_ scritto il 11.01.2010 alle ore 15:51 _
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Cercando di guardare la natura in modo distaccato e grandangolare, per quanto difficile possa essere, si può notare, a mio giudizio, una sorta di divisione a compartimenti (più o meno) stagni. Una formica difficilmente è in grado di raggiungere la vetta di una montagna, o la Luna, perché la sua evoluzione naturale non gli ha assegnato quel compito. E allora mi sorge una domanda:
e se l'uomo, semplicemente, non fosse
per sua natura in grado di raggiungere i confini del sistema in cui è inserito?
Abbiamo raggiunto la Luna, non con poche difficoltà; riusciamo a inviare satelliti e telescopi agli estremi del nostro sistema solare; ma incontriamo grosse limitazioni quando si tratta di viaggi che si spingono oltre certi orizzonti. Limiti che ci sembrano insormontabili, ma che lo sviluppo tecnologico ci ha insegnato a leggere in chiave più ottimistica. Ecco: e se non ci fosse proprio niente da fare? Se l'uomo, banalmente, non avesse alcuna possibilità di 1) viaggiare alla velocità della luce, 2) piegare lo spazio/tempo, 3) spingersi verso altre galassie, e così via, sarebbe davvero così grave? Ammetto che l'ipotesi mi rende piuttosto triste, sinceramente, perché letteratura e cinema ci hanno abituati ad interpretare questo tipo di conquiste tecnologiche come
possibili (anzi, addirittura
probabili), ma d'altro canto mi rendo conto che "lassù" esistono
ordini di grandezza talmente fuori parametro, che
forse noi non siamo fatti per comprenderli.
Quindi, secondo me, una possibilità c'è ^__^