_ scritto il 27.02.2012 alle ore 18:17 _
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Uno dei più grossi pregi della fantascienza d'autore è quello di presentare innovazioni tecnologiche che poggiano su basi scientifiche spesso molto solide, tutt'altro che utopistiche e, a volte, addirittura già prese ampiamente in considerazione dalla scienza attuale. Si viene a creare quindi una sorta di connessione tra il mondo reale e quello narrato e il tutto assume contorni più vividi, perché ciò che stiamo leggendo forse un giorno lo vedremo sul serio - o lo vedranno i nostri figli/nipoti. E' il caso de "Le Fontane del Paradiso" del grande
Arthur C. Clarke, un romanzo che ruota interamente intorno alle fasi iniziali della progettazione e della costruzione di un
ascensore spaziale.
Senza entrare troppo nello specifico - se volete approfondire potete rivolgervi a
WikiPedia - un elevatore spaziale è una gigantesca struttura orbitale che collega un punto sulla terra con un satellite ad orbita geostazionaria posto a decine di migliaia di chilometri di distanza (36.000 nel caso della torre orbitale descritta dal libro) mediante cavi e strutture composte da materiali resistenti ad enormi sollecitazioni. Questa soluzione è in grado di abbattere massicciamente i costi per il trasporto di materiali e persone in orbita, che con le tecnologie attuali (propulsione mediante razzi) sono molto elevati.
Le vicende narrate si svolgono interamente nell'isola equatoriale di Taprobane, che lo stesso Clarke ha dichiarato corrispondente al 90% con l'attuale
Sri Lanka. Il variopinto sfondo della vicenda è rappresentato dalle rovine del palazzo Yakkagala (molto simili a quelle di
Sigiriya) e dalle antiche vicende di Re Kalidas (nome di finzione che corrisponde a Re
Kashyapa). Il fortissimo contrasto tra culture distanti tra loro è inebriante, e Clarke riesce a creare un amalgama così ben dosato che
le vicende si mischiano alle leggende e danno vita ad un'ambientazione in cui il progresso tecnologico convive con tradizioni, usi e costumi antichissimi. E uno dei baluardi del passato ancora in piedi è il monastero costruito sulla cima del monte Sri Kanda (che ricorda molto da vicino
Sri Pada), abitato da un antico ordine di monaci buddhisti che si opporrà con tutte le forze alla costruzione dell'elevatore.
Tutto ha inizio da una visita del Dr. Vannevar Morgan - capo ingegnere alla Terran Construction Corporation - alla montagna che, secondo il suo progetto, ospiterà la stazione di partenza dell'elevatore. In questa occasione si inizia a familiarizzare con la sua visione del futuro della razza umana, destinata secondo lui ad
espandersi e ad uscire dai confini ideali dell'atmosfera terrestre, e anche con l'incredibile materiale sulle cui proprietà si baserà l'intera costruzione. La narrazione scorre in modo molto fluido e Clarke arricchisce il tutto con storie di epoche remote - le cui tracce iniziano a sbiadire nelle menti e nei paesaggi di Taprobane - e con proficue visite da mondi lontani.
Il fulcro del libro è senza dubbio la fase finale della gestazione di un sogno ambizioso e complesso, ricco di insidie e che presenterà, pagina dopo pagina, difficoltà di natura terrena e non. E proprio quando l'intero progetto sembra destinato a trionfare, l'autore ci regala un'incredibile parte finale che riesce a mettere in stretta relazione due dimensioni tanto diverse e lontane tra loro: lo spazio che ci circonda e le paure, le speranze e i valori - ossia la sfera emotiva - di un singolo individuo.
L'epilogo è un intelligente quanto fugace sguardo al futuro che ci attende, e pur svolgendosi sulla Terra, riesce a far percepire per intero le dimensioni dell'opera di Morgan.
Consigliato agli amanti del genere, agli appassionati dello spazio - il libro trabocca di dettagli e informazioni tecniche - e a chi, come lo stesso Clarke, nonostante tutto riesce ancora a nutrire una
fiducia smodata nelle capacità e nelle potenzialità dell'uomo.
(Se volete approfondire l'argomento "futuro dell'umanità", vi consiglio caldamente di leggere - e commentare -
questo articolo)
[Questo post è stato pubblicato su la Libreria Immaginaria, se vi interessa leggere altri commenti ecco il link]
Sono felice che ti sia piaciuto... come sai Clarke è uno dei miei preferiti in assoluto, e nell'articolo elenchi tutti i principali motivi ^___^
Come sempre grazie del link!