_ scritto il 02.04.2009 alle ore 12:19 _
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Nel nord Italia ci sono due società, Iride ed Enia, che si stanno fondendo. Uno degli articoli del nuovo statuto recita che il capitale della società che si formerà dalla fusione delle due sarà detenuto in "misura rilevante" da enti pubblici. Le due magiche parole in grassetto cambiano tutta la situazione attuale, perché prima c'era la garanzia che la maggioranza delle quote fosse in mano ad enti pubblici. Ecco perché, di fatto, si sta togliendo l'acqua dalle mani dei cittadini.
Inoltre...
Il governo Berlusconi ha fatto in modo che la gestione delle risorse idriche nazionali possa essere affidata a soggetti privati (legge n.133 del 06-08-2008), e ha addirittura tagliato il fondo che prevedeva di ristrutturare e ammodernare la rete nazionale con un contributo diretto ai comuni per gli anni 2008 e 2009 (legge n.126 del 24-07-2008). In questo modo i comuni avranno grosse difficoltà ad amministrare il sistema e probabilmente si vedranno obbligati a darlo in gestione a privati.
Vi ricordo infine che in Inghilterra e a Parigi si era verificata la stessa situazione, e che i prezzi sono aumentati vertiginosamente, insieme a problemi e disservizi vari.
E andiamo avanti così...