_ scritto il 13.01.2012 alle ore 13:32 _
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Abbiamo avuto la conferma - come se ce ne fosse stato bisogno - che in Parlamento siede sempre la stessa gente. Persone impegnate esclusivamente nell'arte del mantenere il proprio sedere al posto giusto, con ogni mezzo possibile. Una sorta di organismo che si difende dagli attacchi esterni rendendo superfluo, in modo incredibilmente efficiente e sotto il nostro naso, qualsiasi tipo di attacco e cambiando, a proprio vantaggio, le regole del gioco. Una sorta di
Lega dell'Ingiustizia, i cui membri si difendono e si fortificano a vicenda.
Il
mancato arresto di Cosentino e la
bocciatura dei quesiti sulla legge elettorale dipingono una situazione surreale, in cui un gruppo di persone tiene in mano un paese al solo fine di allungare sempre di più i propri tentacoli e la propria vita (politica). Un mix letale di
corruzione, criminalità, conflitti di interessi e cieca brama di potere dalle conseguenze devastanti: viviamo in un paese paralizzato, che non può permettersi di muovere un solo passo perché le mattonelle sotto i suoi piedi sono continuamente adattate agli interessi di chi ha il coltello dalla parte del manico.
In un contesto nel quale tutta l'opposizione - anche quella cosidetta più "estrema" - ha ormai totalmente perso consistenza, finendo per occupare un ruolo esclusivamente
olografico e figurativo, a noi cosa resta da fare, oltre che sbattere la testa contro un muro?
E se tutti lo sapevano (perché tutti lo sapevano) perché è stato raccolto un milione di firme sapendo che il referendum sarebbe stato bocciato?
Propaganda per il partito? Per poter dire che siamo in un regime e legittimare i suoi elettori a sentirsi censurati?
La Corte Cortituzionale poteva esprimersi altrimenti e non l'ha fatto perché non esiste una legge per la corte (insieme a quella elettorale), che non può esprimersi fino alla consegna delle firme. Anche questo il comitato promotore lo sapeva.
Per quanto mi riguarda l'unica via d'uscita è solo un golpe o una rivoluzione popolare. Prima o poi non avremo niente da perdere e ci armeremo di falci e picconi.