_ scritto il 08.06.2014 alle ore 15:01 _
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Enzo Amorini - 12/11/1946 (Perugia)
Alle tue colline sfumanti
guardi
e ai tuoi burroni.
Al sole possente dai
il tuo stellare
insinuarsi di case
fra le coste dei tuoi colli.
Sibila per le tue vie il vento
con rabbia -----
ma tu sfidi e respiri.
Nella insana fobia
tra Nord e Sud
tieni legate le membra
ingrate
tu, o Perugia,
cuore d'Italia.
Dai la tua voce
e fuga le sciocche
inutili fole
della cretineria umana.
Parla al popolo
e apri le menti!
L'ignoranza
e le lacere membra
medica
e che s'intenda
quanto fummo divisi,
figli di una terra.
Cuore palpitante
di nostra terra!
Banditi gli odi
che ognun rinserra,
sciolti gli egoismi,
le superiorità sciocche ---
fluisca la vita
limpida, chiara
come il tuo cielo!
Vento di tramontana
purifica, suggerisci
rivelaci.
Popolo ascolta,
medita -----
comprenditi.
Nella tua miseria
temprati e risorgi.
Al tuo soffrire
non sia sordo il domani.
Le acque dei fiumi
vanno al mare:
il sole sugge vapori
e ridona acqua
ai monti, ai colli -----
il sole di tempi nuovi
aspiri dal mare
di ricchezze non tocche
e scenda sulla indigenza
la rugiada della vita.
Le tue ferite vogliono medicamento.
Vecchio cuore
congiungi in uno
le distaccate membra
e gli animi ---
smorza campanilismi,
regionalismi ---
e infondi
il vasto respiro del tuo cielo.
Ammorzati i settarismi
gretti di parte
nasca il popolo
nuovo
per il popolo.
L'onda sonora dei mari
infrangentesi sulle tue membra
porta il fiato al tuo cuore -----
da esso rifluisce ---
si spande rinnovellato vigore
alle coste.
Le tue mura,
d'etrusca vecchiezza nere,
contengono vita sana.
Si espanda -----
Dai tuoi balconi
mando sospiri per l'umanità.
Li propagano i tuoi monti
rincorrentesi in onde,
muti
per gli uomini che vengono e vanno
chiusi.
Apri le menti, vecchio cuore!
Aperto è il cielo su te.
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