Enzo Amorini - 28/02/1964 (Padre Island, Texas)
E' Pasqua!
Attorno alla tavola imbandita
siede la famiglia riunita.
"Hai sentito?"
- parla il vecchio nonno,
levando il naso
dal bicchiere non più colmo
di vino rosso -
"quel nostro caro amico,
provando reagenti
per far più lieve il peso
dei nostri corpi lassi,
s'è preso un brutto male
e giace moribondo
in ospedale".
"Passami dell'altro agnello"
- gracchia intanto il fratello,
mostrando il piatto vuoto
con sulla faccia i segni
di cibo ingurgitato.
"Dammi ancora dell'insalata"
- s'ode dal fondo della tavola -
"sì tenera e prelibata".
E' la voce modulata
della giovane sposina.
Intanto per la stanza
la radio sta scandendo
un canto pieno d'accorati
accenti ---
"... la coscienza nel cuor
ridestar delle genti,
raccogliere le lacrime dei vinti
e sofferenti..."
Un tintinnio di bicchieri
di posate roteanti
sulle stoviglie olezzanti,
soffoca ogni accento
di musica universale ---
In ognuno si stempera
il gusto dell'ultimo cibo
nelle sorsate aromatiche
del caffè prelibato,
ingoiato insieme alle prime
boccate di fumo
sensuale.
Nell'aria ristagna
la sonnolenza fumosa
di una digestio laboriosa,
in cui s'annegano completamente
accenti d'altruismo amorevole
appena appena assaporati.