
_ scritto il 29.03.2025 alle ore 10:00 _
114 letture
Vi siete mai chiesti se, da qualche parte, esista un neurone che si occupa solo di sarcasmo e freddure, come fosse il troll ufficiale del nostro cervello? Eppure, quando entriamo nel misterioso mondo dei modelli di linguaggio di grandi dimensioni (i famosi LLM), sembra che quelle che chiamiamo "aree specializzate" siano tutto fuorché stanze separate con sopra un cartello
"Qui si fa ironia". Voglio infatti parlarvi di una di quelle cose che a prima vista potrebbe sembrare pallosa come un manuale di istruzioni di un videoregistratore (se non sapete cosa sia un videoregistratore, andate subito a googlare e poi tornate), ma che invece, fidatevi, è piuttosto affascinante: la questione delle specializzazioni all'interno dei LLM.
Allora, facciamo prima un breve inciso (sì, sì, lo so che i miei incisi non sono mai brevi, ma lasciatemi sognare) sul cervello umano. Lì le aree specializzate ci sono davvero, perché è proprio così che si è evoluta la nostra materia grigia. Abbiamo la zona dedicata alla vista (
Area di Broca), quella al linguaggio (
Area di Wernicke) e quelle che si attivano quando tentiamo di compiere imprese epiche come aprire un barattolo di marmellata nuovo senza farci saltare in aria un tendine. Insomma, nel cervello umano tutto è bello compartimentato, con confini quasi da catasto. Ma, attenzione, stiamo parlando di un prodotto evolutivo che si è affinato in milioni di anni e che, soprattutto, non si scarica con un file .zip (anche se, ammetto, a volte vorrei poterlo fare).
Ecco, la rete neurale di un LLM non funziona allo stesso modo. Non troverete una
"zona cervelletto" o un
"nucleo della battuta stupida" (anche se, a volte, sembra essercene uno quando escono certe risposte...), ma una serie di livelli matematici e blocchi di attenzione tutti belli collegati tra loro. Non c'è un solco o un lobo a separare la parte che elabora, chessò, le barzellette, da quella che si occupa di risolvere un'equazione matematica (concedetemi la semplificazione, vi prego). Però, e qui arriva la magia, qualche forma di "specializzazione" salta fuori comunque. Perché quando la rete "impara" (ovvero si becca una serie infinita di esempi, e alla fine i pesi e i parametri si aggiustano in modo che la rete capisca qualcosa), nascono dei cosiddetti
neuroni virtuali un po' più dedicati a certe faccende: magari c'è un gruppetto di questi neuroni che si attiva di più con parole legate alla geografia, un altro che va in fibrillazione quando legge frasi negative, e via dicendo. È un po' come quando, in un ufficio a caso, ci sono persone che tendono a occuparsi di racimolare i soldi per i regali di compleanno e altri che parlano solo di calcetto. Ciascuno fa qualcosa di più specifico, anche se non c'è un muro di mezzo o una porta con su scritto
"Reparto Strateghi del Fantacalcio".
La faccenda si fa ancora più intrigante quando scopri che non esiste una singola unità che dice:
"ciao, io sono il neurone della parola gatto". No. Tutto è distribuito, un po' come le briciole di biscotto che trovi per casa quando hai un bambino pasticcione (ogni riferimento a me stesso è puramente casuale). L'LLM usa un mare di unità che, insieme, formano il concetto, e questa cosa rende i modelli robusti ma anche più complessi da interpretare (cioè, difficile dire
"ehi, ecco il neurone del sarcasmo, andiamo a disattivarlo prima che parta la solita battutina acida").
Certo, qualcuno ci ha provato a introdurre la modularità più "fisica" anche nelle reti neurali (tipo i cosiddetti
Mixture of Experts, dove hai blocchi diversi con compiti diversi), ma la maggior parte dei LLM moderni, tipo GPT e compagnia, è ancora un grosso blocco
Transformer dove la specializzazione è più tipo un piatto di carbonara in cui tutti gli ingredienti si mescolano, piuttosto che uno di lasagna a strati ben divisi. Non ci sono dunque zone che puoi visitare in gita con la scuola, dicendo
"qui c'è l'area 51 che si occupa dei sinonimi, e laggiù la sezione segreta dei congiuntivi". È tutto un grande (e favoloso) frullato matematico in cui i neuroni, come tante piccole formichine, collaborano per far uscire frasi di senso più o meno compiuto.
In conclusione, e qui giuro che chiudo davvero, sì:
esistono forme di specializzazione funzionale in un LLM e certe unità si attivano più intensamente per particolari classi di input o compiti. No:
non ci sono "aree fisiche" distinte in stile cervello umano. Però è affascinante pensare che, anche in un ammasso di numeri e pesi, riescano comunque a emergere queste piccole, simpatiche differenze interne, un po' come trovare sfumature di personalità in un gruppo di persone che, a prima vista, sembrano tutte uguali.
PS: io sono un maniaco dei manuali, nel senso che quando compro un nuovo dispositivo o elettrodomestico, devo leggere tutto il manuale. Quindi credo che sia molto probabile che all'epoca abbia letto anche quello del videoregistratore...