_ scritto il 22.04.2011 alle ore 11:19 _
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Probabilmente non tutti sono a conoscenza del fatto che nell'acqua che scorre dai rubinetti di alcuni comuni delle regioni Lombardia, Trentino, Lazio e Toscana c'è (o c'era fino a poco tempo fa, a seconda delle misure che sono state prese a livello locale) una concentrazione di
arsenico tale da
non consentirne l'utilizzo alimentare. Per valori di questa portata l'Istituto Superiore di Sanità, nel novembre 2010, ha consigliato di limitare l'utilizzo dell'acqua alle operazioni di igiene personale (compreso il lavaggio dei denti), igiene domestica e degli indumenti, e alla preparazione di alimenti in cui l'acqua non sia l'ingrediente significativo e in cui venga a contatto con l'alimento per tempi ridotti e successivamente rimossa nella gran parte. Con concentrazioni tali, invece,
non è possibile utilizzare l'acqua per
uso potabile, per la
cottura e ricostituzione di alimenti e per la preparazione di alimenti in cui l'acqua sia ingrediente significativo (eg.
brodi e minestre) e sia a contatto con l'alimento per tempi prolungati (eg.
reidratazione, salamoie, cottura della pasta, ecc...). Pensate che perfino le
imprese alimentari non dovrebbero utilizzare l'acqua che esce dalle tubature comunali.
A QUESTO INDIRIZZO (Allegato II, pagine 10-14) trovate l'
elenco dei 128 comuni nei quali, nel novembre 2010, erano state rilevate concentrazioni di arsenico troppo alte.
Il 22 marzo scorso l'Unione Europea ha deciso che
valori compresi tra i 10 e i 20 microgrammi/litro di arsenico sono accettabili per un periodo di tempo limitato senza rischi per la salute, ma che bisogna prestare attenzione ai
bambini fino ai 3 anni di età.
Dal testo si evince che i comuni dovrebbero aver già adottato delle misure correttive, ma a quanto pare il recepimento della deroga da parte delle autorità sanitarie italiane procede a rilento, tant'è che, per fare un esempio, il sindaco del comune di
Aprilia (in provincia di Latina), Domenico D'Alessio,
il 31 marzo 2011 (appena 20 giorni fa, alla data in cui scrivo) ha disposto il
divieto assoluto a tutta la popolazione di usare l'acqua del rubinetto a fini potabili e alimentari.
A
QUESTO INDIRIZZO trovate il
testo della decisione (che riporta i termini della deroga, l'elenco dei comuni interessati, i regimi di monitoraggio e le misure correttive che i comuni dicono di aver adottato), mentre
QUESTA è la
nota dell'ISS di cui vi accennavo nella parte iniziale dell'articolo.
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