doc Arthur C. Clarke - "La Città e le Stelle"
_ scritto il 12.07.2011 alle ore 15:20 _ 5443 letture
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Ci sono romanzi che fanno letteralmente girare la testa se si cerca di immaginare la scala di spazio - e tempo, in molti casi - all'interno della quale sono incastonate le vicende narrate. Clarke, con questo suo fulgido capolavoro, va decisamente oltre. Sono davvero pochi i libri che offrono una prospettiva così vasta da risultare quasi impossibile anche solo da immaginare. Rispetto ai giorni nostri - e addirittura rispetto all'epoca, già di per sé avanzatissima, nella quale è ambientata la maggior parte dei romanzi del genere - "La Città e le Stelle" narra la storia del genere umano (o meglio, di quello che ne è rimasto) centinaia di milioni di anni nel futuro, partendo da una Terra ridotta ormai ad un arido deserto ed arrivando a toccare i confini dell'universo, in alcuni casi addirittura superandoli -  come nel bellissimo finale, carico di quella poesia e ottimismo tipici dell'autore. La sfera scientifica si fonde in quella metafisica - nell'accezione più laica del termine - in una sorta di simbiosi perfetta, regalandoci una visuale inaspettatamente grandangolare. Una dimensione così titanica da far percepire l'arco della vita di un uomo come un unico, singolo battito d'ali di colibrì. Ed è proprio questo uno dei temi dominanti nel libro: il ciclo vitale, per come lo conosciamo ora, è stato completamente riprogrammato e Diaspar (la complessa città in cui è ambientata gran parte della storia) può vantare una popolazione incredibilmente longeva e la cui esistenza si rinnova ciclicamente, donandole di fatto l'immortalità. Ma questa apparente perfezione porta con sé una inevitabile monotonia e una mancanza di prospettiva che solo Alvin, tra tutti i milioni di abitanti, riesce a percepire. È questa sua innata ribellione nei confronti dei dettami con i quali sono rigidamente programmati i cittadini di Diaspar che lo portano a cercare un modo per uscire da quel mondo sterile e immune allo scorrere del tempo.

Il principale cardine intorno al quale si muove l'intera struttura del romanzo è senza dubbio la tecnologia. Clarke è un vero e proprio maestro nell'immaginare e rendere credibili tecniche e meccanismi così distanti da noi. E - se mi concedete l'anacronismo - non troverete un solo bullone fuori posto, perché la base scientifica è così solida e plausibile da far percepire le tecnologie descritte come una convincente evoluzione di quelle attuali (o, data la scala, di quelle future). L'autore rimane anche in questo caso coerente con le sue abituali scelte stilistiche e, come succede nella gran parte dei suoi lavori (e questo è uno degli aspetti del suo modus scrivendi che gli vengono maggiormente criticati), dedica all'impianto scientifico la maggior parte delle risorse letterarie. L'intera umanità viene descritta in chiave tecnologica: i protagonisti e i vari personaggi che si susseguono nelle vicende non hanno una caratterizzazione profonda come forse si esigerebbe da un'opera di tali dimensioni, ma sembra che facciano quasi da contorno alla palpabile realtà rappresentata dalle macchine e dalle meraviglie che nascondono. E la cosa davvero fantastica è che va benissimo così. Il romanzo è un susseguirsi di riflessioni, interrogativi, azioni e reazioni che coinvolgono intimamente l'uomo - come la paura, la religione, il coraggio, l'istinto di conservazione, l'estraniazione dal mondo esterno al solo scopo di proteggersi, l'amore nell'accezione più pura del termine - e allo stesso tempo toccano dimensioni infinitamente più grandi - il desiderio di conquista dello spazio, la brama tecnologica, il sogno di riprodurre e perfezionare quell'incredibile macchina biologica che è l'uomo, fino a toccare l'umiltà e lo studio dei propri errori per il benessere collettivo. I temi trattati sono coinvolgenti ad un livello così profondo e riflessivo che più volte mi sono ritrovato, quasi senza accorgermene, a rileggere passaggi o interi capitoli per assimilarne al meglio le dinamiche e i significati.

Un libro di Fantascienza con la 'F' smisuratamente maiuscola. Un'esperienza vasta e appagante, che mi sento di consigliare a tutti. E se siete amanti dell'introspezione e della minuta caratterizzazione dei personaggi, vi consiglio di cambiare registro di lettura prima di iniziare. Vi godrete meglio le meraviglie che Clarke è riuscito ad offrirci.

[Questo post è stato pubblicato su la Libreria Immaginaria, se vi interessa leggere altri commenti ecco il link]
Darsch
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_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 12.07.2011 alle ore 15:36
Sono sempre più convinto che tu debba leggere Stephen Baxter ;)
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 12.07.2011 alle ore 15:37
E poi i due hanno scritto anche insieme!
http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/9541/ritorna-arthur-clarke-lo-accompagna-baxter/
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 12.07.2011 alle ore 15:46
Ma ben volentieri! Spara qualche titolo che lo metto in wishlist, grassie! ^_^

Tornando a Clarke ora ho in programma "Le guide del Tramonto", "Le Fontane del Paradiso" e "Polvere di Luna". Letti?
Odio ammetterlo, ma la mia quasi patologica fossilizzazione su Asimov, in tutti questi anni, mi ha fatto perdere delle cose davvero immense. Ma rimedierò. ;)
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 12.07.2011 alle ore 15:50
Mmmh, mi sa che mi butto a capofitto sulla serie della sequenza Xeelee, concordi? xD
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 12.07.2011 alle ore 22:49
Concordo!
L'ho letta in ordine cronologico della narrazione, non di pubblicazione, ma sconsiglio: ci sono in mezzo uno o due romanzi e una raccolta di racconti che, divagando, spezzano il ritmo.

Ci troverai buona parte di quanto espresso in "Sopravvivere al futuro": è stato leggendo la saga che si sono cristallizzate le mie riflessioni. Ci ho ritrovato in forma letteraria concisa e meravigliosa quel che rimugino più o meno sempre. Beeeeeeeella sensazione :D
La precisione delle estrapolazioni scientifiche poi è andata tutta a mio vantaggio quando sono andato ad approfondire certe cosine.
Leggi leggi, è entusiasmante!
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 12.07.2011 alle ore 23:06
Clarke ce l'ho quasi tutto ^______^
Vedo che sei partito dagli anni '50 e stai procedendo in senso più o meno cronologico: abbravone! Così vedi come matura nel tempo... quando leggerai 2001 e Incontro con Rama fatti subito tutte le serie: la differenza coi seguiti è incredibilmente spiazzante in senso buono. "Improvvisamente" ti ritrovi davanti libri scritti tipo 15 anni dopo, anche a 4 mani (Gentry Lee, di cui non ho letto niente ma che qui sembra bravo), e ti accorgi che alcuni sono all'altezza dei primi (specialmente in 2001), tutti sono scientificamente aggiornati, impegnativi e trasmettono vagonate di sense of wonder.
Son seguiti, quindi il romanzo noioso capita (specialmente in Rama), ma vale seriamente la pena.

Titoli?
Questi
L'occhio del tempo (Time's Eye, 2003), Editrice Nord (ISBN 8842913561) coautore con Stephen Baxter
L'occhio del sole (Sunstorm, 2005), Editrice Nord coautore con Stephen Baxter
L'occhio dell'universo (Firstborn, 2007), Editrice Nord coautore con Stephen Baxter
sono fichi.

Tra le antologie vai tranquillo con
Vento solare (The Wind from the Sun, 1972)
l'ho letta da poco, era una di quelle che mancava!

E senz'altro
La sentinella (The Sentinel, 1983), Mondadori Urania n. 514; NET (ISBN 8851521549)
se vuoi leggere il libro da cui è VERAMENTE tratto il film di Kubrick :D

E poi è quasi tutto molto buono. Anche le volte in cui ti imbatti nei lavori scientificamente farlocchi, tipo Vento solare, è sempre un bello scrivere asciutto ed è fico confrontare la data del romanzo con quella della scoperta scientifica relativa per vedere se Clarke c'ha azzeccato oppure no: spesso le sue speculazioni sbagliate sono convincenti e "funzionano" quasi quanto quelle esatte!
Nerdivertimento fino alla morte :D
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 12.07.2011 alle ore 23:07
Intendevo
"Anche le volte in cui ti imbatti nei lavori scientificamente farlocchi, tipo_______Voci di terra lontana"
^____^'
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 13.07.2011 alle ore 08:39
Infine (poi la smetto coi commenti fiume... ) di Baxter ci sono anche la trilogia della NASA (Voyage, Titan, Moonseed), la saga dei Destiny's Children e quella detta Manifold (forse il suo punto più alto: Time, Space, Origin, tutti uno più interessante dell'altro).

Questo qui è un erede di Clarke dalla penna mooooooolto più felice, dove caschi caschi bene!
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 13.07.2011 alle ore 14:31
Ohmamma quanta robbba! Ne ho da leggere per qualche era geologica! xD Grassie!
Sì, volevo rispettare un minimo di ordine cronologico, mi piace un casino confrontare le differenze tra i diversi periodi. :)
Per quanto riguarda Baxter, del ciclo Xeelee in italiano c'è solo un volume i sbaglio?
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 13.07.2011 alle ore 15:05
Sì, del ciclo Xeelee c'è solo un volume, che io sappia, "Infinito" (cioè "Timelike Infinity"). Fai prima a leggerlo in originale, qui da noi Baxter non vende... sigh...
_ Commento di Giulia _
_ scritto il 14.07.2011 alle ore 16:11
Fatto venire tantatantantanta voglia di leggerlo *___*
_ Commento di Il_Gobb _ profilo homepage
_ scritto il 14.07.2011 alle ore 18:46
@ Giulia
Fallo e non te ne pentirai ^______^
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 03.12.2011 alle ore 14:23
@Il_Gobb - su amazon.it c'è praticamente TUTTO su Baxter in eBook-ita, a 4€ l'uno più o meno! °_° Toglietemi la carta di credito ...

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