_ scritto il 14.05.2011 alle ore 11:45 _
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Una delle leggende più dure a morire è quella legata ai "batuffoli" o "piumini" bianchi che vediamo volare in grande quantità agli inizi della primavera. Non so per quale strano motivo, ma moltissime persone sono fermamente convinte che quello sia il famigerato
polline che fa stare tanto male noi poveri allergici.
Sfatiamo una volta per tutte questo mito: quei batuffolini che svolazzano allegramente e che ci si infilano nei capelli mentre aspettiamo l'autobus sono i
semi di alberi e piante, e sono fatti in quel modo proprio per essere sparsi il più possibile dal vento.
Il polline è
microscopico: un granulo maturo può misurare tra i 5 e i 250 micron. Non ha molto senso quindi dire che un batuffolo bianco largo 5 cm. sia polline. Si potrebbe obiettare asserendo che invece trattasi del
veicolo col quale viene trasportato il polline, ma si dimostrerebbe solo di non conoscere i meccanismi dell'
impollinazione, ovvero del trasporto di polline dalla parte maschile a quella femminile dell'apparato riproduttivo di una pianta. Per essere plausibile, infatti, dovrebbe integrare una sorta di sistema di "rilascio" una volta giunto a destinazione.
Tra i vari tipi di impollinazione ne esiste una che si serve del vento (
anemogama o
anemofila) per la dispersione e il trasporto. La maggior parte dei pollini che causano allergie derivano proprio da piante di questo tipo. Al contrario di quella che utilizza insetti o altri animali per il trasporto, questo tipo di impollinazione è più inefficiente (perché non si ha la sicurezza che i granuli raggiungano effettivamente la pianta), perciò viene prodotto polline in
grande quantità. Ecco perché nelle giornate ventose, e nei pressi di piante anemofile, è possibile vedere delle vere e proprie
nuvole di polverina giallastra. Ecco,
quello è polline.
Li mortè... ^^'