doc Apologia di reato a mezzo Internet
_ scritto il 17.02.2009 alle ore 19:00 _ 4849 letture
Qualche giorno fa in Senato è stato approvato il seguente emendamento, proposto dal senatore D'Alia:



«Art.50-bis.

(Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecitecompiuta a mezzo internet)

1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

3. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'interno e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce, ai fini dell'attuazione del presente articolo, i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.

4. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministero dello sviluppo economico.

5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".».



Il reato di apologia è già punito (come quello di istigazione a delinquere): se una persona viene accusata, subisce un processo e, nel caso risulti colpevole, viene condannata. Con questo emendamento invece si potrà obbligare il provider ad oscurare immediatamente il sito web, senza alcuna sentenza.

Ora, io che sono malfidato, soprattutto in questo ultimo periodo, cos'è che vado subito a pensare? Che se scovano, per esempio, un video su Youtube in cui viene suggerito di non rispettare una legge che si ritiene sbagliata e ingiusta, possono oscurare l'intero YouTube.

Una cosa del genere dov'è che l'ho già vista... aspetta... ah, sì! In Cina! ...

Quanto siamo vicini alla realtà, secondo voi?
Darsch
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