_ scritto il 13.03.2013 alle ore 15:00 _
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*** Attenzione: questo post contiene vagonate di spoilerSarà, ma io tutte queste
lacune narrative di cui tanto si parla quando si analizza l'ultima fatica di Ridley Scott non le vedo, sinceramente. Non è un capolavoro, siamo d'accordo, ma non è neanche così pessimo come molti sostengono, secondo me. A cominciare dalla trama: una delle principali lamentele riguarda il fatto che la storia sembra essere una fotocopia del primo Alien. Nave con equipaggio congelato e droide a bordo, pianeta sconosciuto, esplorazione di un luogo buio e sinistro, sala con uova/contenitori, contaminazione, distruzione della nave, decapitazione del droide, unico superstite, e via discorrendo. Tuttavia a nessuno sembra essere venuto in mente che Scott l'abbia fatto volontariamente, come a voler ricalcare orme e schemi già conosciuti per far immediatamente ritrovare allo spettatore quel particolare feeling. Imbattermi in quella serie di
déjà vu non mi è dispiaciuto per niente, se devo essere sincero. Non stiamo parlando del seguito di un film uscito da poco, ma di ben
34 anni fa, l'ho percepita più che altro come una rievocazione, un tentativo per far camminare lo spettatore
accanto al primo Alien e, per molti versi, anche a Blade Runner, quasi in una sorta di "confronto a distanza" tra le opere, la più recente delle quali ha il preciso intento di approfondire ed
esplicitare le tematiche e il simbolismo utilizzati nei due precedenti lavori. Temi quali la
Teoria degli antichi astronauti, la
Panspermia (seppure guidata dagli Ingegneri), la ricerca dell'
immortalità, l'ingegneria genetica, gli
Anunnaki (sebbene Scott ne dia la visione duplice di creatori e distruttori), lo
Gnosticismo e la figura del
Demiurgo.
Visto in quest'ottica il film acquista un significato molto distaccato dall'universo di Alien: sebbene il richiamo sia - dichiaratamente - palese, Prometheus secondo me va considerato come un tentativo di dare risposte a grandi interrogativi e di illustrare la genesi dell'uomo e degli xenomorfi attraverso accadimenti paralleli e slegati dalla linea temporale della saga originale. Il "cucciolo di regina" che si vede alla fine del film non è detto che sia il vero predecessore della regina della saga originale, perché ci sono diverse navi su quel pianeta e per quanto ne sappiamo gli Ingegneri potrebbero aver costruito altri satelliti artificiali come quello. Il film ci mostra semplicemente che dal DNA di un Ingegnere nasce un alieno che, con successive evoluzioni, potrebbe portare a quelli che ben conosciamo. Allo stesso modo, secondo me, sbaglia chi indica l'intera genìa degli xenomorfi della saga originale come discendente da quel singolo rapporto sessuale di Shawn e Holloway: quello che abbiamo visto nella pellicola è solo
uno dei possibili scenari legati alla genesi degli alieni. La linea di eventi che ha interessato la Nostromo potrebbe essere stata generata da un'altra di quelle navi sotterranee, o da una pattuglia esterna di Ingegneri venuti ad indagare gli avvenimenti su LV-223. Addirittura potrebbe essere iniziata decenni prima dell'atterraggio della Prometheus. Quello che si prefigge il film non è dirci da dove sia partito il tutto, ma fornirci gli strumenti e le spiegazioni per capire il
come: l'arma biologica con cui gli Ingegneri volevano cancellare il genere umano gli si è rivoltata contro, generando creature in grado impiantare embrioni (per esempio attraverso forme di vita di cui magari non avevano tenuto conto, come i vermi che si vedono quando l'equipaggio entra nella sala principale, e che potrebbero essersi evoluti nel tentacolo presente nel film); all'interno di una delle navi la situazione ha favorito una ripetuta evoluzione di queste creature fino a generare una regina in grado di deporre le uova; è arrivata la Nostromo e ha trovato le uova. A me sinceramente basta e avanza. Mi sono sempre chiesto "ma da dove arrivano gli alien?", e ora posso intuirne la risposta. Magari in un prossimo film Scott ci fornirà dettagli precisi sulla particolare linea evolutiva che ha generato i "nostri" alien, ma il punto è proprio che, per quanto ne sappiamo, potrebbero anche essercene diverse.
Detto questo possiamo parlare quanto volete dell'aspetto prettamente cinematografico: protagonisti stereotipati, comportamenti stupidi e irrazionali, tecnologia inspiegabilmente molto più avanzata di quella che si vede in Alien (ossia 30 anni dopo), scene più o meno ridicole, componente action che prende il sopravvento appiattendo il tutto, e via discorrendo. Sicuramente molte di queste argomentazioni mi trovano anche d'accordo, ma, per quanto mi riguarda, sono tutte passate in secondo piano rispetto al modo in cui Scott ha trattato tutte quelle tematiche che in Alien erano dei semplici accenni.
Prometheus ha avuto la funzione di collante col quale riempire i buchi del franchise di Alien con lo scopo di donargli ulteriore compattezza. Purtroppo questo intento non è stato pienamente raggiunto, perché il film in molti aspetti non ha funzionato come avrebbe dovuto, ma personalmente ho apprezzato moltissimo lo sforzo e il punto di vista grandangolare che regista e sceneggiatori hanno adottato nella sua realizzazione.