06/11/2013
L'unguento da applicare sulla testa per stimolare la ricrescita dei miei capelli ha funzionato anche troppo. Il risultato è stato che al ritorno a Leucothea ero completamente coperta di peluria, anche sulla faccia. Ho impiegato una giornata intera a imparare a farmi la barba e quella dopo cercando inutilmente il farabutto che mi aveva venduto quell'intruglio. Ma nessuna delle due attività ha sortito gli effetti desiderati e alla fine mi sono rassegnata al mio nuovo aspetto.
Tornando a cose più importanti, finalmente era giunta l'ora di partire alla volta di Nuova Kaddak per proseguire la nostra missione principale, che aveva subito una piccola interruzione di natura entomologica. Dopo aver provveduto all'acquisto di razioni e attrezzature, abbiamo iniziato il lungo viaggio. Tutto è filato liscio come l'olio, con un'unica digressione: verso metà strada ci siamo imbattuti in uno strano figuro decisamente allampanato che, a quanto diceva il suo cappello, era una sorta di mago. Da un'attenta analisi Anfòtero (!!!) non ci è sembrato pericoloso, così l'abbiamo invitato al nostro fuoco e ci ha raccontato che era diretto a Leucothea e che veniva proprio da Nuova Kaddak. Tra una chiacchiera e l'altra abbiamo scoperto che uno dei suoi passantempi preferiti era quello di collezionare oggetti magici rari, e confidandoci questa cosa ha tirato fuori una scatoletta con dentro una pietra identica a quella che avevamo trovato mezzo ciclo lunare addietro e che mi aveva trasformato in uomo per pochi secondi - ma di un colore diverso. Insistendo un po' - sembrava molto geloso di quegli strani aggeggi - è venuto fuori che si trattava di trucchi, scherzi e giochi ideati da maghi burloni allo scopo di impressionare, prendere in giro o semplicemente divertire altre persone. Dato che il nostro nuovo amico sembrava piuttosto esperto di magia e alchimia, gli abbiamo proposto un patto: se fosse riuscito a guarire il padre di Sturm (o in ogni caso a migliorare la sua pietosa condizione) e a sistemare la mia situazione pilifera, gli avremmo dato la nostra pietra. Il mago ha accettato e, con estrema sorpresa di tutti, è riuscito nel suo intento: il giorno dopo il padre di Sturm stava visibilmente meglio e sulla mia faccia non era ricresciuto neanche un pelo! Riconoscenti nei confronti del nostro benefattore, gli abbiamo raccomandato di rivolgersi a Steel al suo arrivo a Leucothea per avere supporto e aiuto qualora ne avesse avuto bisogno.
Il resto del viaggio è proseguito senza ulteriori deviazioni.
Appena arrivati a Nuova Kaddak ci siamo diretti all'Università per avere informazioni utili alla nostra ricerca. Dopo alcune indagini (e il pagamento di un "biglietto di ingresso permanente" di 100 monete d'oro, alla faccia della condivisione del sapere) , grazie alle quali siamo venuti a conoscenza della posizione approssimativa della biblioteca di Kaddak e di alcune leggende che la riguardano, abbiamo scoperto che una sorta di Strega (denominata "del Meriggio") sicuramente poteva saperne di più.
Ma ormai era troppo tardi per muoversi, così abbiamo deciso di riposare le nostre stanche membra. In barba al normale quantitativo di saggezza e istinto di auto-conservazione di cui un normale essere vivente dovrebbe essere dotato, ho deciso di passare la mia prima serata in una città sconosciuta piena zeppa di guardie e con durissime - e palesi - politiche contro ladri e malviventi, niente meno che in una locanda malfamata nel tentativo di racimolare qualche moneta sfruttando la mia eccezionale destrezza di mano. Pessima idea. Davvero. Lì per lì era senza dubbio l'unica decisione sensata da prendere per far passare la serata in allegria, ma a posteriori devo ammettere che probabilmente avrei fatto meglio a starmene in camera a giocare a carte con il padre di Sturm - con le mie carte truccate, mi pare ovvio.
Fatto sta che mi hanno beccato a barare al secondo lancio di moneta e due energumeni mi hanno trascinato con la forza in una stanzetta sul retro, dove sono stata immobilizzata con delle corde mentre loro iniziavano a sgranchirsi le articolazioni. Per fortuna il mio caro, carissimo, grande amico Hildar - nei confronti del quale sarò riconoscente per l'eternità, quindi più o meno una settimana - ha ben pensato di suggerire al buon Uzzar di seguirmi, perché altrimenti non so davvero come sarebbe andata a finire. Ad ogni modo, proprio sul più bello, la porta della stanza è venuta giù con un fragoroso rumore e - mentre assestavo un calcio in mezzo alle gambe da manuale ad uno dei due brutti ceffi - l'uzzita si è facilmente liberato dell'altro e ha finito di slegarmi (in realtà avevo già fatto quasi tutto da sola...). Purtoppo non ho avuto il tempo di recuperare la mia moneta "fortunata", e questo è un vero peccato. Chissà, forse potrei tornare ad indagare quando le acque si saranno calmate...
Il giorno dopo ci siamo diretti verso l'abitazione della Strega del Meriggio, dove abbiamo intavolato una interessante discussione che potete approfondire nei ritagli e negli appunti di viaggio che seguono.
Chissà quali oscure avventure ci avrebbe riservato il futuro!
(puah, che frase patetica... MEMORANDUM: cancellare l'ultima frase ed evitare come la peste le avventure romanzate scritte da Kén Follètticus, mi stanno rincitrullendo...)*********
Quello che segue è tratto da diari e appunti degli altri partecipanti alla sessione gdr.
Dal diario del Master
NUOVA KADDAKNuova Kaddak ha alte mura di pietra bianca, merlate. Si tratta di una città prospera, mercantile, si vede subito. Le strade sono affollate da una quantità di persone inverosimile. Le bancarelle e i venditori ambulanti sono appena oltre le mura, passata la porta, con il loro vociare.
Gli uomini indossano per la maggior parte vestiti bianchi e rossi, tuniche dalle maniche ampie di lino o cotone, molti portano il turbante e tutti, senza eccezione, hanno la barba. Le donne portano pantaloni a sbuffo, sandali e molti gioielli a polsi e caviglie. Si vedono qui e lì anche vestiti più comuni a Leucothea, qualche occasionale armatura e veste da mago. Ci sono innumerevoli mendicanti, cani randagi e bambini urlanti.
Gli edifici sono tutti bassi, massimo uno o due piani, dipinti di bianco e con i tetti piatti, anche se fra di essi svettano diverse torri con sommità a bulbo e qualcuna con dei merli. La e è La Rocca, su una bassa collina verso il fiume e circondata da un altro anello di mura, svetta sulle altre case: si possono scorgere al suo interno diverse torri di pietra con la cima a bulbo e un palazzo (sempre in pietra) che non ha nulla da invidiare a quello di Leucothea in grandiosità, anche se è molto diverso per foggia. Ogni piano ha terrazze colonnate con archi acuti molto aggraziati e ogni superficie è decorata a colori brillanti in motivi geometrici. Accanto ad esso altre strutture, meno imponenti e dall'aspetto più funzionale.
ALL'UNIVERSITÁFra Nuova Kaddak e Kaddak si erge il forte della Legione Straniera di Dakka. Fondata per fare da avamposto contro le incursioni dei nomadi e delle tribù di uomini lucertola, agisce in modo autonomo per mandato dell'attuale Califfo Saul ibn Kamandi. Per arrivare al forte serve una mappa che non è ottenibile nei negozi, ma solo arruolandosi nella Legione.
La sepolta città di Kaddak è molto lontana, 200 km come minimo dall'inizio del deserto in direzione sud-est. Pare che non esistano punti di riferimento intermedi che possano aiutare i viaggiatori.
I testi all'Università sono sei. Tre sono di leggende che narrano la prosperità prima della scomparsa Kaddak e di un tempo in cui la magia era potente e i maghi del Califfo tenevano a bada il deserto e garantivano la pioggia e il raccolto. A stare a sentire questi testi uno di loro, Khunam, era così potente che scoprì l'immortalità e regnò finché l'hubris non lo sopraffece e gli dei lo spianarono.
Tre riportano leggende di come gli Eroi di Kaddak sconfissero, nella Prima Era, qualcosa chiamato gli EMISSARI o le INCARNAZIONI di ROVAGUG. Essi concordano su alcuni punti (Rovagug si è incarnato o agisce in una forma duplice e inumana, la discesa dal cielo degli Dei per partecipare alla lotta sia da una parte che dall'altra), ma differiscono selvaggiamente su quasi tutto il resto (le incarnazioni di Rovagug sono state sconfitte da un solo eroe, no dagli eserciti dei lord di Dranas, no solo da dieci eroi - due dicono che le incarnazioni sono state distrutte, uno che sono state bandite - due dicono che parte della città fu trasportata sul piano astrale, l'altro che fu rasa al suolo).
GLI ARCHEOLOGINel corso della ricerca siete avvicinati da tre individui, due donne bionde sulla quarantina (Agnes e Ludia) e un uomo moro sui 25 anni (Fander). Hanno sentito la vostra conversazione con l'addetto dell'Università i presentano come archeologi in cerca del tempio di un mago dei tempi antichi, tale Khunam, che si guadagnò l'immortalità e assurse allo status divino. Il tempio fu sprofondato nelle sabbie dal dio Peleor e loro sono convinti, dopo mesi di studi, di sapere dove si trovi. Chiedono il vostro aiuto e la vostra protezione per raggiungere ed esplorare il tempio. Agiscono con l'appoggio formale del Califfo e sono in grado (e disposti) a condividere con voi, se non la fama per la scoperta del tempio, sicuramente i tesori che vi troverete.
DALLA STREGA DEL MERIGGIOInformazioni più dettagliate vengono dalla Strega del Meriggio, che abita a sud della città in una casetta bianca proprio al confine fra le terre fertili e le prime dune.
La Strega vi ha rivelato che la biblioteca fu trasportata sottoterra, insieme a un pezzo della città stessa, da Urala, la dea della Conoscenza palese e occulta, durante la battaglia con le incarnazioni di Rovagug. Ciò allo scopo di preservare la conoscenza che altrimenti sarebbe andata perduta nella guerra. Il luogo esatto è marcato da una formazione rocciosa chiamata il Corno del Demone, che dovrebbe apparire come il corno e parte della testa di un diavolo che emergono dalla sabbia.
Verso la fine della Prima Era, quella dell'Oro, la città fu assalita dalle incarnazioni (o emissari) di Rovagug che, con potenti incantesimi, ne rasero al suolo gran parte. Solo l'opposizione di alcuni eroi uniti da un patto di sangue (non si sa quanti né precisamente chi, o se fu coinvolto un più vasto esercito e da quali truppe fosse composto) riuscì a sconfiggerli, dopo una battaglia che durò per diversi giorni.
Lo scontro si prolungò nei cieli e in terra con inondazioni, piaghe, terremoti e piogge di fuoco che resero la landa inabitabile e sancirono l'inizio dell'avanzata del deserto.
La città di Kaddak fu ricostruita intorno al Corno del Demone, finché il deserto non ne reclamò anche questa seconda incarnazione. Si dice che il forte della Legione Straniera di Dakka sia un edificio estremamente antico, forse addirittura facente parte della città di Kaddak ricostruita intorno al Corno.
Gli eroi morirono tutti o quasi tutti.
Uno di loro si dice fosse Khunam, un mago molto potente al servizio del Califfo del tempo che, in conseguenza del suo successo contro Rovagug, fu messo a parte dagli Dei stessi del dono dell'immortalità, contro il parere del dio Peleor. Regnò per centinaia di anni sulla nuova città che nacque intorno alla Rocca sotto il Corno del Diavolo, ma il suo regno col tempo si fece sempre più spietato e malvagio: arrivò a farsi venerare come un dio egli stesso, in un suo apposito tempio.
A quel punto Peleor, dopo aver lottato e discusso con gli altri Dei, prese in mano la situazione. I seguaci di Khunam cominciarono a morire in modo misterioso e lui scomparve. Il suo tempio fu sommerso dalle sabbie e la sua locazione è incerta. Di certo faceva parte della città di Kaddak dopo la sua ricostruzione intorno al Corno.
La Strega del Meriggio rivela di essere stata a Kaddak, sotto il Corno, dove si trova la biblioteca. Cercava il suo vecchio amico ASMUS, o almeno le sue spoglie mortali. Lo crede tuttora morto lì dentro. In quell'unica occasione, però, è stata attaccata da ombre con ali nere e artigli affilati che quasi l'hanno uccisa. Non ha visto che poco, poi si è data alla fuga su per il cunicolo molto ventoso che ha indicato anche a voi come entrata per la caverna che contiene quanto resta dell'antica, originale Kaddak.