_ scritto il 03.09.2011 alle ore 14:35 _
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E fu così che il Governo se ne uscì con la solita carta jolly: la
lotta all'evasione. Il motto sembrerebbe essere: "Ma stavolta fatta bene eh, mica come è stato fatto fino ad ora". Le perplessità sono molte e gran parte di esse sono bene illustrate da un magistrato emiliano a cui lascio la parola. Seguiranno alcune considerazioni personali.
[...]
1) Quale credibilità può avere una lotta all'evasione lanciata da parte di chi ha un
passato poco limpido (il nostro Presidente del Consiglio, tra le altre cose, si è avvalso della facoltà di non rispondere quando i pm anti-mafia nelle indagini su Dell'Utri gli chiedevano da dove provenissero i contanti confluiti nelle casse delle sue imprese)?
2) La repressione non basta se prima non si ricostruisce un minimo di
rispetto e condivisione per i servizi pubblici (e per il lavoratore pubblico); e invece veniamo da anni di dichiarazioni irresponsabili che giustificavano o strizzavano l'occhio agli evasori; e di insulti a chi lavora nel pubblico (fannullone a prescindere).
3) Il
carcere non è di per sé una soluzione, serve solo
come slogan. Il punto è la lotta preventiva e poi dare strumenti forti per recuperare il denaro sottratto alla comunità, magari subordinando l'estinzione del reato alla restituzione del maltolto con gli interessi (una sorta di cauzione nei reati economici, per intenderci).
4) Perché questa lotta all'evasione pare essere lanciata solo in fase di ritocco della manovra bis estiva (già frutto di pressioni forti europee)? Non dovrebbe essere normale e urgente e dovuto che vi sia una tolleranza zero per l'evasione?
5) La vera svolta in Italia consisterebbe nel far emergere anche i "piccoli" evasori (quelli che evadono solo 2milioni e 999mila euro, poveracci, in qualche modo devono pur campare!): perché non si osa provare ad introdurre il
principio della detraibilità? Oggi si risparmia se non si chiede la fattura, domani si risparmierebbe solo chiedendola! Cosa spaventa di questa rivoluzione dei rapporti?
6) Da pubblico ministero, mi capita di mandare in direttissima (ad esempio) molti extra-comunitari per furto aggravato magari di beni per poche centinaia di euro: la possibilità che facciano del carcere è molto alta, anche perché spesso non hanno possibilità di offrire luoghi di detenzione domiciliare affidabili. Ma sono più ladri loro o dei cittadini italici che evadono 2 milioni di euro e che poi mandano i loro figli a studiare nelle scuole e a curarsi negli ospedali pagati dalle mie tasse? Io credo che questo avvenga perché siamo così gonfi di pregiudizi che ci sembrano più brutti e cattivi i primi per il loro aspetto e non sappiamo guardare oltre la persona, vedendo il fatto per quel che è oggettivamente!
7) Una lotta all'evasione seria a tutti i livelli dovrebbe passare anche attraverso il
ripristino effettivo del reato di falso in bilancio (dove possono nascondersi fondi neri, tangenti, soldi evasi) e soprattutto abolendo in costituzione la possibilità di ricorrere a condoni, che premiano chi evade facendosi beffa di chi rispetta le regole.
E, last but not least, perché non esportare un principio che si utilizza solo coi mafiosi:
se non dimostri la liceità della provenienza dei tuoi beni, questi vengono
sequestrati.[...]
1) Nulla da eccepire.
2) Da dipendente pubblico "indiretto" (tramite commessa di un ente pubblico ad uno privato) e precario che si spacca il sedere da anni per mantenere quel minimo di "
indispensabilità" che a fine contratto potrebbe aumentare la possibilità di un rinnovo, mi trovo piuttosto d'accordo. I fannulloni sono ovunque, ovviamente, ma affibbiare all'intera categoria del lavoratore pubblico questa etichetta è sbagliato. Avere la poltrona assicurata, e il posto pubblico fisso, non vuole automaticamente dire che il dipendente è portato a rilassarsi e produrre meno.
3) Concordo. Non parliamo poi delle condizioni in cui versano le carceri italiane. Fondamentale il recupero del denaro sottratto alla comunità.
4) Già, dovrebbe essere una cosa basilare, invece viene sempre utilizzata come
slogan per accaparrare consensi, e poi finisce regolarmente nel dimenticatoio - per la gioia degli evasori incalliti.
5) E' quello che mi chiedo sempre anche io. Credo che l'unica cosa che spaventi sia l'impossibilità, nel caso si attui una politica di detraibilità, di far fare i porci comodi propri a tutti quelli che fino ad ora hanno campato a mo' di
parassiti sulle spalle dei contribuenti onesti. Tuttavia dentraendo tutte le spese potrebbe esserci il pericolo di un aumento incontrollato dei consumi, perché la gente sarebbe portata a convertire il denaro (che è tassato) in beni di consumo (che sarebbero detraibili). Non sono un super-esperto di economia, quindi se qualcuno vuole darmi delucidazioni in questo senso, gliene sarei grato. A tutto ciò io aggiungerei anche la
tracciabilità totale per le spese superiori a un TOT (io le farei obbligatorie già a partire da 50-100 Euro, figuratevi), come propone anche il PD nel suo
discreto programma. Questa darebbe una svolta non da poco. Siamo passati dalla Lira all'Euro senza troppe difficoltà, non vedo quale sarebbe il problema a passare dal denaro contante alla carta di credito o al bancomat.
6) Il sentimento che nutro nei confronti dell'
evasore è perfettamente descritto in un famoso articolo di "dellefragilicose" su MenteCritica, che vi invito ovviamente a leggere. Da questo si può tranquillamente dedurre quale dei due reati io reputi più grave.
7) Totalmente d'accordo, ci metterei la firma.