_ scritto il 29.06.2014 alle ore 16:16 _
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Enzo Amorini - 18/11/1947 (Perugia)
Non v'è dolore sulla terra
che non abbia una fine.
Il più pezzente degli uomini,
liso negli abiti,
roso nella carne
a brandelli ---
ha uno spirito
che l'anima e lo sostiene.
Che può sulla terra
l'odio dell'uomo?
Distrugge,
dilacera ----
ma il germoglio
torna sul tronco,
l'erba sui ruderi ------
il sole splende su tutto.
Dove può arrivare
l'insania umana?
Si distrugge.
Vuole annullare ---
si voltola nel suo
nulla.
La vita corre senza pause ---
per vie sotterranee
ignote all'uomo
che va
cieco.
Lo spirito del mondo
va libero
accoglie ogni anelito.
Non conta il soffrire
per l'anima immortale.
Non v'ha colpe sulla terra
che leghino l'anima.
Immortale
partecipa all'anelito del mondo
nel turbinar della vita ---
Si riunisce
quando il corpo giace
inerte.
Non v'è morte nell'universo
anche se l'uomo s'affanna
nell'incalzare della vita
e cade in errore.
Ruggisce il leone affamato:
batte la terra
la coda
non appena pasciuto.
Si ulula
sempre
di nulla ---
e si erra.
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