_ scritto il 12.02.2008 alle ore 12:54 _
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Giocare a un
MMORPG non è semplice. Innanzi tutto richiede un certo quantitativo di tempo libero. Sebbene, infatti, in linea teorica non sia necessario dedicarci per forza tante ore settimanali, alla fine un gioco del genere dà il meglio di sé quando c'è una certa costanza. Se ti appassiona, un MMMORPG cattura quasi completamente l'intera sfera della passione videoludica, lasciando davvero poco spazio per altri giochi o sistemi. Questo di per sé non è per forza un male, ma se, come me, siete appassionati di videogame a 360 gradi, dovrete faticare non poco a tenervi lontani dall'uno per dedicare del tempo agli altri.
Il punto cardine di un MMORPG come quello a cui gioco ormai da 3 anni (
World of Warcraft) è il progresso, lo sviluppo del proprio personaggio. Le meccaniche del gioco e il vastissimo mondo in cui si è immersi fanno in modo di tracciare, intorno a te, un cerchio sempre più grande man mano che si va avanti, in modo che non si percepisca mai una "fine". Un gioco del genere non finisce. Ci sono talmente tante cose da fare e una così vasta serie di aspetti del proprio personaggio da curare e a cui dedicarsi, che si percepisce il tutto come un qualcosa in costante evoluzione, che ha bisogno di cure per potersi evolvere e che è lì che ci aspetta quando non siamo collegati. E qui entra in gioco l'altro aspetto chiave del genere MMORPG, che contribuisce in maniera sostanziale a tracciare la netta linea di demarcazione con gli altri generi: le persone. Il lato sociale dei MMORPG è una delle caratteristiche più affascinanti. Girare per terre sconfinate e incontrare decine, centinaia, migliaia di personaggi controllati da persone reali, con le quali si può interagire, è la VERA linfa vitale di un gioco del genere. Riunirsi in gruppi, o addirittura in gilde organizzate, per sferrare attacchi nei vari dungeon o in epiche battaglie con la fazione avversaria, ti spinge oltre il semplice meccanismo di gioco. Ti fa conoscere nuova gente, fa nascere amicizie. La serata davanti al monitor diventa simile ad un'uscita tra amici. La sempre maggiore disponibilità (e stabilità) della banda larga ci permette di usare programmi di audio-conferenza durante le sessioni di gioco che letteralmente fanno entrare in casa tua decine di altre persone con le quali chiacchierare e coordinare le azioni. Eccola la vera essenza di un gioco di ruolo online:
il sentirsi parte di un mondo dai molteplici aspetti e in continua evoluzione popolato da persone reali.
La partita serale non è più fine a sé stessa, come può essere per un normale videogioco (fosse anche uno sparatutto online), ma diventa parte di un lungo percorso cui dedicarsi nel tempo libero. Molte persone sono impaurite da questo senso di "vastità" e temono di cadere in una sorta di dipendenza dal gioco. In parte è vero, un videogioco del genere può essere pericoloso, perché è talmente vasto, particolareggiato e intrigante, da succhiarti letteralmente il tempo libero. Ma se ci pensiamo bene, qualsiasi tipo di hobby, se preso per il verso sbagliato, si comporta allo stesso modo. Basta quindi metterci un po' di giudizio. Chi non riesce a staccarsi da un gioco come World of Warcraft, rinunciando alla propria vita pur di dedicarsi giorno e notte al proprio personaggio, probabilmente farebbe lo stesso con un qualsiasi altro tipo di passione. Gli eccessi fanno male in generale, non bisogna pensare che visto che si tratta di un videogioco, allora automaticamente è tempo sprecato.
La risposta alla domanda "perché un MMORPG?", per quanto mi riguarda, è questa:
"perché è l'unico genere che riesce ad avvolgerti completamente".
ti amo (platonicamente ed entro i limiti della decenza e del decoro dell'amicizia xD) per questa frase!
vai a farlo capire alla gente -.-