Se c'è una stagione in grado di conciliare e soddisfare pienamente gli appetiti di noi malati videoludici, quella è proprio l'inverno: cosa c'è di meglio, infatti, che spalmarsi sul divano, infilarsi sotto una coperta e impugnare il joypad? Beh, oddio... in effetti ce ne sarebbero parecchie di cose migliori, ma in nome del nostro spirito geek risponderò senza indugi: niente! E visto che l'inverno è lungo, e il tempo di scrivere una recensione approfondita per ogni gioco è sempre meno, mi vedo costretto a fare uno dei miei
abituali post riassuntivi che tanto piacciono a grandi e piccini. Soprattutto ai piccini, anche se spesso non sanno leggere molto bene e quindi si fanno aiutare dai grandi. Ma poi succede che sono i grandi ad appassionarsi ai giochi di cui parlo, e i piccini si ritrovano bellamente ignorati in un angolo della stanza. E iniziano a piangere a dirotto tutto il giorno, per la gioia dei vicini di casa, mentre voi vi divertite a spappolare il cervello - virtuale, s'intende - di un tizio dall'altra parte del pianeta. Morale della favola che non c'azzecca niente con un discorso senza capo né coda?
Non comprate videogiochi violenti ai vostri figli piccoli e se lo fate almeno abbiate la decenza di non prendervela con il mercato, i bollini PEGI esistono apposta. Leggeteli. Studiateli. Siate meno ignoranti.
Fatta questa doverosa e perfettamente sensata premessa, ecco a voi la lista dei titoli a cui ho giocato questo inverno. Non esitate a farmi sapere le vostre impressioni o eventuali giochi che mi sono sfuggiti ma che invece meritavano di essere provati. O potete anche non farmelo sapere, credo che riuscirò lo stesso a dormire la notte.
Il mio rapporto con World of Warcraft è piuttosto altalenante: gioco con piacere ogni espansione non appena fa il suo ingresso sul mercato, perché adoro esplorare nuove aree e affrontare quest mai fatte. Ma da qualche anno a questa parte tendo a stancarmi una volta portato a termine il contenuto che mi interessa (un paio di personaggi al livello massimo, tutte le nuove quest e reputazioni, un buon equipaggiamento PvP e i nuovi raid in modalità "Raid finder"). I motivi sono molteplici. Prima di tutto WoW è vecchio, e questa cosa inizia a sentirsi parecchio. Possono applicare patch e aggiungere funzionalità quanto vogliono, ma l'impianto generale è sempre lo stesso da 8 lunghissimi anni, e sinceramente avrei voglia di aria fresca (per questo non vedo l'ora di mettere le mie manine su Neverwinter e The Elder Scrolls Online, dopo la quasi completa delusione per
Star Wars: The Old Republic). In secondo luogo non sono più disposto a dedicare a questo gioco l'impegno necessario per portare a termine i contenuti di alto livello, quelli cosiddetti "end-game", per il semplice motivo che non mi va di avere la settimana programmata in funzione di World of Warcraft. Quando torno a casa dal lavoro devo poter essere libero di decidere come impiegare la serata, senza essere costretto a infilarmi in un raid di 2-3 ore perché ormai avevo dato la disponibilità. Non ho più intenzione di affrontare con tale impegno un gioco che ormai ha davvero poco da darmi e che da anni si arrampica sullo stesso genere di esperienza offrendo pochi spunti di novità. C'è da dire che alcuni aspetti sono stati molto alleggeriti, come l'accesso ai raid: con il Raid Finder ho potuto giocare interamente tutti i nuovi raid presenti nel gioco, sebbene ad un livello di difficoltà più basso rispetto alla loro versione "classica". Ma altri fronti sono invece peggiorati, secondo me. Pandaria è un'espansione davvero bella, su questo c'è poco da discutere: le aree, l'ambientazione, la storia, i personaggi e le quest sono forse le migliori di tutta la saga. Ma il livello di
farming richiesto per completare i vari obiettivi (reputazioni, cavalcature, questline, e via dicendo) è davvero eccessivo. Io, ad eccezione di alcuni raid "non-Raid Finder", ho completato tutto il contenuto disponibile (comprese le reputazioni), ma devo dire che non lo rifarei. Troppo tempo buttato a ripetere le medesime attività per accumulare versioni leggermente diverse delle stesse identiche cose che raccogliamo da anni e anni. Direi anche basta.
Classificazione PEGI di World of Warcraft: Mists of Pandaria:
Approfittando di uno dei succulenti mega-sconti che fa Steam in occasione delle feste, mi sono accaparrato questo famoso FPS-RPG, anche perché il precedente capitolo alla fin fine non l'avevo giocato come avrei voluto, per tutta una serie di motivi che non sto qui a elencarvi. La struttura di base è la stessa, ma il passo avanti è davvero notevole: Borderlands 2 è un gioco di ampio respiro, molto vasto e divertente anche solo da esplorare. Come per il suo predecessore, ogni area è "istanziata", il che vuol dire che nemici e oggetti presenti si rigenerano ad ogni nuova visita, offrendo sempre un ambiente ricco di insidie e cose da fare. Se siete amanti del
loot questo è uno di quei giochi che fa per voi: la quantità e varietà di armi, modifiche e oggetti che troverete nel corso delle vostre avventure è davvero enorme, e l'aspetto prettamente RPG è curato in maniera molto soddisfacente. La varietà delle classi giocabili è sufficiente a soddisfare ogni stile di gioco, e la possibiltà di assegnare punti abilità (in una sorta di "albero dei talenti" che ricorda i classici MMORPG) rende l'esperienza ancora più personalizzabile, anche se non c'è da aspettarsi una profondità eccessiva in tal senso.
Attualmente lo gioco con molta calma, nei ritagli di tempo, e non ho ancora raggiunto il livello massimo, ma piano piano conto di completare tutta la storia, anche perché è piuttosto interessante e alcuni personaggi sono caratterizzati in maniera davvero convincente.
Classificazione PEGI di Borderlands 2:
Gioco indie davvero carino che mi è stato regalato da un amico e che vi mette al comando di una nave spaziale da gestire interamente. Si tratta di uno strategico/gestionale in tempo reale in cui avrete il pieno controllo di ogni singolo aspetto della vostra nave: sistema di guida, motori, armi, supporto vitale, infermeria, equipaggio e addirittura le singole porte dei vari ambienti. Nel vostro girovagare tra pianeti e galassie, fronteggerete diverse minacce, quali attacchi da parte di alieni che faranno breccia nella nave, conflitti a fuoco con altre navi, e via dicendo. La gestione delle risorse e dell'energia disponibile sarà cruciale per il successo delle vostre missioni, e se riuscirete a progredire nel gioco (cosa non banale, vi assicuro) potrete acquistare mezzi sempre più potenti. Consigliato.
Classificazione PEGI di FTL: Faster Than Light: non disponibile.
Visto che il primo capitolo mi aveva letteralmente stregato, non potevo certo farmi scappare il seguito. E fortunatamente non l'ho fatto, perché Darksiders II si è confermato essere un vero gioiello. Le meccaniche sono rimaste più o meno quelle, con alcune ovvie differenze date dal fatto che il protagonista è cambiato: vestirete infatti i panni di Morte, uno dei Quattro Cavalieri, unici appartenenti alla razza dei Nephilim, che inizia una sorta di indagine personale in seguito alla condanna del fratello Guerra. Inutile dirvi che da questa sua iniziativa nascerà una storia ricca di combattimenti, enigmi e colpi di scena.
Darksiders può essere definito IL gioco d'avventura in terza persona per antonomasia, perché racchiude in sé tutti gli aspetti positivi dei generi che incarna: hack'n'slash con valanghe di combo, poteri, mosse e chi più ne ha più ne metta; un bel pizzico di RPG, che vi consente di potenziare il vostro personaggio e scegliere l'equipaggiamento da fargli indossare da una pletora di centinaia di oggetti che andrete a trovare nel corso dell'avventura; avventura in stile "Tomb Raider", con enigmi, piattaforme, porte, interruttori, strumenti da utilizzare per superare aree precedentemente interdette, e valanghe di mostri da abbattere (compresi boss). Aggiungeteci una mappa decisamente vasta, un sistema di spostamento rapido che fa il suo lavoro e negozi di tutti i generi, e avrete un vaga idea di quello che vi aspetta.
Se vi piace uno solo dei generi che ho citato, vi consiglio di procurarvi una copia di questo gioco. Se vi piacciono tutti, beh... che fate ancora qui?
Classificazione PEGI di Darksiders II:
Nel marasma degli FPS fatti più o meno tutti con il medesimo stampino che popolano gli scaffali dei negozi, ogni tanto qualcuno riesce a distinguersi dalla massa. E' decisamente il caso di Dishonored, sparatutto in soggettiva che integra una grossa componente stealth, diversi approcci a disposizione del giocatore per completare le missioni, una storia avvincente, un'ambientazione retro-futuristica con componenti paranormali, e una serie di poteri che rendono il tutto ancora più intrigante. Era dai tempi di Thief: Deadly Shadows e dal recente Deus Ex: Human Revolution che non giocavo ad un titolo stealth così appagante. Fermo restando che avrete diversi modi per affrontare le varie situazioni (tra cui, ovviamente, quello che sfrutta la pura forza bruta), quello più appagante è secondo me l'agire nell'ombra, senza essere visti. Talmente appagante che personalmente ho finito il gioco senza essere mai visto da nessuno, cosa tutt'altro che banale, soprattutto considerando il fatto che imposto sempre il livello di difficoltà più alto. Molto azzeccati, infine, i poteri, che spaziano da quelli legati allo spazio-tempo (teletrasporto per brevi tratti, rallentamento o blocco del tempo, onda d'urto) a quelli di percezione e controllo (visione al buio e attraverso pareti e ostacoli, possessione di esseri viventi per brevi periodi, evocazione di un branco di ratti), e che donano ulteriore profondità ad un titolo già ben calibrato. Giocateci, non ve ne pentirete.
Classificazione PEGI di Dishonored:
La serie XCOM ha inizio nel lontano 1993, con quel "UFO: Enemy Unknown" che mi ha letteralmente legato alla sedia ai tempi dell'Amiga e su cui ci ho passato una quantità di ore paragonabile solo a mostri sacri del calibro di Dune e Dune II. Questa modernissima versione riesce nell'intento di reincarnare lo spirito e le sensazioni del gioco originale, dotandolo però di una veste grafica all'avanguardia e di migliorie tecniche davvero apprezzate. Enemy Unknown è uno strategico a turni con componenti manageriali piuttosto curate. Il giocatore si trova al comando del progetto XCOM, un'organizzazione all'avanguardia nella difesa della Terra dall'invasione aliena, e dovrà occuparsi di ogni aspetto relativo alla base sotterranea (costruzione di nuove strutture, gestione dell'energia, ricerca scientifica e militare, ecc...) e all'addestramento delle reclute che verranno poi utilizzate nelle azioni sul campo. Queste ultime sono l'aspetto cardine del gioco: il gruppo di soldati che sceglierete sarà catapultato nel vivo dell'invasione aliena con i compiti più disparati, e toccherà a voi sfruttare le loro abilità per portare a termine le missioni. Sebbene non ami particolarmente i giochi a turni, questo mi ha davvero appassionato, perché ricco di elementi strategici e curato nei minimi aspetti. Da non sottovalutare la componente manageriale relativa alla base dell'organizzazione, che offre moltissimi spunti per migliorare la dotazione e le caratteristiche dei soldati.
Il gioco è in uscita anche per iPad e credo che il sistema di controllo si sposi così bene con un dispositivo touch che quasi quasi ci faccio un pensierino...
Classificazione PEGI di XCOM: Enemy Unknown:
Gioco assolutamente fuori di testa in cui vestirete i panni del principe dell'Inferno - un coniglio - in cerca di vendetta perché alcuni paparazzi l'hanno fotografato mentre faceva il bagno con una paperella e le foto si sono diffuse su Infernet (
sic) rovinando la sua tetra e malvagia reputazione. Qualora non dovesse bastarvi una trama così assurda, sappiate che il gioco lo è ancora di più: si tratta di un action/platform super frenetico con una quantità notevole di armi/gadget/potenziamenti e una miriade di boss (un centinaio) da far fuori nei modi più insoliti (e "lollosi") che vi possano venire in mente.
Vedere per credere.
Classificazione PEGI di Hell Yeah!:
Creato da Ron Gilbert (co-autore di pietre miliari come Maniac Mansion, Day of the Tentacles e i primi Monkey Island), The Cave è un titolo piuttosto particolare, che personalmente ho adorato. Si tratta di un adventure/platform ambientato all'interno di una caverna con una personalità tutta propria (con tanto di voce narrante) in cui dovremo addentrarci al comando di tre personaggi (su una rosa di sette) per sviscerarne tutti i segreti. Ogni personaggio ha caratteristiche diverse e può sfruttare abilità e meccaniche uniche rispetto ai suoi compagni, il che vi consentirà di superare le insidie e risolvere i vari enigmi in maniera sempre nuova. Ho particolarmente apprezzato la trama e il fatto che ad ogni personaggio è dedicata una storia (e un'intera area) all'interno della caverna, il che stimola la curiosità e incentiva la rigiocabilità. La difficoltà degli enigmi non è minimamente paragonabile a mostri sacri come quelli citati all'inizio, ma questi risultano piuttosto divertenti e l'avventura è cosparsa di tocchi di classe davvero gradevoli. Visto che ha ricevuto un'accoglienza un po' tiepida da parte della critica (il che non me lo spiego proprio, sinceramente), vi consiglio magari di scaricare una demo prima di acquistarlo. Forse il problema sono io... °_°
Classificazione PEGI di The Cave:
Potevo lasciarmi sfuggire l'avventura punta e clicca survival horror più famosa della rete, quella per intenderci che è davvero sulla bocca di tutti, della serie: "Non hai giocato a The Walking Dead!?! Nooooo, ma sei fuooori!"? Ovviamente no, e approfittando di un mega-sconto su Steam (caro Steam, a proposito, lo sai che ti amo molto vero?) mi sono accattato tutti e 5 gli episodi di cui è composta la serie. Devo dire che sono stati soldi spesi non bene, benissimo! Il gameplay è perfetto: momenti di esplorazione libera e dialogo a scelta multipla sono intervallati da altri in cui invece si ha a malapena il tempo di prendere una decisione, oltre a piccoli enigmi e scontri pseudo-FPS/TPS. La storia è assolutamente straordinaria: personaggi caratterizzati nei minimi dettagli, colpi di scena a non finire e una trama davvero profonda e interessante. Da rigiocare più e più volte, perché le scelte che compirete si ripercuoteranno molto pesantemente nel corso di tutta la serie. Un must.
Classificazione PEGI di The Walking Dead:
"BIT.TRIP Presents… Runner2: Future Legend of Rhythm Alien" (sì, questo è il titolo completo), per quanto mi riguarda, è diventata una specie di droga. Si tratta di un runner game dalle meccaniche piuttosto classiche, condito da una grafica, un'atmosfera e una colonna sonora davvero ben fatte, che lo rendono, a mio avviso, una vera perla nel genere. Lo scopo del gioco è arrivare alla fine degli oltre 100 livelli collezionando il maggior numero di lingotti d'oro e cercando di fare più punti possibile. All'inizio di ogni livello si potrà selezionare liberamente la difficoltà con cui affrontarlo (facile, normale e difficile), il che chiaramente influirà sul punteggio che potrete totalizzare al termine della partita. Una volta posizionato in prossimità del nastro di partenza, il simpatico pupazzetto (evoluzione in chiave moderna del noto BIT.TRIP) inizierà a correre senza mai fermarsi e voi dovrete evitare ostacoli di varia natura compiendo alcune azioni: saltare, abbassarvi, calciare, ripararvi o predisporvi a sfruttare una piattaforma di lancio. Sparse per i vari livelli troverte anche 25 cartucce che vi consentiranno di accedere ad altrettanti quadri di una modalità arcade che scava nel passato e vi propone una fulgida sfida a 8 bit. Tutto qui? Sì, tutto qui. Provate a giocare a livello difficile e vedrete che la musica cambierà totalmente e inizierete a cadere in un baratro di frustrazione da cui potrete risalire solo se manterrete ben saldi i nervi. Vi garantisco però che la soddisfazione di completare il gioco a livello difficile è davvero elevata. Se non ricordo male il mio totale dovrebbe aggirarsi intorno ai 165 milioni di punti. Vi sfido a battermi. :P
Classificazione PEGI di Runner2:
Sono sempre stato appassionato dei vari Tomb Raider. Alla fine credo di averli giocati tutti, bene o male, e ho atteso questo nuovo reboot con grande trepidazione. Devo dire che globalmente sono rimasto piuttosto soddisfatto: Tomb Raider è un gran bel gioco, sotto qualsiasi punto di vista. Graficamente impeccabile, si controlla in maniera perfetta e offre una sufficiente dose di varietà nell'azione di gioco, con molti (forse troppi?) filmati di intermezzo e piacevoli sequenze action. L'unico difetto è che è dannatamente corto, e una volta che è finito non offre grandissimi spunti per continuare. Sì, ci sarebbe da cercare tutte le reliquie, tutte le tombe, tutti i soliti collezionabili che ti fanno sbloccare quintali di achievement in cambio di ore di noioso e ripetitivo gameplay. No grazie. Poi c'è il multiplayer: inutile più o meno come quello di BioShock 2 (ve lo ricordate, vero?). Risultato: 10-15 ore scarse di esperienza intensa e appagante per poi infilare il tutto nel cassetto (o rivenderlo). Ne vale la pena per 65€? Assolutamente no. Aspettate che calino i prezzi.
Classificazione PEGI di Tomb Raider:
Non sono mai stato un fanatico dei picchiaduro, ma grazie ad uno sconto particolarmente ghiotto su XBox Live mi sono convinto a provare l'ultima incarnazione del picchiaduro più tamarro in circolazione. E devo dire che ho fatto davvero bene! Mortal Kombat offre una grande quantità di modalità e sfide da completare. Se credevate di dover semplicemente appiccicare al muro qualche vostro amico o giocatore online, vi sbagliavate di grosso. Innanzi tutto c'è la storia: un concentrato di trash, splatter e serie B che non potrà fare altro che commuovervi! Con il dipanarsi della trama vestirete i panni di quasi tutti i personaggi principali della saga, fino a una serie di scontri finali davvero interessanti. Ma la vera cattiveria arriva solo con la torre delle sfide: 300 (TRECENTO!) sfide di ogni genere possibile e immaginabile vi attendono, alcune delle quali davvero allucinanti (io mi sono fermato alla 251, per eccesso di bestemmie e pericolo di sfasciare il joypad per terra). Come se non bastasse ci sono una valaga di modalità multiplayer da giocare sia online che sulla stessa console con i vostri amici. Inoltre ogni volta che combatterete in una qualsiasi modalità, acquisterete un certo quantitativo di punti da spendere per sbloccare elementi di vario genere (schizzi, disegni, rendering) e anche le tanto amate Fatality (ogni personaggio partirà infatti con una sola Fatality, le altre ve le dovrete sudare). Completate il tutto con una grafica e una realizzazione tecnica davvero pregevole e avrete un quadro completo della situazione.
Classificazione PEGI di Mortal Kombat:
Lo attendevo da quando è stato annunciato e nel complesso sono rimasto molto soddisfatto. Visivamente è splendido: le atmosfere, l'incredibile ricchezza di dettagli e i "colpi d'occhio" che gli sviluppatori ci regalano nel corso della storia sono impressionanti. Dal punto di vista grafico è ben fatto, ma inizia un po' ad accusare qualche segno del tempo (il motore grafico è sempre l'Unreal Engine 3), soprattutto su console. Trama molto particolareggiata e ricca, come c'era da aspettarsi, con un finale tutto sommato interessante e che lascia ampio spazio di ragionamento. Purtroppo lo stesso non si può dire sul fronte del gameplay, che sostanzialmente è rimasto invariato rispetto agli altri due capitoli della serie: stesso feeling durante le sessioni di combattimento, medesima gestione delle armi (le quali possono essere potenziate) e in generale si notano parecchi elementi che da una parte contribuiscono a rendere il tutto più "familiare", ma dall'altra aumentano eccessivamente il fattore "già visto, già giocato, già vissuto". I poteri sovrannaturali mi sono sembrati molto ben realizzati dal punto di vista tecnico, ma poco incisivi rispetto ai classici plasmidi: nonostante la maggior parte di essi sia piuttosto efficace durante le fasi di combattimento, non li ho trovati così marcatamente utili come invece erano quelli di Bioshock e Bioshock 2. A parte questi piccoli dettagli, comunque, Infinite rimane un'esperienza da fare. Assolutamente.
Classificazione PEGI di BioShock Infinite:
Approfittando di un mega-sconto su XBox Live (solo 5 Euro!) e con un pizzico di nostalgia per i mitici episodi passati, ho acquistato questo gioco sicuro che mi avrebbe regalato qualche ora di puro e sano divertimento. Devo dire che in parte non sono rimasto deluso: la trama è assolutamente solida (in perfetto stile Rockstar) e visivamente è stato fatto un lavoro davvero eccellente, con ambientazioni molto dettagliate e una grafica che spesso ha sfiorato il fotorealismo anche su console (e parliamo quindi di una macchina che ormai ha 8 anni). Il gameplay è rimasto sostanzialmente invariato: visuale in terza persona, Bullet Time a farla da padrone e una pioggia di sparatorie e proiettili. L'unica - grave - pecca che ho trovato è il controllo del personaggio: impreciso e poco reattivo. Ho perso il conto delle volte che ho dovuto riavviare un checkpoint perché Max non si è abbassato quando glielo avevo ordinato o si è perso a "girare su se stesso" mentre gli pioveva addosso una valanga di piombo perché la telecamera era impazzita e il suo controllore stava cercando di riprendere l'orientamento. Diciamo che 5 Euro li vale tutti e se siete maniaci di classifiche, punti e perfezione, avrete pane per i vostri denti con le varie modalità di sfida.
Classificazione PEGI di Max Payne 3: