_ scritto il 17.07.2008 alle ore 08:53 _
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Riporto una breve fotografia sulla situazione immobiliare americana (e italiana), e su quello che ci aspetta, con qualche prezioso consiglio verso la fine, che mi sento di condividere in pieno.
Fannie e Freddie sono due istituti di credito degli Stati Uniti. Vendono mutui immobiliari. Sono come Ginger e Fred, ma non ballano su un set cinematografico. Danzano sul baratro del
fallimento. Le loro azioni sono crollate nel mese di luglio.
In caso di bancarotta Fannie e Freddie lascerebbero un buco di
5000 miliardi di dollari, la metà del debito pubblico americano. Dovrebbe intervenire lo Stato nazionalizzandole con un automatico aumento del costo del denaro e delle tasse. In Italia è come se fallisse contemporaneamente la maggior parte delle imprese quotate in Borsa. Fannie deve rimborsare 216 miliardi di dollari entro un anno, Freddie un po' di più, circa 291 miliardi. I soldi non ci sono. Per due motivi. Le
rate dei mutui non vengono più pagate e nessuno sottoscrive nuovi mutui. In sostanza il
mercato immobiliare non c'è più.
La gente non ha più soldi e il costo del denaro è salito. Inoltre, il valore delle case è crollato e le banche sono piene di case ipotecate. Nella pancia dei bilanci delle banche ci sono ancora immobili valutati al valore precedente alla crisi dei "subprime". Le banche non vogliono svalutare, alcune non se lo possono permettere, il loro valore azionario crollerebbe. Fannie e Freddie rappresentano uno
tsunami finanziario che in un modo o nell'altro arriverà da noi. I prezzi degli immobili in Italia sono drogati da un cartello di società immobiliari. Il centro delle città
non ha più scopi abitativi, ma di lucro. Il prezzo degli appartamenti non ha alcun legame con la realtà. Le società immobiliari stanno da tempo, in uno strano silenzio dei media, perdendo il loro valore in Borsa. Da gennaio 2008 le prime nove società del settore hanno
perso 2,4 miliardi di euro, circa la metà della loro capitalizzazione.
Pirelli Real Estate, un po' di più della media: il 57,82%. Il crollo del mercato immobiliare in parte c'è già stato. Chi aveva un euro di azione a Natale, si ritrova con
50 centesimi prima delle vacanze.
Il valore delle case è mantenuto alto in modo artificiale. Le grandi città sono invase da cartelli di vendita e di affitto e intanto si costruiscono sempre nuovi alloggi in periferia.
La cosa strabiliante è che
la crisi vera non è ancora arrivata. Negli Stati Uniti le banche a rischio fallimento sono circa 90. Una, Indy Mac, ha chiuso venerdì. Il terzo fallimento negli Stati Uniti per importanza del dopoguerra. Le
file della gente che ritirava i risparmi sono la fotografia della situazione.
Qualche consiglio: non comprate immobili, non fate debiti, non accendete nuovi mutui, se potete estinguete i mutui che avete, non comprate titoli di società immobiliari, non comprate fondi con titoli di società immobiliari. Fannie e Freddie stanno arrivando.
Purtroppo la situazione non è delle più rosee. Non poter accendere nuovi mutui significa non poter comprare una casa, non poter andare a vivere per conto proprio con la persona che si ama e diventare indipendente. Significa che una coppia di 30 anni che sente il
bisogno di metter su famiglia, non può, perché da un lato gli stipendi sono bassi e non ti garantirebbero comunque la possibilità di sostenere in modo sereno e tranquillo le spese di un'abitazione con un mutuo che ti pende sulla testa come una spada di Damocle; dall'altro, come ha ben dipinto Beppe nel breve pezzo qui sopra, accendere un mutuo adesso non è proprio la cosa più sicura e saggia che si possa fare. Quindi che facciamo? Tutti a casa con mamma e papà fino a 40+ anni? Torniamo ad un concetto di "famiglia allargata", un po' più moderno forse di qualche decennio fa, ma sicuramente avvilente per le motivazioni che ci sono di fondo? ...
Non ci resta che sperare e, come dice mia nonna, "tirare a campà" (finché ce la facciamo)...