_ scritto il 11.07.2010 alle ore 20:04 _
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Qualche giorno fa, mentre scorrevo i vari interventi delle persone che seguo su Twitter, mi sono imbattuto in un articolo che parlava di una ragazzina curda irachena di 17 anni che, circa 2 anni e mezzo fa, è stata lapidata in una pubblica piazza della cittadina di Bashika. La terribile colpa di cui
Du'a Khalil Aswad si era macchiata, secondo diverse rivendicazioni fatte su vari siti islamici estremisti, è stata quella di cambiare religione (dallo Yazidismo all'Islam) per potersi unire in matrimonio con un ragazzo mussulmano sunnita.
Du'a è stata trascinata per la testa in una piazza cittadina e i suoi carnefici (una decina), mentre un centinaio di persone li incitava, l'hanno presa a calci e le hanno ripetutamente scagliato in testa dei grossi blocchi di cemento, hanno infierito su una ragazza diciassettenne rannicchiata per terra con una ferocia raccapricciante, fino ad ucciderla. Il suo corpo è stato poi legato ad una macchina, trascinato per le strade, dato alle fiamme e infine sepolto insieme ai resti di un cane, come a voler sottolineare quanto fosse indegna.
L'articolo di cui parlo è
questo, e comprende un video girato presumibilmente con un cellulare che mostra gli ultimi minuti di vita della ragazza. Il video è stato rimosso da Youtube, ma potete trovarlo
qui in forma integrale (è necessario essere maggiorenni e registrati al portale).
ATTENZIONE però, perché
è un video tremendo, se siete impressionabili vi sconsiglio caldamente di vederlo!!! Io in genere quando ci sono filmati del genere tendo sempre a volerli vedere, per una sorta di "senso civico" e perché mi voglio rendere conto del mondo in cui viviamo. Questo in particolare mi ha fatto stare parecchio male. Du'a è indifesa, rannicchiata e in un paio di occasioni chiede aiuto cercando di rialzarsi e reagire. Durante la lapidazione la gonna le scivola via e verso la fine, quando ormai giace senza vita, qualcuno le copre il sedere rimasto scoperto. Questo vi fa capire a che livello arriva la mentalità di queste persone:
fondoschiena e gambe nude di una ragazzina non devono essere mostrate in pubblico, mentre le si può tranquillamente spaccare la testa con un macigno di cemento, in una piazza pubblica e con un agente di polizia nelle vicinanze (come chiaramente evidenziato nel video integrale).
Ora io mi domando quale popolo possa permettere atti simili a questo nei confronti delle donne. Sappiamo tutti, bene o male, che in questi paesi la donna è trattata alla stregua di un animale, senza diritti, costretta a coprirsi perché ritenuta costantemente indegna, e con obblighi di comportamento che, se trasgrediti, possono comportare atti estremi perpetrati in tutta libertà e tranquillità da familiari, conoscenti e passanti. Io sinceramente stento a definire un popolo del genere "civile", e sono convinto che simili usanze/credenze/chiamatele_come_volete vadano
eradicate in profondità. La storia è piena di atti simili in nome della religione, ma proprio per questo dobbiamo fare tesoro degli errori/orrori dell'umanità e andare avanti.
Ciononostante, ricollegandomi ad uno scambio di opinioni avuto nei commenti di un
vecchio post e che reputo piuttosto pertinente, non mi sento di definire un popolo del genere
inferiore ad un altro. Credo che sia un grande errore, e proprio
la storia in qualche modo lo conferma. Ci possono essere mentalità e comportamenti sicuramente sbagliati, ed è compito della società civile fare in modo che vengano corretti, ma le radici che tengono un popolo ancorato al terreno sono in questo caso lontane, profonde e fuori dalla nostra compresione. Non ce la faccio a definirmi superiore, non è giusto. La coscienza di un popolo non merita un trattamente così radicale, va "rieducato" in maniera civile e decisa, non giudicato in base a comportamenti estremi come quello di cui abbiamo parlato fino ad ora. Non è buonismo forzato il mio, e neanche un tentativo di voler per forza bilanciare le cose. Dopo aver visto il video della lapidazione di Du'a questa mia convinzione ha vacillato terribilmente... ma non voglio commettere questo errore.
*** scritto il 27.11.2009 e riproposto in seguito
Io mi definisco un ateo convinto. Per me non ci sono possibilità che possa esistere un dio, e considero l'aggrapparsi ad una religione come una sorta di debolezza dell'uomo: dalla madre cinquantenne che dice "ho pregato, e grazie a dio mio figlio ha trovato lavoro", a questi estremisti che arrivano addirittura a provocare, prima sofferenze atroci, poi la morte, di una povera donna che per una volta, nell'arco della sua vita, voleva poter decidere qualcosa di testa sua.
L'umanità dovrebbe agire tutta allo stesso modo, secondo un codice di comportamento internazionale. E' scandaloso che un crimine simile resti impunito (dal momento che, è ben ovvio che il poliziotto avrebbe voluto lapidare Du'a tanto quanto gli altri).
Che gente di merda, e che mondo di merda! Ogni giorno me ne accorgo sempre più...