_ scritto il 04.09.2009 alle ore 10:49 _
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Prendendo spunto da un
interessante articolo di Paolo Attivissimo, che consiglio caldamente di leggere soprattutto alle persone che credono alle
baggianate che aleggiano su TV, giornali e Internet riguardo la presunta fine del mondo del 2012, volevo sfatare la diffusa credenza popolare che vedrebbe il
calendario Maya come un chiaro segno di una catastrofe planetaria.
Signori miei, trattasi di un
CALENDARIO, e quindi, per definizione, è normale che prima o poi finisca. Il nostro finisce a cadenza annuale, il giorno 31 dicembre, e poi ricomincia. Il loro era un po' più complesso. Era infatti formato da diversi
cicli: Tzolkin di 260 giorni, Haab di 364 giorni + 1 e il Lungo computo. Senza entrare troppo nel merito (erano dei geni!), i Maya credevano che ciascun ciclo del Lungo computo (che consta di ben 1.872.000 giorni, più o meno 5125 anni) corrispondesse ad un'era del nostro mondo, e quindi il passaggio da un'era all'altra era un evento straordinario (e positivo). Quello in cui ci troviamo attualmente è il quarto ciclo, e finisce proprio il 20 dicembre 2012.
Ma, indovinate un po'? Dopo ne comincia un altro! Chi dice che il calendario prevede la fine del mondo per mezzo di un grosso cataclisma planetario
vi racconta un mucchio di scemenze.
"Per gli antichi Maya, si doveva tenere un'enorme celebrazione alla fine di un intero ciclo" dice Sandra Noble, la executive director della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida. "Rendere il 21 dicembre 2012 come un Giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico" dice "è una completa invenzione e una possibilità per molte persone di fare profitto"
E qui ci riallacciamo all'articolo che vi ho consigliato di leggere all'inizio, e che condivido in pieno.
[...] quando qualcuno gioca con le paure della gente e spaccia la fantasia per realtà [...] secondo me sta giocando sporco.
[...]
State tranquilli che la vita continua e che non ci sarà nessuna fine del mondo... a quella ci pensiamo benissimo da soli, se continuiamo così. Ma questa è un'altra storia.