_ scritto il 29.09.2008 alle ore 10:27 _
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Stavo leggendo di una
interessante petizione promossa da Altroconsumo contro il marketing aggressivo dei prodotti non salutari destinati ai bambini. Il concetto di fondo è giusto: in effetti siamo bombardati quotidianamente da pubblicità di ogni genere, che fanno leva soprattutto su personaggi famosi, cartoni animati o soprese allegate al prodotto. Leggendo il sito mi è balenato per la testa il paragone con le pubblicità degli alcolici, che io vieterei totalmente, ma quest'associazione è forse un po' esagerata.
Perché?
L'alcolico è destinato ad un pubblico ADULTO, un pubblico cioè che prima o poi, sicuramente, becchi davanti alla televisione (perché questo genere di messaggi promozionali gira a tutte le ore, in qualsiasi fascia televisiva). Visto quindi che la televisione ha un fortissimo potere persuasivo, e la pubblicità in generale fa leva proprio su questo, non mandare in onda uno spot del genere può fare la differenza. Ne sono stra-convinto.
Per quanto riguarda i più piccoli, invece, la differenza la dovrebbe fare qualcun altro: i genitori! Le promozioni destinate a questo pubblico sono molto più incalzanti perché la fascia oraria è limitata e soprattutto perché, in teoria,
non dovrebbe essere facile trovare il bambino seduto davanti alla tv.
Il bambino non dovrebbe accendere la TV quando gli pare. Il bambino non può prendere carta di credito e macchina, e andarsi a comprare la merendina quando desidera. Il bambino, in sostanza, può solo chiedere. Chi dovrebbe dirgli di no è il primo VERO filtro di tutta questa catena. Se questo filtro funzionasse, probabilmente Altroconsumo oggi non avrebbe messo in piedi questa iniziativa.
Concludendo, quindi, la petizione è giustissima, ma rendetevi conto che se un'associazione di consumatori l'ha messa in piedi, il motivo è che in Italia ci sono tantissimi bambini che vengono letteralmente
parcheggiati davanti alla TV, che assimilano tutto quello che viene vomitato da quella scatola, che crescono abituati ad avere tutto quello che vogliono e che, una volta adulti, non chiederanno più, ma
pretenderanno.