_ scritto il 18.04.2010 alle ore 15:41 _
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Una delle cose che, almeno per quanto mi riguarda, caratterizzano il
primo e il
secondo volume della serie dedicata alla "Guida galattica per gli autostoppisti" (e che in generale è una caratteristica che adoro di Adams) è quella sorta di "genialità immediata" che ti capita di scoprire leggendo le sue opere. Il suo modus narrandi è ricco di ironia, intelligenza, frasi intrecciate, figure ricorsive e particolari assurdamente intriganti. Tutto questo in genere viaggia parallelamente alla storia, creando l'effetto dirompente di una trama eccezionale raccontata con una forma altrettanto eccezionale.
Non so se è dipeso da me o da qualche altro fattore, ma stavolta la genialità di questo terzo capitolo mi è apparsa nella sua interezza solo quando l'avevo finito. Sia chiaro: lo stile narrativo di Adams è sempre incredibilmente avvolgente, e la storia, man mano che proseguivo la lettura, aveva come al solito quegli usuali picchi che ti inducono alla risata sonora (e in metropolitana questo, in genere, è fonte di interessanti reazioni), ma questa volta il cerchio si chiude completamente solo alla fine dell'ultimo capitolo.
Libro davvero ispirato. Dopo "La vita, l'universo e tutto quanto" non guarderò più con gli stessi occhi il gioco del cricket, diffiderò (almeno per un primo momento) dai divani Chesterfield e se un giorno verrò insultato da un tizio uscito da una nave spaziale appena atterrata sulla terra, non mi meraviglierò più di tanto.
"La vita, l'universo e tutto quanto" - Douglas Adams, traduzione di Laura Serra, Mondadori Editore
"Avete mai conosciuto Eccentrica Gallumbits, la prostituta dai tre seni di Eroticon Sei? C'è chi dice che le sue zone erogene comincino a sei chilometri dal suo corpo reale. Secondo me invece cominciano a otto chilometri."
"La vita, l'universo e tutto quanto" - Douglas Adams, traduzione di Laura Serra, Mondadori Editore
Quella ragazza è una delle forme di vita organica meno ottusamente inintelligenti che abbia mai avuto il dispiacere di non riuscire a evitare di conoscere.
"La vita, l'universo e tutto quanto" - Douglas Adams, traduzione di Laura Serra, Mondadori Editore
Il Campo PA (Problema Altrui) è assai più semplice ed efficace, inoltre può funzionare per più di un secolo con una sola pila per torcia elettrica. Questo perché sfrutta la naturale tendenza della gente a non vedere ciò che non vuole vedere, che non si aspetta o che non è in grado di spiegarsi.
[Questo post è stato pubblicato su la Libreria Immaginaria, se vi interessa leggere altri commenti ecco il link]
Ma senti senti, il film l'hai visto? La prima parte, quella a cui aveva lavorato lo stesso Adams, è belissima *-*