, attraverso raccolte di firme per i referendum. Su molte questioni le azioni dell'Idv sono simili a quelle di Grillo. Il 25 aprile lui raccoglie le firme per un'informazione corretta, vale a dire l'abrogazione dell'ordine dei giornalisti, l'abrogazione dei finanziamenti pubblici ai giornali di partito, l'abrogazione del testo unico... Su questi temi anche noi parteciperemo alla raccolta firme. Una cosa è certa: il vasto mondo della Rete che si rifà a Beppe Grillo non vuole che gli venga messo sopra un cappello politico: si tratta di persone libere che pensano in modo indipendente. L'Idv non mette il cappello sopra a quella realtà, ma anzi tante volte è proprio grazie alla Rete che capisce i cittadini e si adegua. L'obiettivo di una informazione più trasparente, di un sistema democratico a misura di cittadino e di uno Stato di diritto più efficiente è comune a noi, a Grillo e anche ad altri esponenti politici: non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. Tutti se la prendono con Grillo: ma cosa ha fatto di male? Lui sta informando i cittadini su temi che non vengono coperti dall'informazione, sta raccogliendo firme per abrogare alcune leggi vergogna... Ci fosse qualche Beppe Grillo in più e qualche Dell'Utri o Cuffaro in meno»
Il primo impegno in caso di vittoria? Lorenzo, Milano (il moderatore aggiunge: il primo impegno da ipotetico ministro della Giustizia?)«Alle scorse elezioni, stavano parlando due signori, ed io ero in mezzo. Un signore dice: ma perché Di Pietro non ha fatto il ministro della Giustizia? Risponde l'altro: perché magari poi funzionava pure. Al di là della battuta, il ministro della Giustizia che c'era discuteva di massimi sistemi. Se io fossi ministro della Giustizia farei 5 cose, che si possono fare in un quarto d'ora: aumento del 30% delle risorse finanziarie a favore del comparto sicurezza (polizia, carabinieri e guardia di finanza), con contestuale riduzione del finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali di partito che ammonta a centinaia di milioni di euro l'anno. Quest'anno il 20% del finanziamento pubblico grazie al nostro emendamento lo abbiamo tolto ai partiti e destinato all'edilizia carceraria e pubblica. Ma voi lo sapete che le forze dell'ordine non hanno i soldi per la benzina? Mio figlio è un poliziotto, da quando si è sposato è ingrassato. Ma il pantalone glielo cambiano ogni 3 anni. Sapete che significa? Che il poliziotto non può correre dietro al ladro perché gli si rompono i pantaloni. Questi paradossi vanno detti. Seconda proposta: aumento del 30% del personale para-giudiziario. Ogni giorno il 60% dei processi viene rinviato o va a monte perché mancano i cancellieri, i messi notificatori, i segretari d'udienza. Dove si prende questo personale? Basta spostare il personale che sta in tutti quegli enti inutili che devono essere tolti di mezzo. Gli esuberi di Alitalia da mettere in cassa integrazione? Ma mandateli a fare gli assistenti nelle aule di giustizia! Terza proposta: la riqualificazione del personale di polizia. Attualmente il 25%-30% del personale di polizia, carabinieri e Gdf fa scorte, timbri sui passaporti, attività amministrative: no, va mandato in mezzo alla strada, a correre dietro i delinquenti. Poi ci sono due proposte un po' più sostanziose: tre gradi di giudizio? Succede solo in Italia. Con il processo accusatorio, ne bastano due, con eliminazione dell'appello. E bisogna abrogare la ex Cirielli che accorcia i tempi della prescrizione: questa legge ad personam che Berlusconi si è fatto fare perché gli faceva comodo (come a qualcuno del centrosinistra) va tolta di mezzo. Il nostro impegno è fare in modo che una volta che il giudice decide il rinvio a giudizio, il processo termina con la sentenza, si interrompe la prescrizione. Così finisce questa commedia di chiedere continuamente il rinvio. Gli avvocati del 2000 sono particolari: si dice "processo rinviato mezzo salvato". Lo scopo principale degli avvocati ormai è quello di arrivare alla prescrizione. Io credo che chi è innocente deve essere assolto subito, chi è colpevole deve essere condannato subito, e chi è condannato deve andare in galere; e a tal proposito il giudice dovrebbe poter disporre l'anticipazione di pena in caso di un fatto grave e prove accertate. Prendete il caso del pirata della strada di Roma: il giudice mica è matto, che gli ha dato i domiciliari. È la legge che lo prevede. Se invece fosse prevista l'esecuzione anticipata della pena in attesa del processo per direttissima, vedi poi quello come guida piano. Mica perché sono io giustizialista. All'estero funziona così».
Egregio Dott. Di Pietro, ritengo che il suo partito sia l'unica vera alternativa per salvare il nostro paese dal baratro e le chiedo,essendo questo un tema che mi sta particolarmente a cuore, cosa intendete fare riguardo alle coppie di fatto? Riuscirete a superare lo scoglio della Chiesa cattolica? Marco Foligno(Pg)«Ho molto rispetto per la Chiesa cattolica, pensate che da ragazzino ho fatto il seminarista. Ma ho capito una cosa per esperienza diretta e per le esperienze dei miei familiari: io credo nella Chiesa delle persone che vanno a fare solidarietà, di chi si occupa dei disperati; credo molto meno nella Chiesa dei porporati che predicano bene e razzolano male. Questa Chiesa che dice "votate i partiti che difendono questi diritti" senza vedere quali sono le persone dietro quei partiti. Basti pensare a tutti quei politici che difendono la famiglia naturale e il matrimonio, e poi di famiglie ne hanno quattro o cinque. E a proposito della Chiesa, vogliamo parlare degli scandali sulla pedofilia? Quando ricevo un messaggio e una parola che viene dal vangelo, cerco di farlo mio e se sbaglio mi pento; ma non posso accettare che la Chiesa sostituisca lo Stato laico. In Parlamento difenderò i diritti di tutti: se due persone si vogliono bene, che cosa interessa a me se sono omosessuali, eterosessuali o transgender?».
Lei ha ancora fiducia negli italiani? Anche se gli si dimostra chiaramente che un politico ha rubato questi continuano a votarlo. Cosa si può fare per smuovere la coscienza di un popolo? Nicola da Vigevano«Questo me lo sono chiesto anche io. Io credo che il motivo sia la disinformazione. Per questo noi lavoriamo per la creazione di una informazione indipendente, in modo che il cittadino sappia esattamente come stanno le cose e quindi giudicare. Oggi come oggi non venite informati. Per voi Ciarrapico è solo un fascista che ha detto quel che ha detto del fascismo. Per me è anche un pluricondannato che stava ai servizi sociali, a sette anni di carcere, e che adesso se ne va in Parlamento. Capisci a me!!!»
Beh mi rendo conto che ne ho tagliate ben poche, ma credo che traccino un interessante quadro. Se volete completarlo, leggetevi l'articolo integrale.