Questo sito fa uso di cookie per migliorare la fruizione dei suoi contenuti. Proseguendo la navigazione, accetti il loro utilizzo da parte nostra. OKInformazioni
_ scritto il 15.04.2024 alle ore 10:05 _ 1223 letture
Vi è mai capitato di (ri)vedere Mary Poppins e, anche solo nel profondo del vostro subconscio, chiedervi "ma come diavolo hanno fatto a realizzare un green screen così perfetto nel 1964?". Ecco, io l'ho scoperto solo oggi, dopo 60 anni: quello non era affato uno schermo verde, ma giallo! Più precisamente si tratta di un processo a vapori di sodio che permette una precisione e fedeltà molto superiori.
Vi lascio i punti chiave del video, ma vi consiglio vivamente di guardarlo.
La nascita e la perdita della tecnologia dello schermo giallo Negli anni '60, Disney sviluppò una tecnologia, il processo a vapori di sodio, superiore allo schermo verde utilizzato oggi. Questa tecnica utilizzava uno schermo giallo e un tipo speciale di luce che emetteva una singola lunghezza d'onda. Ciò permetteva effetti visivi senza i problemi dello schermo verde, come la difficoltà di filmare oggetti sfocati o trasparenti.
Il funzionamento magico della tecnologia La tecnologia sfruttava un prisma a divisione di fascio per dividere la luce entrante in due pellicole contemporaneamente, una delle quali catturava solo la lunghezza d'onda del sodio. Questo permetteva di ottenere una maschera di precisione senza alterare i colori nel filmato.
Perché la tecnologia è stata abbandonata? Complessità e costo: La produzione del prisma era complessa e costosa, realizzabile solo su misura. Solo tre prismi furono mai creati e oggi sono perduti, rendendo impossibile replicare esattamente la tecnologia.
Ricostruzione e test della tecnologia Recentemente, un esperto ha ricostruito il prisma di Disney utilizzando componenti standard. I test mostrano che questa tecnologia potrebbe ancora superare gli schermi verdi, soprattutto in scene complesse che richiedono trasparenza e dettagli fini.
Implicazioni future Sebbene la tecnologia moderna abbia avanzato, il processo a vapori di sodio offre una flessibilità unica nella post-produzione, suggerendo che potrebbe ancora avere un posto nell'industria degli effetti visivi.
Il processo a vapori di sodio, inventato negli anni '60 da Disney, era notevolmente superiore alla tecnologia dello schermo verde per diversi motivi cruciali. Questa tecnologia, sfruttando uno schermo giallo e luci a vapori di sodio che emettevano una lunghezza d'onda specifica (589 nm), permetteva una separazione impeccabile dell'oggetto o dell'attore dallo sfondo, senza i problemi comuni associati allo schermo verde.
Ecco alcune delle superiorità del processo a vapori di sodio rispetto allo schermo verde:
Precisione nella Separazione: A differenza dello schermo verde, il processo a vapori di sodio consentiva di catturare dettagli molto fini, come capelli sottili, fumo, o addirittura tessuti trasparenti come un velo, senza perdere in qualità o precisione. Questo era dovuto alla capacità del sistema di separare perfettamente l'oggetto dallo sfondo, utilizzando un'unica lunghezza d'onda molto precisa.
Assenza di Problemi di Spill: Nei lavori con lo schermo verde, uno dei problemi comuni è lo spill del colore dello schermo sugli oggetti o sugli attori, il che può alterare i colori originali e richiedere correzioni in post-produzione. Il processo a vapori di sodio, grazie alla sua specificità di lunghezza d'onda, evitava questo problema, mantenendo i colori naturali degli elementi in scena.
Maggiore Flessibilità: Il processo permetteva di filmare oggetti in movimento, sfocati o trasparenti con estrema facilità, aprendo possibilità creative altrimenti limitate o complicate con l'uso dello schermo verde.
Nonostante queste superiorità, la complessità e il costo di produzione del prisma necessario, insieme alla difficoltà di replicare e mantenere questa tecnologia, hanno portato al suo abbandono a favore della più semplice e accessibile tecnologia dello schermo verde. Tuttavia, la recente ricostruzione del prisma e i test hanno dimostrato che il processo a vapori di sodio potrebbe ancora offrire vantaggi significativi nell'industria degli effetti visivi, soprattutto per scene che richiedono un alto livello di dettaglio e precisione nella separazione degli elementi.
Questo post è stato redatto con l'ausilio dell'intelligenza artificiale per arricchirne il contenuto.
Questo blog viene aggiornato senza alcuna periodicità e la frequenza degli articoli non è prestabilita, non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale o una testata giornalistica ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001.