_ scritto il 22.04.2008 alle ore 11:02 _
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Il 25 Aprile nelle varie piazze d'Italia si terrà il V2-Day promosso da Beppe Grillo. Per tutti i dettagli vi rimando al
blog di Beppe, mi interessava dire due parole sulle tre proposte d'iniziativa popolare che vi ritroverete a firmare qualora vogliate aderire. E ovviamente mi interessa sapere anche la vostra opinione.
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Abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria: sono totalmente d'accordo. Ci sono fior fiori di documenti in giro per la rete, sicuramente ve ne sarà capitato uno sottomano, che dimostrano come la stragrande maggioranza dei giornali finanziati con fondi pubblici stia in realtà in piedi solamente per riempire le tasche dei vari direttori, vice-direttori, segretari, ecc... A tal proposito vi do
qualche link da spulciare. Si tratta, per la maggior parte, di estratti da "La Casta dei Giornali" di Beppe Lopez, ma cercando nel blog il testo "la casta dei giornali" potrete avere un quadro piuttosto completo della situazione. Lo spreco è enorme (si parla di quasi un miliardo di Euro) e, come abbiamo visto, alla fine ne risulta una informazione tenuta in mano da partiti (da qualsiasi parte essi siano) e pezzi grossi.
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Abolizione dell'ordine dei giornalisti: ecco qui sinceramente non sono assolutamente convinto. E' vero che potrebbe superficialmente sembrare una grande contraddizione dover appartenere ad un "circolo privato" per poter fare informazione, come a voler dire implicitamente che tanto libera, la libertà di espressione, non è. Può essere abbastanza condivisibile anche quello che dicevano
Berlinguer ed
Einaudi:
Mario Berlinguer
Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni.
Luigi Einaudi
L'albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell'albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti.
Però a ben vedere, e vi parlo per esperienza diretta, per entrare a far parte dell'Albo dei giornalisti pubblicisti (la categoria professionale di chi svolge attività giornalistica non occasionale anche se esercita altre professioni) è richiesta esclusivamente attività giornalistica continuativa di 2 anni e la pubblicazione di almeno 72 articoli regolarmente retribuiti. In questo caso, quindi, non si fanno assolutamente discriminazioni sul titolo di studio (ricordo che il pubblicista è un
giornalista a tutti gli effetti), non bisogna sostenere un esame e non vedo nessun tipo di limitazione alla libertà di espressione e scrittura, tutt'altro semmai. Purtroppo io ho mancato il tesserino da pubblicista per un soffio, a causa di un "buco di continuità" nella mia passata attività da giornalista, ma vi assicuro che 2 anni sono una misura perfettamente adeguata per acquisire esperienza nel campo. Altro discorso invece per quanto riguarda i giornalisti professionisti, che devono sostenere un esame scritto e orale, ma anche in questo caso, cito da Wikipedia, "per l'ammissione non è richiesto un particolare titolo di studio, ma chi non è in possesso almeno del titolo finale di istruzione secondaria superiore deve sostenere una prova preliminare di cultura generale". Dunque mi dispiace ma non sono d'accordo quando si dice che "per fare informazione bisogna appartenere e rispettare gli organismi di una corporazione", non del tutto almeno. Se si vuole fare informazione professionale, bisogna avere l'esperienza necessaria, e 2 anni mi sembrano un praticantato più che giusto per ottenere la qualifica di giornalista.
Potrei essere d'accordo con una riforma dell'ordine, un ammodernamento, questo posso anche accettarlo, ma non dimentichiamoci che viviamo comunque in un paese in cui la libertà di espressione dovrebbe essere garantita a prescindere dall'inclusione o meno nell'albo dei giornalisti. Io girerei lo sguardo alle proposte che, come si vociferava qualche tempo fa, minano alla libertà di espressione su Internet e sui blog (
ricordate?) più che all'ordine dei giornalisti...
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abolire la Legge Gasparri: vabbè, c'è bisogno che commenti, dopo che anche la Corte Costituzionale ha dichiarato
questa legge incostituzionale? Ora che Berlusconi è di nuovo al potere, ci possiamo scordare la sua eliminazione, quindi dobbiamo fare per conto nostro...
In definitiva quindi sono un po' perplesso, perché non condivido IN PIENO questa iniziativa, ma nutro qualche dubbio riguardo l'ordine dei giornalisti. Non so, non riesco, per quanto mi sforzi, a sentire la piena necessità di eliminarlo. Sono ancora abbastanza convinto che per fare informazione a livello PROFESSIONALE sia necessario un minimo di controllo ed esperienza... come dicevo prima, non penso che sia quello il bersaglio da prendere di mira, c'è ben altro, tutt'intorno, che mina davvero alla libertà di espressione.
Voi che ne pensate?
Quest'ordine dei giornalisti è un qualcosa che si frappone inutilmente tra il lettore e il giornalista, con fare un pò losco.